DISCORSO AI DIRIGENTI DELLA SCUOLA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
«Statali, ci vuole un concorso annuale»

ROMA - Ogni anno un concorso per introdurre nuovi dirigenti nella Pubblica Amministrazione. Lo ha chiesto ieri il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. «È utile che ogni anno entrino in ruolo un numero, anche piccolo, di dirigenti selezionati per concorso. Ogni anno deve avere la sua vendemmia, perchè ogni vendemmia è diversa, ha i suoi sapori! Ogni corso-concorso porta linfa nuova di idee e valori. Aiuta a tenere vivo il dialogo con la società», ha spiegato il presidente della Repubblica, ricevendo al Quirinale i dirigenti della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, presente il ministro della Funzione Pubblica, Franco Frattini. Il presidente ha sottolineato che «è indispensabile rafforzare il ruolo della Scuola Superiore della Pubblica amministrazione nel reclutamento dei giovani dirigenti e funzionari». Anche perchè «un'amministrazione senza Scuola sarebbe come un esercito senza Accademia». Al ministro Frattini e ai dirigenti statali ricevuti al Quirinale, il presidente Ciampi ha ricordato che «per quanto riguarda i dirigenti e in generale i funzionari dello Stato, troppo spesso si è parlato, a mio avviso, impropriamente di privatizzazione del rapporto di lavoro con la Repubblica. Lavorare per la comunità nazionale con responsabilità è attività che non può essere assimilata ad altri tipi di impiego: implica una dedizione, uno spirito di sacrificio e di servizio che sono costitutivi della missione dello Stato». In ogni caso, «dalla fine degli anni Ottanta molto è stato fatto - ha ricordato il presidente della Repubblica - avevamo una amministrazione vecchia, punitiva verso i cittadini/utenti che soffriva di una immagine negativa e appariva ed era lontana dai bisogni degli individui e delle famiglie. Oggi, il progresso che misuriamo è significativo, anche se il ciclo non è giunto a compimento». Quindi, «occorre perseverare non escludendo, sulla base delle periodiche verifiche, correzioni di rotta. E occorre investire soprattutto in comunicazione, interna ed esterna, per rendere accessibili a tutti i servizi della Pubblica amministrazione». I sindacati del pubblico impiego hanno espresso la loro «piena condivisione» della richiesta giunta dal Quirinale. «Ancora una volta il presidente della Repubblica ha interpretato in modo mirabile le questioni legate alla pubblica amministrazione avvertite anche dai cittadini», ha detto Rino Tarelli, segretario generale della Fps-Cisl.

r. r.