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FINANZIARIA 2003
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1. FINANZIARIA 2003
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da Il Sole 24 Ore

FINANZIARIA 2003
La manovra punto per punto
di Nicoletta Cottone e Marco Mobili

La notte porta consiglio. Dopo una riunione fiume terminata all’alba di oggi il Consiglio dei ministri ha varato la manovra finanziaria per il 2003. Pil +0,6% nel 2002 e + 2,3% per il prossimo anno, aumento dell’occupazione dell’1,3%, inflazione programmata che si dovrà attestare all’1,7% quest’anno e all’1,4% nel 2003: questi gli obiettivi affidati al disegno di legge, che sarà presentato oggi pomeriggio dal premier Silvio Berlusconi e che farà il suo ingresso ufficiale in Parlamento per l’approvazione definitiva entro la fine dell’anno.

In tre mosse il Governo punta a incassare 20 miliardi di euro:
· 8 di razionalizzazione della spesa pubblica;
· 8 da nuove entrate che puntano soprattutto sul concordato e sulla chiusura del contenzioso fiscale pendente;
· 4 da dismissioni e valorizzazioni del patrimo nio pubblico.

Le novità fiscali
Irpef Concordato per il pregresso
Federalismo fiscale Rottamazione del magazzino
Irpeg Contenzioso fiscale
Irap Proroghe
Concordato preventivo Scudo fiscale
La razionalizzazione della spesa
Innovazione tecnologica
Patto di stabilità per gli enti territoriali
Pubblico impiego
Scuola
La nuova organizzazione

Irpef
Parte il primo modulo della riforma fiscale progettata da Tremonti e ora all’esame del Senato per l’approvazione della delega. La trasformazione delle detrazioni da lavoro in deduzioni dal reddito, l’introduzione di una cosiddetta “no tax area” e la rimodulazione
di scaglioni e aliquote, consentono al Governo di utilizzare quei 5,5 miliardi di euro previsti dal Patto per l’Italia a favore dei cittadini con redditi medio bassi (da 0 a 26 mila euro). Nella sostanza le attuali detrazioni per redditi da lavoro dipendente, autonomo o da pensione sono trasformate in deduzioni modulate in funzione della tipologia di reddito. A tutti i soggetti con redditi fino a 26mila euro è riconosciuta una deduzione di 3mila euro (la “no tax area”) che diventa di 7.500 per i lavoratori dipendenti, di 7mila euro per i pensionati e di 4.500 per i lavoratori autonomi e le imprese minori. Ma attenzione, la “no tax area” diminuirà in misura proporzionale con l’aumentare del reddito fino ad annullarsi del tutto per i redditi superiori a 26mila euro. L’importo, però, deve essere calcolato al netto delle deduzioni spettanti.
L’introduzione della “no tax area” si accompagna alla rimodulazione di aliquote e scaglioni Irpef, al fine di assicurare la progressività del prelievo sulle persone fisiche.

Ecco le nuove aliquote e i nuovi scaglioni:

REDDITI ALIQUOTA
fino a 15 mila euro 23%
da 15mila a 29mila 29%
da 29mila a 32.600 31%
da 32.600 a 70mila 39%
Oltre 70mila 45%

Ai fini della determinazione dell’imposta dovuta entrano comunque in gioco, senza aver subito modifiche, gli altri oneri deducibili e le detrazioni d’imposta per carichi di famiglia, spese sanitarie, mutui prima casa e polizze vita.

La manovra, comunque, introduce contestualmente una clausola di salvaguardia: i contribuenti, ai fini della determinazione dell’Irpef, potranno applicare, se più favorevoli, le regole in vigore al 31 dicembre 2002. Non si ricorrerà alla clausola di salvaguardia per redditi particolari, come quelli, ad esempio, assoggettati a tassazione separata, a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva, in quanto per queste tipologie di reddito la modalità di tassazione, diversa da quella ordinaria, non è influenzata dal nuovo sistema di deduzioni e detrazioni.

Federalismo fiscale
Confermato lo stop agli aumenti per le addizionali Irpef comunali e regionali 2003 in attesa della legge quadro sul federalismo fiscale. Dunque per il prossimo anno resteranno in vigore le attuali aliquote. La definizione di un avviso comune tra Stato, regioni ed enti locali sui meccanismi strutturali del federalismo fiscale è affidata a una nuova “Alta commissione di studio” che, nell’operare, dovrà tener conto dei principi generali di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.

Irpeg
Dal periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2003 l’aliquota Irpeg scende al 34 per cento. Contestualmente la norma prevede la modifica della misura del credito d’imposta per gli utili distribuiti dalle società e dell’ammontare delle imposte virtuali.

