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Scuola, manca un sistema di valutazione nazionale
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1. Scuola, manca un sistema di valutazione nazionale
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da La Stampa
Giovedì, 7 Novembre 2002

UMBERTO AGNELLI: SI POTREBBERO PREMIARE GLI ISTITUTI MIGLIORI E DARE INCENTIVI AGLI INSEGNANTI

Scuola, manca un sistema di valutazione nazionale

ROMA - Negli ultimi 40 anni si è ridotta la distanza fra la scuola italiana e quella dei principali paesi europei, ma il distacco persiste ed è ancora forte. Siamo il fanalino di coda in alcuni indici significativi: la percentuale di popolazione adulta con un diploma secondario superiore, la percentuale di iscritti a scuola tra i 15 e i 19 anni, il numero di diplomati e laureati, l´età e gli stipendi degli insegnanti. Ma soprattutto manca un sistema di valutazione nazionale per controllare qualità e risultati del servizio scolastico. E´ la denuncia che emerge da un approfondito rapporto dell´Associazione «Treellle» sul tema «L´Europa valuta la scuola. E l´Italia?», presentato ieri dal presidente esecutivo Attilio Oliva, a fianco del presidente Umberto Agnelli, e da vari esperti del settore. Il rapporto esamina tre delle più avanzate esperienze europee (francese, inglese e svedese), formula proposte e delinea i quattro principali ambiti di valutazione riconosciuti a livello nazionale: il sistema scolastico nel suo complesso (i francesi pubblicano un documento annuale con 30 indicatori chiave); le singole scuole (gli inglesi hanno una agenzia indipendente che risponde al Parlamento, ispeziona tutte le scuole almeno ogni 6 anni, rende pubblici i rapporti su ciascun istituto, spendendo circa 150 milioni di euro l´anno); la qualità dello studio degli studenti; il personale scolastico, con procedure oggettive. Ma, di fronte a questi schemi già operanti in altri paesi europei, quale è la strada indicata dagli esperti di «Treellle»? «Il sistema italiano - osserva Oliva - è in ritardo di almeno 10 anni. Anche nel nostro paese si dovrebbe procedere alla stesura di un rapporto annuale per conoscere spese e risultati del sistema scolastico, informare la pubblica opinione e operare confronti internazionali. Oggi i risultati sono diversi pur in situazioni simili, delineando un quadro che assomiglia troppo ad una lotteria». Umberto Agnelli suggerisce un sistema di premi e non solo di punizioni per le scuole che danno i risultati migliori, premi intesi anche come incentivi economici per gli insegnanti. «E´ necessario - aggiunge - mettere in atto delle fasi pungolanti». Nelle conclusioni, il rapporto di «Treellle» considera di grande significato politico il recente avvio anche in Italia di un sistema nazionale di valutazione. Suggerisce, però, di evitare una struttura centrale rigida e di perseguire invece un sistema multipolare di valutazione. Si deve valorizzare il ruolo dell´Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, con un coordinamento dei soggetti che vi collaborano (Istat, Indire, Isfol, Irre, Università, ministeri dell´Istruzione e del Lavoro).

Gian Carlo Fossi


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Date: 07 Nov, 2002 on 08:42
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