Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
«Mai più bambini morti, dateci scuole sicure»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. «Mai più bambini morti, dateci scuole sicure»
Reply to this topic with quote Modify your message
da Il Corriere della Sera
Lunedì, 4 Novembre 2002

Il vescovo legge i nomi delle 29 vittime. Berlusconi: se lo vorranno, in due anni un nuovo paese. Inchiesta sul crollo, la Procura prepara gli avvisi di garanzia

«Mai più bambini morti, dateci scuole sicure»

L’appello di una madre ai funerali di San Giuliano. Ciampi in lacrime: non abbiamo protetto i nostri figli

Ieri, ai funerali dei bambini di San Giuliano, una madre ha detto: mai più morti, dateci scuole sicure. Ciampi in lacrime: non abbiamo protetto i nostri figli. Il vescovo ha letto i nomi delle 29 vittime. Berlusconi: se lo vorranno, il nuovo paese sarà ricostruito in due anni. Inchiesta sul crollo, i pm preparano gli avvisi.

L’ADDIO
«Io, la mamma dei nostri angeli»

SAN GIULIANO DI PUGLIA - Si alza lentamente, Nunziatina Porrazzo, come se qualcuno la prendesse per mano. E scivola leggera tra le sedie, inseguita da sguardi sorpresi. Il parroco intona l’ennesima preghiera e quasi non s’accorge di quella donna che, all’improvviso, balena sull’altare e dice: «Sono la mamma di Luigi, ma sono anche la mamma di tutti questi angeli. E a tutti chiedo una sola cosa: che le nostre scuole siano più sicure». I suoi occhi, per un attimo, s’incollano alle 26 bare bianche. Poi mirano dritti verso la prima fila, dove siedono gli uomini dello Stato.
Ma la voce non tradisce rancore, ha la cadenza lenta di una preghiera che conserva dentro di sé ancora un grano di speranza: «Non voglio assolutamente che altre mamme e altri papà debbano piangere i propri figli e soffrire come stiamo soffrendo noi. I nostri angeli, gli angeli di San Giuliano, ci stanno accanto. E siamo fortunati perché avremo sempre il loro volto vicino. Tragedie come questa, però, non devono più ripetersi».
Avrà poco meno di quarant’anni, Nunziatina. E neppure il dolore è riuscito a sfigurare la dolcezza del viso. Nell’ultimo appello puoi trovare il nome di suo figlio, Luigi Petacciato, che di anni ne aveva 7 ed era il ritratto della madre. Ma nei suoi pensieri cercheresti invano la traccia di una rabbia sorda da scaraventare sul muso del destino. Ha altri due figli da crescere: Mariangela di 14 anni e Michela di 4, che frequenta la scuola materna e s’è salvata per miracolo dalla sciagura. Adesso poi che la cerimonia funebre è finita e le bare bianche sono disseminate nel camposanto in attesa della sepoltura, lei nemmeno ricorda quel che ha detto sull’altare. «Ho agito d’istinto - confessa -. E le parole me le ha dettate il cuore. Credo d’aver fatto la cosa giusta, nulla più. Non mi trasformate in un simbolo. Sono soltanto una madre che ha perso per sempre un figlio. Luigi era a scuola... capisce? A scuola... Ed è morto. Non voglio che capiti ancora.
«Ecco perché ho chiesto più attenzione, maggiore sicurezza. Non so che cosa sia successo quella mattina, per quale motivo la palazzina si sia sbriciolata. So, però, che lo Stato deve fare di più per impedire che altri bambini muoiano».
Il marito, Modesto Petacciato, le sta accanto e l’abbraccia. E’ un uomo solido come una quercia. Dentro il camposanto tocca a lui consolare gli altri, organizzare i mesti rituali che la morte impone. Ha scommesso tutto sulla coltivazione biologica e, qualche anno fa, ha messo su una piccola azienda che produce frutta, pomodori e olio. Ma per non rinsecchire troppo il bilancio familiare, continua di tanto in tanto a fare il muratore. E, sapendo usare mattoni e cemento, aveva manifestato più d’un dubbio sul modo in cui la scuola «Francesco Jovine» era stata ristrutturata. «Ora, però, non è tempo di polemiche - dice -. Mia moglie ha parlato a nome di tutte le mamme italiane. Sono contento che l’abbia fatto».
Modesto era orgoglioso del suo «piccolo uomo»: lo chiamava così anche quando Luigi gli faceva perdere la pazienza. E capitava spesso, perché era un bambino vivace. Il 15 settembre scorso erano andati in gita a Bari, per la Fiera del Levante, assieme al resto del paese. Durante il viaggio di ritorno in pullman, Luigi s’era messo a giocare con un missile di spugna che aveva comprato. «Alzai la voce perché dava fastidio agli altri - ricorda con la voce che s’increspa appena -. Ma non avrei mai pensato che pochi giorni dopo...».

di ENZO D’ERRICO

IL PRESIDENTE
«Caro Molise, non ti abbandonerò»