Irap
Come previsto dall’articolo 8 del disegno di legge di riforma del sistema fiscale sono sostanzialmente modificate le regole dell’imposta regionale sulle attività produttive. L’obiettivo principale è quello di ridurre l’incidenza del costo del lavoro sulla base imponibile da assoggettare a Irap. Tra le modifiche da segnalare l’esclusione a regime dall’imponibile Irap degli importi erogati per borse di studio e assegni esenti dall’imposta sul reddito, nonché la piena deducibilità delle spese sostenute per il personale assunto
con contratti di formazione e lavoro. Attualmente queste spese sono deducibili solo al 70 per cento. Altra importante novità riguarda l’Irap per le imprese di autotrasporto, che potranno dedurre le indennità di trasferta previste contrattualmente per la parte che non concorre a formare il reddito del dipendente.
L’altra modifica sostanziale per l’imposta riguarda la determinazione del valore della produzione netta: con la Finanziaria l’importo da portare in deduzione sale da 5mila a 7.500 euro se la base imponibile non supera i 180.759,91 euro.
Per le piccole imprese è riconosciuta, inoltre, una deduzione dall’imponibile Irap di 2mila euro per ogni dipendente impiegato fino a un massimo di cinque. Ai fini del calcolo del numero dei lavoratori dipendenti per i quali spetta lo “sconto” non si dovrà tener conto degli apprendisti e del personale assunto con contratti di formazione e lavoro.

Concordato preventivo
Arriva il concordato preventivo, istituto che consente a imprese e lavoratori autonomi di definire la base imponibile Irpef e Irap per un triennio successivo a quello in corso al momento della definizione. In sostanza, gli imponibili oggetto del concordato varranno
per un triennio e non sono modificabili e, dunque,le imposte non potranno né aumentare, né essere ridotte. La possibilità di accedere al concordato, comunque, è consentita a quei contribuenti che nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data della definizione hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. Per la definizione delle categorie bisognerà attendere un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Concordato per il pregresso
Ritorna il concordato di massa del ’94: i contribuenti che hanno prodotto redditi d’impresa e di lavoro autonomo e gli imprenditori agricoli potranno definire automaticamente i redditi relativi alle annualità per le quali non sono scaduti i termini per l’accertamento
(1997-2000). In pratica l’Agenzia delle entrate propone, per ciascuna annualità, gli importi, prendendo in considerazione la distribuzione dei contribuenti per fasce di ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e le risultanze degli studi di settore.
La definizione automatica deve essere perfezionata tramite il pagamento delle somme entro il 30 giugno 2003. Gli importi proposti non potranno comunque essere inferiori a 3mila euro per le persone fisiche e a 9mila euro per gli altri soggetti. Inoltre le maggiori
imposte contenute complessivamente nelle proposte di definizione automatica si riducono del 50% per la parte eccedente i 5mila euro in caso di persone fisiche e di 10mila euro per gli altri soggetti. Gli importi eccedenti questi due limiti potranno essere versati anche in due rate uguali entro il 30 giugno 2004 e il 30 giugno 2005.
Con il versamento di 300 euro per ciascuna annualità potranno mettersi al riparo da qualsiasi tipo di accertamento anche quei soggetti che hanno dichiarato ricavi e compensi applicando gli studi di settore o nei confronti dei quali non sono riscontrabili
anomalie negli indici di coerenza economica. Lo stesso ticket potrà essere versato anche dai contribuenti che hanno dichiarato ricavi e compensi in linea con i parametri.
Infine il contribuente se dovesse riscontrare anomalie o imperfezioni nella proposta formulata dall’Agenzia delle entrate potrà chiedere una riformulazione della definizione automatica anche mediante autocertificazione. Con l’adesione alla proposta i contribuenti potranno dire addio alle scritture e alla documentazione contabile relativa all’annualità concordata. Resta sempre l’obbligo di tenuta dei registri Iva.

Rottamazione del magazzino
Con il pagamento di un’imposta sostitutiva del 10% sarà possibile per i titolari di reddito d’impresa che aderiranno al concordato per gli anni pregressi procedere all’adeguamento delle esistenze iniziali relative al periodo d’imposta in corso al 30 settembre 2002.
L’adeguamento può essere effettuato mediante l’eliminazione di esistenze iniziali di quantità o valori superiori a quelli effettivi nonché mediante l’iscrizione di esistenze iniziali omesse. In caso di eliminazione della rimanenze sarà comunque dovuta l'Iva.

Contenzioso fiscale
Chiusura delle liti fiscali di importi al di sotto dei 20mila euro pendenti innanzi alle Commissioni tributarie al 29 settembre 2002.
Si potrà stringere la mano al Fisco mettendo una pietra sul contenzioso versando 150 euro se la lite è di importo fino a 2mila euro o il 10% del valore del contenzioso per gli importi in discussione superiori a 2mila e fino a 20mila euro. La partita si chiude con il
versamento entro il 28 febbraio 2003 e con la presentazione, prima del 15 marzo 2003, di una distinta domanda di definizione in carta libera, secondo le modalità che saranno definite con un apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia il cui ufficio è parte del giudizio.
Attenzione, la norma definisce nel dettaglio cosa si intende per lite fiscale, per lite pendente e che cosa è il valore della lite.

