Il pm di Larino ha effettuato il primo sopralluogo a San Giuliano. Al momento non ci sono indagati

L'inchiesta della Procura per disastro colposo
Il procuratore: "Un crollo anomalo"

SAN GIULIANO - "E' una situazione anomala il crollo dell'intero edificio". Queste le prime parole del procuratore aggiunto Andrea Cataldi Tassone che assieme al pubblico ministero Maria Teresa Perna ha effettuato il sopralluogo sulle macerie della scuola Francesco Iovine a San Giuliano di Puglia. Già in mattinata il pm di Larino, incaricata delle indagini, aveva ipotizzato i reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.

"Dovremo accertare eventuali responsabilità" - ha continuato il procuratore aggiunto - "ma allo stato non sappiamo nulla". "Sulla base della documentazione che acquisiremo inizieremo gli accertamenti ma è tutto da vedere". Tassone ha ricordato che "sulla disgrazia la Procura ha aperto un fascicolo e procede per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose contro ignoti. "Non abbiamo - ha precisato - allo stato nessun tipo di elemento per dire che ci sono delle responsabilità".

Il procuratore non si è voluto pronunciare sulla possibilità di un parere tecnico e di una possibile perizia. "Non lo possiamo dire" ha detto "perché stiamo aspettando che tutte le autorità intervenute ci trasmettano i documenti necessari per poi trarre le conclusioni". Il pm nominerà nei prossimi giorni dei consulenti tecnici per verificare la congruità e le autorizzazioni per la edificazione del piano sopraelevato che avrebbe schiacciato l'edificio sottostante, determinando il crollo della struttura.

Intanto Giuseppe La Serra, ingegnere, progettista e direttore dei lavori della sopraelevazione della scuola di San Giuliano, si difende. Non riesce a trattenere le lacrime mentre spiega come è stata costruita la sopraelevazione della scuola crollata dopo il sisma. "Non si tratta di una soprelevazione come hanno detto tutti" spiega l'ingegnere, attivista di Legambiente. "Abbiamo costruito due aule soltanto in un'ala dell'edificio. Avevamo a disposizione 250 milioni e abbiamo costruito tutto secondo la legge. Ricordo che San Giuliano, come Larino e gli altri comuni della zona, non sono mai stati considerati centri a rischio sismico". L'ingegnere si commuove ancora e ripete: "Non mi sento responsabile dell'accaduto, vorrei dirlo anche ai genitori di quei poveri bambini".

L'inchiesta sul crollo della scuola di San Giuliano proseguirà ora in un luogo da stabilire in seguito allo sgombero del palazzo di giustizia di Larino per inagibilità. "Forse ci sistemeremo dai carabinieri" ha detto il procuratore. "In qualche modo faremo. L'importante è lavorare".

(2 novembre 2002)