Per la Iovine un restauro complesso terminato 55 giorni fa
Sequestrati tutti i documenti relativi ai lavori nell'istituto

Scuola crollata ecco le carte

dal nostro inviato LELLO PARISE

LARINO - Era una scuola nuova di zecca, quella di San Giuliano. Sì, esisteva da 48 anni ma gli ultimi lavori non erano stati soltanto di facciata: costruiti altri due locali grandi 70 metri quadrati, l'ala da destinare all'asilo nido completamente ristrutturata come quella, al primo piano, che avrebbe ospitato gli studenti delle medie e che non era mai stata utilizzata prima. L'intero edificio, quindi, ha subito in questi ultimi due anni, profonde trasformazioni. Ecco perché è ancora più misterioso, e inquietante, il fatto che un terremoto l'abbia sbriciolata come fosse di cartapesta a 55 giorni esatti dall'inaugurazione. Sgranano gli occhi i carabinieri, quando sfogliano i "faldoni" sequestrati a Palazzo di Città domenica, durante la celebrazione dei funerali. Hanno portato via relazioni di servizio, licenze edilizie, certificati di agibilità legati all'edificio di via Giovanni XXIII. Centinaia di documenti. I militari dell'Arma dovranno spulciarli ad uno ad uno per ricostruire la storia, e la morte, della "Iovine".

Fin dalle prossime ore potrebbero saltare fuori nomi e cognomi dei primi indagati. Una notizia che, indipendentemente dalle singole responsabilità, avrà l'effetto di una bomba. Dopo i lutti e i disastri provocati dal sisma, che diventa addirittura la "ragione seria" per accelerare una "pratica" dimenticata o quasi dal Csm: la nomina del procuratore capo di Larino. Intanto, il "reggente" Andrea Cataldi Tassoni avverte: "Attenti a non criminalizzare nessuno". Il "quartier generale" dei magistrati è la caserma dei carabinieri, giacché il Palazzo di giustizia torna ad essere dichiarato inagibile. E' la stessa caserma dove nella tarda mattinata fa capolino l'ingegner Giuseppe La Serra, il progettista di quella che tutti ormai hanno ribattezzato la "scuola killer". Il suo avvocato Egidio Iannucci, fa sapere: "No, non gli è stato notificato un avviso di garanzia. Piuttosto, ha consegnato spontaneamente la progettazione che riguarda il plesso scolastico di San Giuliano".

L'ingegnere è frastornato: "Piango ogni volta che penso a quegli innocenti rimasti là sotto. Ma noi abbiamo rispettato le regole". Regole che, evidentemente, a qualcuno non sembravano uguali per tutti. Agli atti dell'inchiesta ci sarebbe una "informativa" dei carabinieri trasmessa alla Procura nell'estate di quest'anno. Prendeva le mosse da una denuncia anonima contro la gestione forse eccessivamente disinvolta relativa ai lavori, tra il 2001 e il 2002, all'interno della "Iovine". Per una serie di presunti abusi edilizi di fatto "benedetti" dagli amministratori, che sembrava trattassero con i guanti bianchi l'impresa di Giovanni Martino, imparentato con il vicesindaco di San Giuliano. Tant'è che il nome del piccolo imprenditore della vicina Colletorto, potrebbe spuntare presto o tardi tra quelli degli indagati.

Sulla graticola dei sospetti finisce anche il geometra comunale, Mario Marinaro. Soltanto in una fase successiva all'attuale, concitata e confusa, potrebbe essere chiamato in causa dai magistrati di Larino il sindaco Antonio Borrelli: ha pagato un prezzo altissimo - la scomparsa della figlia Antonella, 6 anni - sull'altare di un "affare di paese" finito in una tragedia che ha commosso il mondo intero. Entro giovedì i magistrati nomineranno due periti d'ufficio: sono i fratelli Amedeo e Vitantonio Vitone, docenti del Politecnico a Bari che si sono occupati del crollo di viale Giotto, a Foggia, dove franò un intero condominio. Qui a San Giuliano è stato prevalente l'evento sismico o l'abuso edilizio, perché la "Iovine" si trasformasse in una bara per ventisei bambini?

(5 novembre 2002)