Proroghe
Raffica di proroghe per alcuni benefici destinati al settore agricolo. In particolare, per le imprese agricole e le cooperative della piccola pesca potranno usufruire dell’aliquota Irap dell’1,9% fino al 31 dicembre 2002. Solo nel 2003, per questi soggetti, si applicherà l’aliquota del 3,75 per cento.
Ancora per tutto il 2003 via libera al regime speciale Iva in agricoltura. Sconto anche per il prossimo anno del 36% dell’Irpef per gli interventi di manutenzione e salvaguardia dei boschi. Per le coltivazioni in serra, infine, scatterà l’esenzione da accisa sul gasolio utilizzato.

Scudo fiscale
Riapre lo scudo fiscale: potranno godere dei benefici fiscali previsti dall’emersione di attività detenute all’estero anche le operazioni di rimpatrio e regolarizzazione effettuate tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2003. Fissata al 4% dell’importo dichiarato la somma da versare per accedere allo scudo. Il pagamento va effettuato esclusivamente in denaro.
Per il nuovo modello di dichiarazione riservata si dovrà attendere il 10 gennaio 2003, mentre entro il 15 gennaio prossimo sarà reso noto il tasso di cambio per la determinazione del controvalore in euro delle attività finanziarie e degli investimenti rimpatriati o regolarizzati.

La razionalizzazione della spesa
Sul fronte delle disposizioni in materia di spesa la parola d'ordine è razionalizzare le uscite dello Stato, imbrigliando, in particolare le spese delle amministrazioni pubbliche, eliminando gli sprechi. In particolare, viene stabilito che per l'anno 2003 il complesso
delle spese delle pubbliche amministrazioni non possa aumentare del 3,95% rispetto al consuntivo 2001. Riduzione del 10% delle dotazioni iniziali delle previsioni dei ministeri per l'anno finanziario 2003, concernenti spese per consumi intermedi che non hanno natura obbligatoria. Stessa riduzione per le spese di funzionamento nei bilanci degli enti previdenziali pubblici. Massima trasparenza, poi, negli acquisti di beni e servizi.

Innovazione tecnologica
Istituito il Fondo per il finanziamento dell'innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni e nel Paese: dotazione 100 milioni di euro per il 2003. Al finanziamento di questa dotazione concorrono la riduzione dellƎ% degli stanziamenti per l'informatica e una quota parte delle riduzioni per consumi intermedi. Sempre sul fonte delle nuove tecnologie buone notizie arrivano per la carta d'identità elettronica e la carta nazionale dei servizi. Le pubbliche amministrazioni interessate, infatti, nel quadro di un programma nazionale approvato dai ministri dell'Innovazione, dell'Economia, della salute e dell'Interno sono autorizzate a reperire i finanziamenti stipulando apposite convenzioni con istituti di credito. Sono ammesse anche forme di sponsorizzazione.

Patto di stabilità per gli enti teritoriali
Gli enti territoriali, compresi i comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti, concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2003-2005 in relazione agli obblighi assunti dallo Stato italiano in sede comunitaria. In particolare,
viene previsto che le regioni a statuto ordinario possono estendere le regole del patto di stabilità interno nei confronti dei propri enti strumentali. Inoltre il disavanzo finanziario di ciascuna provincia e di ciascun comune con popolazione superiore a 5mila abitanti non potrà essere superiore a quello del 2001 aumentato del 3,6 per cento: altro obbligo per il 2004 e il 2005 quello di contenere il disavanzo finanziario nei limiti di quello registrato nell'anno precedente incrementato del tasso d'inflazione programmato indicato dal documento di programmazione economico-finanziaria. Chi non consegue gli obiettivi non può procedere ad assunzioni di personale, non può avvalersi di deroghe in proposito e non può ricorrere all'indebitamento per gli investimenti. Le spese per l'acquisto di beni e servizi devono, inoltre, essere ridotte del 10 per cento.
Nei due successivi articoli (articoli 17 e 18) il disegno di legge fissa disposizioni ad hoc per contenere e razionalizzare la spesa di regioni, province e comuni, nonché disciplinare i trasferimenti erariali per l'anno 2003. In particolare, viene spostato al 30 giugno
2003 il termine per la determinazione definitiva delle aliquote e delle compartecipazioni Iva, Irpef e accise sulle benzine. Per quanto riguarda i trasferimenti agli enti locali è previsto un contributo di 300 milioni di euro per il 2003, di cui il 50% destinato a
incrementare il fondo ordinario di questi enti e il restante 50 agli enti sottodotati.

