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La pattuglia degli italiani seduce Francoforte
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1. La pattuglia degli italiani seduce Francoforte
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da Il Corriere della Sera
Giovedì, 10 Ottobre 2002

BUCHMESSE Tabucchi, Terzani, Mazzantini, Spinelli tra gli autori più richiesti. Eco e Fallaci in testa alle classifiche

La pattuglia degli italiani seduce Francoforte
E il nuovo libro di Goldhagen contro la chiesa cattolica finisce in tribunale

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

FRANCOFORTE - E' ancora il nazismo l'argomento principale di questa Fiera. Ieri, il rapporto Bertelsmann, oggi la notizia che il tribunale di Monaco ha accolto la richiesta avanzata dall'arcivescovado della capitale della Baviera di sospendere temporaneamente la distribuzione del nuovo libro di Daniel Jonah Goldhagen, anche se per un accordo in extremis il volume rimarrà in libreria.
Tradotto in Germania prima ancora di essere pubblicato in America (in Italia Mondadori lo prevede solo l'anno prossimo), La Chiesa cattolica e l'olocausto è la seconda opera del docente di Harvard, che nel ྜ scatenò polemiche a non finire fra i tedeschi per il suo I volenterosi carnefici di Hitler . E' un saggio complesso e voluminoso in cui si ricostruiscono le complicità di preti e vescovi cattolici nel Terzo Reich con la politica nazista; si tornano a esaminare i motivi del silenzio di Pio XII; e inoltre si mette sotto accusa il Cristianesimo che da sempre avrebbe alimentato sentimenti di odio contro gli ebrei, «colpevoli» della morte di Cristo. Per Goldhagen, il perdono chiesto da Giovanni Paolo II a Gerusalemme non basta, come chiarisce bene il durissimo sottotitolo americano: «Il ruolo della Chiesa cattolica nell'olocausto e il suo debito di riparazione non ancora pagato».
Ovvio il risentimento cattolico contro questo attacco; ma se il tribunale ha deciso di fermare il libro, questo è dovuto a un cavillo: nella foto di pagina 237, il porporato che marcia insieme alle SA non sarebbe l'allora cardinale di Monaco Michael Faulhaber, come indicato nella didascalia, ma un altro ecclesiastico. L’editore Siedner ha riconosciuto l’errore e ha assicurato che la foto sarà cambiata nella prossima edizione. Di qui l’accordo che consente di tenere il volume in distribuzione. Intanto, Goldhagen è atteso a Francoforte: domani alle 19 presenterà il suo libro.

ITALIENER - Anche se non ci sono fenomeni trascinanti come, pochi anni fa, Tamaro o Camilleri, i libri italiani tradotti in Germania non sono pochi. E per alcuni si può parlare di un vero successo. Lo è stato, mesi addietro, per Baudolino di Umberto Eco, che ha venduto 500 mila copie, 100 mila in più che in Italia. Lo è per Oriana Fallaci, il cui La Rabbia, l'Orgoglio è stato fino alla settimana scorsa in testa alla classifica della saggistica. Ai titoli italiani dell'ultima mandata, in questi giorni in libreria, la stampa dedica ampie e molto articolate recensioni. E' il caso di Si sta facendo sempre più tardi di Antonio Tabucchi, appena uscito da Hanser. Margit Knapp, sullo Spiegel , usa parole di alta ammirazione per la sua «perfezione linguistica». Più controversi i giudizi su Non ti muovere di Margaret Mazzantini, tradotto dalla Frankfurter Verlagsanstalt. Sia Spiegel sia la Zeit confessano nelle loro recensioni di aver amato assai di più Il catino di zinco . Jochen Jung, sulla Zeit , apprezza comunque il finale e il personaggio della ragazzina; la Knapp ( Spiegel ) invece, dopo aver detto che il romanzo ha vinto lo Strega, conclude: «E questo non è un riconoscimento per lo stato della presente letteratura italiana». Forse pentita per tanta durezza, la redazione della rivista ha voluto concedere una prova d'appello alla scrittrice, con una nuova recensione (la Knapp aveva scritto sul supplemento libri) apparsa sull'ultimo numero uscito lunedì. E qui il giudizio migliora un po'.

SAGGI - Per la saggistica, Barbara Spinelli raccoglie un attento ed elogiativo articolo sulla Zeit per il suo Il sonno della memoria (Antje Kustmann Verlag). Ma il vero caso, sempre fra i saggi, è la sfida che torna a ripetersi qui in Germania fra Tiziano Terzani ( Lettere sulla guerra , pubblicato da Riemann) e Oriana Fallaci (List). La critica, come già in Italia, si divide. Per esempio, Alan Posener sulla Welt rivendica il suo giudizio totalmente a favore della Fallaci e invece irride al pacifismo dell'altro fiorentino. Più salomonico, Thomas Speckmann sulla Sueddeutsche Zeitung , che lascia la scelta ai lettori fra l'ira di Oriana e la comprensione di Tiziano.

