Tutte le sigle sindacali sono sul piede di guerra
Ma sulla data della protesta non c'è ancora accordo

Scuola, scioperi in arrivo contro la riforma Moratti
E la categoria dice "no" anche ai tagli previsti nella nuova legge Finanziaria

ROMA - Una raffica di scioperi sta per abbattersi sulla scuola. Dopo la Cgil, che già nei giorni scorsi aveva proclamato la protesta generale per il 18 ottobre, anche gli altri sindacati di categoria hanno proclamato una giornata di sciopero per dire "no" alla politica scolastica del governo e, se confermati, agli annunciati tagli previsti nella prossima Finanziaria.

I sindacati, dunque, sono compatti nel contrastare la linea del governo, anche se lo sciopero, almeno al momento, non sarà unitario. Cisl, Uil e Snals hanno infatti reso nota oggi la decisione di scioperare, ma non hanno ancora fissato la data e le modalità della protesta. Sotto accusa, le tante questioni ancora aperte: dal mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto degli insegnanti, scaduto lo scorso dicembre, alle mancate immissioni in ruolo dei docenti. Per finire con le anticipazioni relative ai tagli per il settore con la prossima legge Finanziaria.

Ecco perché le varie sigle sono sul piede di guerra. "Contro l'attacco ai diritti dei cittadini e contro politiche che puniscono la scuola pubblica", la Cgil ha proclamato lo sciopero generale per venerdì 18 ottobre. E oggi il segretario generale del settore scuola, Enrico Panini, ha lanciato agli altri sindacati la proposta di una grande manifestazione comune: "Ci sono le condizioni - ha affermato - perchè tutti i sindacati di categoria definiscano un'iniziativa di lotta che sarebbe bello si caratterizzasse, contemporaneamente, con una imponente manifestazione nazionale a sostegno del diritto al contratto, contro politiche economiche inaccettabili e per le ragioni della scuola pubblica".

Sempre il 18 ottobre scenderanno in piazza i sindacati di base: Cobas, Unicobas e Cub Scuola. Anche il leader dei Cobas Piero Bernocchi ha lanciato oggi un appello all'unità: "E' importante non dividere la categoria degli insegnanti su diversi appuntamenti di sciopero e sarebbe bene che ci fosse una convergenza generale sulla data del 18 ottobre".

Al momento, però, una simile convergenza sembra alquanto improbabile. La Gilda degli insegnanti ha infatti già proclamato la protesta generale della categoria per l'intera giornata del 14 ottobre. La Finanziaria 2003, ha affermato il coordinatore Gilda Alessandro Ameli, "attacca il diritto allo studio e la qualità della scuola".

E sciopero sarà anche per Cisl, Uil e Snals. La "gravità e il peso politico della posta in gioco richiedono una partecipazione massiccia dei lavoratori alla protesta", ha affermato il segretario generale della Cisl Scuola Daniela Colturani, sottolineando che "la data dello sciopero sarà decisa dagli organi statutari convocati d'urgenza".

Anche la Uil Scuola scenderà in piazza: quando, ha precisato il segretario Massimo Di Menna, sarà deciso d'intesa con gli altri sindacati. Pure lo Snals, sempre in data da definirsi, chiederà ai propri iscritti di incrociare le braccia: contro i tagli in atto nella scuola e la Finanizaria 2003.

Intanto, nei prossimi giorni dovrebbe tenersi un incontro con il ministro Moratti, chiesto dai sindacati. Al centro del confronto l'apertura delle trattative per il contratto, la legge Finanziaria e il Piano pluriennale per garantire retribuzioni europee ai lavoratori della scuola.

(24 settembre 2002)