SAN GIULIANO DI PUGLIA - Carlo Azeglio Ciampi esce dall’ospedale di Larino dopo i funerali dove ha pianto con i genitori e i nonni. Esprime un sentimento umano però legatissimo alla politica: «Noi adulti ci sentiamo responsabili di non essere stati capaci di proteggere i nostri figli, i nostri nipoti... Quando si chiede a una mamma "dov’è tuo figlio" lei risponde "a scuola". La risposta più sicura... e deve essere il posto più sicuro. Invece tutto è accaduto proprio lì».
Impossibile in questa giornata distinguere il Ciampi nonno dal presidente della Repubblica.
Carlo Azeglio e Franca Ciampi raggiungono alle 10 la prima fila di sedie sotto il tendone di San Giuliano. Una dopo l’altra dal palazzetto dello sport escono le bare bianche. Ogni arrivo per Franca Ciampi è un segno di croce, un’Ave Maria mormorata appena. Dopo l’ultima bara lei allarga le braccia, guarda quel lutto immacolato, scuote la testa, cerca lo sguardo di Casini, gli mormora «guarda tutto questo... non è possibile», si copre gli occhi. Piange.
Il presidente si sposta per permettere l’atroce manovra della deposizione di quei bimbi morti ai suoi piedi. Comincia la messa e i Ciampi rispondono puntualmente al dialogo del rito cattolico. Ma non solo. Lui annuisce serissimo quando monsignor Valentinetti chiede alle autorità di «vigilare perché tutto questo non accada più». Un altro sì, gli occhi lucidissimi, quando la mamma di Luigi implora che mai più padri o madri debbano piangere i loro figli. Il presidente cerca la mano di una mamma ormai senza lacrime seduta proprio accanto a lui, si preoccupa che torni a sedersi subito dopo la comunione, le dà il saluto della pace, ne scambia altri con i volontari e i vigili del fuoco.
La messa finisce e il presidente sfila tra famiglie senza futuro perché senza più figli. Un abbraccio da padre al sindaco Antonio Borrelli che ha perso la sua Antonella e ora gli singhiozza sulla spalla. Carezze ad altri genitori sconvolti, all’assessore Antonio Serrecchia, pure lui derubato della sua Costanza.
C’è la famiglia della maestra rimasta sotto le macerie: il piccolo figlio Luca col fratello più grande, Mario, che ha passato la notte di giovedì tra le ruspe per non far addormentare la speranza di rivedere la madre. Il papà di Luca, la nonna. Ciampi dice solo: «I morti non ci sono più, dovete farvi forza per i vivi, loro sono qui». Luca, che ha regalato alla bara della mamma la sua tuta della Juve con lo scudetto, guarda negli occhi il presidente. E arriva lo slancio più naturale del mondo: il ragazzino finisce sul petto di Ciampi che piange (da nonno? da presidente?) così come piange Luca che mentre lo abbraccia gli sussurra addosso «dov’è mamma, dov’è mamma».
Ciampi arriva alla macchina, regala colpi sulle spalle dei volontari della «Misericordia» con le tute piene di polvere. Franca Ciampi si gira verso la folla, assicura «tornerò... anch’io sono una mamma e una nonna», manda un bacio con la mano destra scandendo «arrivederci».
Qualche metro ed ecco le macerie della scuola: c’è Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, a spiegare cosa sia successo. Sul tragitto appare Antonio Di Pietro che fa cenno con la mano all’autista di fermare. Ciampi gli dice: «Oggi abbiamo avuto una lezione di dignità dal Molise». La signora Franca: «Conoscevo il cuore gentile della gente del Molise, ma non fino a questo punto... lei è una persona per bene, venga a trovarci». Di Pietro, emozionato: «Sì, molto volentieri». E Franca Ciampi: «Benissimo, domani ci telefoniamo».
Il corteo arriva a Larino. Visita ai feriti. Il presidente esce e racconta stupito di questi bambini «rimasti per ore sotto le macerie e lo raccontano ora col sorriso sulle labbra... Dobbiamo aiutare questa gente a restare qui. Purtroppo, la nostra Italia è per la maggior parte più o meno pericolosamente sismica. Bisogna riuscire a vivere anche in queste zone ma in sicurezza. Le risorse? La prevenzione costa soprattutto in costanza. La gente del Molise ha mostrato dignità straordinaria».
Pochi minuti dopo tutti alla scuola elementare «Enzo Rosanò» trasformata in centro operativo misto. Qualcuno dalla folla gli grida: «Presidente non ci abbandoni!». Lui: «Non vi abbandonerò. Ero qui tre mesi fa. E ci tornerò». La riunione coi sindaci è breve, serve soprattutto a fare il punto sui soccorsi, Bertolaso snocciola cifre e dati, Ciampi chiede chiarimenti.
Infine, l’ospedale di Termoli. Ed è una festa grande di altri bambini che lenisce l’angoscia per quelle bare dei loro amichetti. Irene si ritrova sul diario la dedica «a Irene con grande affetto e gli auguri più belli, Carlo Azeglio Ciampi». Contraccambia con un gran cuore rosso disegnato sul un cartoncino, «grazie per essere qui con noi». Rachele ha regalato a Ciampi il suo sogno disegnato su carta: un prato verde, un albero, una piccola Rachele.
Veronica è radiosa, le hanno regalato una borsetta con dei trucchi da bimba. Ha già le palpebre colorate di rosa. Ovviamente è felice, nonostante la morte l’abbia sfiorata. Franca Ciampi lo dice alla gente che la saluta al cancello: «Come sono belli i vostri figli. Hanno occhi spettacolari».