ITALIANI - Allo stand Laterza è appeso un cartello con un questionario scritto in inglese e dedicato ai soli editori stranieri: «Come reagireste se il più grande editore del vostro Paese fosse anche primo ministro?». Quattro sono le possibili risposte: a) Siete contenti perché pensate che ridurrà l'Iva sui libri. b) Siete preoccupati perché un giocatore fa anche l'arbitro; c) Non ve ne importa niente; d) Altro».

Ranieri Polese

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BUCHMESSE 2 Dati negativi sugli acquisti. In Italia 300 mila «lettori forti» in meno


Mercato in crisi. Per fortuna c’è Harry Potter

EUROPA


DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
FRANCOFORTE - Il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali, Nicola Bono, s'aggira per gli stand italiani della Buchmesse. E' l'inaugurazione ufficiale del nostro padiglione, ma fra gli editori pochi nascondono la delusione per una legge a sostegno del libro che ormai pare una chimera. Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, Bono dice di aver presentato sin da luglio una proposta di legge forte, che comporterebbe una decuplicazione dell'impegno economico rispetto ai precedenti governi. Ma tutto, aggiunge, dipende dalla Finanziaria e bisogna inoltre modificare la legge che attribuisce alle Regioni competenze in ambito culturale, in modo che lo Stato possa dare delle indicazioni generali in materia. La speranza è l'ultima a morire, perciò sorride Ivan Cecchini, direttore dell'Associazione italiana editori, che pure ha presentato un quadro tutt'altro che positivo. La tendenza alla riduzione della lettura che si era manifestata nel 1999 s'è aggravata di anno in anno, ora anche i lettori forti stanno diminuendo: 300-400 mila in meno rispetto all'anno scorso.
Se l'Italia ieri piangeva, la Germania non ride. Per la prima volta nella storia recente si trova a fronteggiare un calo del mercato editoriale stimato attorno al 2 per cento e Dieter Schormann, presidente degli editori tedeschi, ha detto di aspettarsi una piccola flessione anche sulle vendite natalizie. C'è chi minimizza, come il direttore della Fiera, Volker Neumann ma tutti, compresa il sindaco della città del libro, Petra Roth, appaiono allarmati. La congiuntura internazionale e la minaccia di una guerra all'Iraq non aiutano. Hubertus Schenkel, la più alta carica nel consiglio della Fiera di Francoforte, parla addirittura di una crisi mondiale: «L'industria editoriale dipende da due giovani uomini: Gesù e Harry Potter. Se i quattro libri della Rowling hanno venduto 150 milioni di copie nel pianeta, dopo lཇ settembre tutti i testi che hanno a che vedere con il significato della vita stanno andando bene: dalla Bibbia all'esoterismo alla psicologia».
Conferma Giuliano Vigini, direttore dell'Editrice Bibliografica: «Dall'anno scorso la produzione e la vendita di libri religiosi s'è triplicata e non intendo solo quelli cattolici, lo stesso vale per i testi sull'ebraismo, sull'Islam e aumentano anche le vendite dei titoli sul buddismo e l'induismo. E’ un fenomeno mondiale». Vigini prova a fare stime, l'anno non è ancora concluso, ma parla di una generale crisi europea: «C'è una flessione ovunque: Spagna e Francia registrano un calo che s'aggira intorno al 10 per cento».
In Inghilterra la situazione è un po' più complessa: «Il fatturato globale è aumentato soltanto grazie ai lettori forti, gli altri hanno quasi smesso di comprare libri», Karen James della Vnu Entertainment Media mostra tabulati con picchi impressionanti sulla vendita di testi che riguardano la famiglia e la spiritualità: «Il libro dell'anno, da noi, è stato quello del Dalai Lama». Stessa tendenza negli Stati Uniti, con l'aggiunta dei testi di storia «da quella delle idee alle scoperte geografiche - dice John Baker di Publisher Weekly - e c'è anche un boom dei libri politici, di destra e di sinistra, indifferentemente. Presto, poi, ci sarà un'invasione di titoli sull'Iraq». Il mercato americano, aggiunge, è piatto: «Si può valutare una riduzione dellƇ per cento». Anche lui cita la Germania, dove Bertelsmann ha venduto il settore dell'e.commerce, e la Francia, dove il gruppo Vivendi pare intenda liberarsi di tutto il settore editoriale.

Cinzia Fiori


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Date: 10 Oct, 2002 on 08:21
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