Pubblico impiego
Si punta sull'incentivazione del personale incrementando le risorse per la contrattazione collettiva con 570 milioni di euro. Arrivano anche 208 milioni di euro per miglioramenti retributivi al personale statale in regime di diritto pubblico, di cui 185 per i trattamenti
economici e l'incentivazione delle Forze armate e dei corpi di polizia. Gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2002-2003 del personale di enti pubblici non economici, regioni e autonomie locali, Servizio sanitario nazionale, istituzioni e enti di ricerca e sperimentazione, università sono a carico delle amministrazioni di competenza nell'ambito della disponibilità dei rispettivi bilanci.
Nella rideterminazione delle dotazioni organiche le amministrazioni pubbliche dovranno tener conto dei processi di riforma che le vedono coinvolte e dei trasferimenti di funzioni alle regioni. Per questo le dotazioni organiche sono provvisoriamente individuate
in misura pari ai posti coperti al 29 settembre 2002. Sono però compresi i posti per i quali siano in corso procedure di reclutamento, di mobilità o di riqualificazione del personale. Divieto di assunzioni a tempo indeterminato per il 2003 nelle amministrazioni pubbliche, Forze armate, corpi di polizia e vigili del fuoco compresi. Piccolo spiraglio solo per "effettive, motivate e indilazionabili esigenze di servizio". Le graduatorie per assunzioni presso le pubbliche amministrazioni che per il 2003 sono soggette a limitazioni
delle assunzioni di personale sono prorogati di un anno. Possibili, ma con precisi limiti, assunzioni a tempo determinato, convenzioni o contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Sospese fino al 31 dicembre 2003 anche le procedure di conversione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato dei contratti di formazione e lavoro scaduti nel 2002 o in scadenza nel 2003. Il personale interessato alla predetta conversione potrà comunque contare sulla proroga del rapporto fino alla fine del 2003. Sempre fino al 31 dicembre del prossimo anno i ministeri della Salute, della Giustizia, dei Beni culturali e dell'Agenzia del territorio potranno contare ancora sull'apporto dei cosiddetti "giubilari", ovvero gli assunti a tempo determinato per il Giubileo.

Scuola
Razionalizzata l'organizzazione scolastica. Anche per il triennio 2003-2005 le cattedre costituite con orario inferiore a quello obbligatorio sono ricondotte a 18 ore settimanali.
Prevista la riduzione del personale ausiliario, tecnico e amministrativo in conseguenza della rivisitazione dei parametri per la determinazione degli organici relativi ai collaboratori scolastici, della restituzione ai compiti istituzionali del personale Ata e delle modifiche apportate al collocamento fuori ruolo di questo personale.
Addio ai bidelli: è prevista la possibilità per le istituzioni scolastiche di affidare in appalto i servizi di pulizia dei locali previa riduzione del personale adibito a questa funzione.

Previdenza
Adeguamento dei trasferimenti dovuti dallo Stato agli enti previdenziali. Nelle casse dell'Inps arriveranno 532,59 milioni di euro, di cui 426,75 a titolo di adeguamento Istat dei trattamenti pensionistici già assunti a carico dello Stato e 105,84 milioni di euro in
favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, a integrazione della quota pensioni e della gestione di artigiani e commercianti.
In sostanza l'integrazione prevista per la spesa assistenziale risulta essere pari a 353 milioni di euro per il 2003, 794 per il 2004 e 1.323 milioni di euro per il 2005. Viene previsto, inoltre, che le economie pari a 516 milioni di euro annui previste per il 2003 a
seguito delle attività di accertamento sui soggetti disagiati percettori di pensioni saranno destinati in parte a finanziare il pensionamento anticipato dei lavoratori esposti all'amianto.
Il passaggio dell'Inpdai all'Inps e la relativa iscrizione degli assicurati del primo istituto al Fondo pensioni lavoratori dipendenti con linea contabile separata sarà controllato da un Comitato di integrazione triennale.
Addio al divieto di cumulo: la totale cumulabilità tra pensione e reddito da lavoro sia dipendente sia autonomo sarà estesa ai titolari di pensione di anzianità che al pensionamento siano in possesso del requisito congiunto di 58 anni di età e 37 di anzianità contributiva. Stessa regola potrà essere adottata dagli enti previdenziali privatizzati, sempre nel pieno rispetto dei principi di autonomia.
Per quanto riguarda il fondo nazionale per le politiche sociali gli stanziamenti che vi affluiscono non dovranno avere vincolo di destinazione. La ripartizione sarà decisa annualmente dal ministro del Lavoro di concerto con quello dell'Economia e d'intesa con
la Conferenza unificata, assicurando prioritariamente l'integrale finanziamento degli interventi che costituiscono diritti soggettivi.


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 01 Oct, 2002 on 17:31
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