di PAOLO CONTI

Crollo della scuola, in arrivo gli avvisi di garanzia
Il presidente del Tribunale: «Atti dovuti» per avviare le indagini. Un comitato di mamme sarà parte civile nel processo

DAL NOSTRO INVIATO

LARINO (Campobasso) - Il presidente del tribunale di Larino, Donato Mario Sanarico, alla vigilia di una settimana delicatissima per l’inchiesta sul terremoto che ha sconvolto il Molise, avverte: «Attenzione a far passare per soggetti incriminati o incriminabili tutte quelle persone che dovessero, per esigenze tecniche, venir coinvolte dalle verifiche in atto da parte della Procura. Sarebbe un comportamento da barbari». Tradotto: quando arriveranno i primi avvisi di garanzia, forse già in questi giorni, si sappia che essi sono «atti dovuti», chiarisce il presidente Sanarico, giudice con la passione per la filosofia e i cani rottweiler.
Atti dovuti, certo. Anche se il procuratore aggiunto di Larino, Andrea Cataldi Tassone, ha parlato di «crollo anomalo» e ha aperto un fascicolo per «disastro colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni colpose». Ventinove morti esigono pure una spiegazione. Oggi comincerà la sfilata dei testimoni, decine di persone chiamate in Procura. Il perno dell’inchiesta ruoterà intorno alla perizia che i consulenti dei pm, ancora da nominare, eseguiranno sulle macerie della scuola. I quesiti a cui dovranno rispondere sono già chiari: perché fu fatta, un anno fa, la sopraelevazione sul tetto delle elementari? E come, con quali materiali? Fu adoperata la pietra o il cemento? Dubbi vi sono anche sul nullaosta di agibilità rilasciato due mesi fa, prima dell’inizio delle lezioni. Chi firmò quella carta? E inoltre: perché San Giuliano non era classificata come area a rischio, malgrado gli aggiornamenti proposti nella nuova mappa sismica del ’98 mai entrata in vigore? E perché in un censimento di qualche anno fa la scuola crollata figurava addirittura tra gli edifici sicuri? Ecco il motivo per cui dovrebbero scattare, molto presto, gli avvisi di garanzia: per consentire a progettisti, ingegneri, geometri, tecnici del Comune terremotato, amministratori locali ed esperti di geofisica, di partecipare essi stessi, nominando i propri consulenti, alla ricostruzione delle possibili ragioni della sciagura.
I carabinieri del Nas, intanto, hanno sequestrato chili di documentazione sulla scuola «Francesco Jovine». Tutta la storia dell’edificio, dal 1953 - quando venne realizzato con i fondi dell’ex Cassa del Mezzogiorno - fino ad oggi. Tutti i lavori, tutti i restauri fatti. L’area è stata posta sotto sequestro. Verranno svolti altri sopralluoghi.
Mentre il Molise e l’Italia intera piangevano ieri le vittime del sisma, Cataldi Tassone e sua moglie, Maria Teresa Perna, sostituto procuratore, incinta di 6 mesi, hanno lavorato come fosse un giorno qualunque. La Perna, ieri mattina, era in piazza a Larino in mezzo alla folla che aspettava il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in visita al campo-base dei soccorsi e ai bimbi ancora ricoverati in ospedale.
Tra le mamme dei ragazzini feriti, intanto, sta nascendo l’idea di costituirsi parte civile all’eventuale processo che si farà. Capofila di questo comitato di genitori, ancora in fieri, la professoressa Rachele D’Ascenzo, mamma di Veronica, 7 anni, una dei 30 alunni superstiti.
Il presidente del tribunale di Larino, Sanarico, ricorda quando toccò sempre a lui decidere sul crollo di Castellaneta, provincia di Taranto: un palazzo si afflosciò su se stesso provocando 35 morti, quasi vent’anni fa. All’epoca usò la mano pesante, condannando i responsabili per «concorso in omicidio colposo plurimo». Nel caso di San Giuliano, però, c’è un sisma di mezzo.
«Ho rispettato la legge - continua a ripetere l’ingegner Giuseppe La Serra, il progettista della sopraelevazione della scuola Jovine -, San Giuliano, come Larino e gli altri Comuni della zona non sono mai stati considerati a rischio sismico. Altrimenti le procedure per costruire sarebbero state ben altre». Il suo avvocato, Egidio Iannucci, taglia corto: «L’ha detto anche Boschi, il presidente della Commissione grandi rischi, che il dramma, probabilmente, ci sarebbe stato lo stesso. Lo chiameremo, magari, come nostro consulente».

Fabrizio Caccia


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 04 Nov, 2002 on 08:19
«Mai più bambini morti, dateci scuole sicure»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne