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Scuola: ritocchi alla sperimentazione, poi il via
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da Il Corriere della Sera
Mercoledì, 11 Settembre 2002

Scuola: ritocchi alla sperimentazione, poi il via

Il Consiglio dell’istruzione chiede correzioni, la Moratti disponibile. Materne, nessun anticipo nelle metropoli

ROMA - La sperimentazione della riforma scolastica partirà entro il 20 settembre in tutto il Paese. Il ministro Letizia Moratti è riuscito a evitare lo scoglio più pericoloso: l’eventuale veto del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione (Cnpi), una sorta di «parlamento» eletto da tutte le componenti presenti nel mondo della scuola. Negli ultimi anni i ministri, dalla Russo Jervolino a Berlinguer, hanno incassato numerosi stop. Per riuscire nel suo intento la Moratti ha dovuto fare un passo indietro, impegnandosi a rivedere in molti passaggi, anche cruciali, il decreto che regolamenta la sperimentazione, secondo i suggerimenti del Cnpi. Ha così ribaltato un giudizio critico, espresso con un parere votato all’unanimità, in un via libera al test nazionale destinato ad anticipare i punti salienti del nuovo modello di istruzione. Domani incontrerà i rappresentanti dei comuni (Anci). E fra qualche giorno, il tempo necessario ai dirigenti regionali di selezionare le 200 scuole «pilota», partirà la sperimentazione.

IL CNPI - Il parere votato dai 74 membri del «plenum» del Cnpi si presenta come un documento piuttosto articolato, con un invito al ministro a riformulare il testo del decreto al fine di rendere possibili le «condizioni di fattibilità» della sperimentazione stessa. «La dichiarata disponibilità del ministro a modificare il decreto - ha detto Mario Guglietti, vicepresidente del Cnpi - non ha inciso sul contenuto del parere, riferito al testo originario del decreto, tuttavia concorrerà sicuramente alla ricerca di soluzioni organizzative maggiormente rispondenti alle esigenze delle scuole». «Abbiamo riscontrato aperture da parte del ministro - ha spiegato Achille Massenti, relatore del parere del Cnpi - anche su alcuni punti qualificanti. Siamo comunque in attesa che nel decreto si concretizzino in maniera definitiva. Resta inteso che il parere espresso dal Cnpi, sicuramente problematico ma che non può definirsi una bocciatura, è relativo esclusivamente alla sperimentazione e non entra nel merito della riforma».

LE CONCESSIONI - Rispondendo alle critiche presenti nel documento del Cnpi, il ministro si è impegnato a far sì che dalla sperimentazione dell’anticipo dell’età nella scuola materna siano escluse le scuole dove esistono liste di attesa, una condizione che in genere accomuna le sezioni dei grandi centri urbani come Roma, Milano e Napoli. Questo per non violare i diritti dei piccini già iscritti e i criteri di iscrizione stabiliti dai consigli di istituto.
Per quanto riguarda i bambini che si sono già preiscritti in anticipo sull’età, la scelta per il loro «collocamento» ricadrà su scuole materne ed elementari che abbiano ottenuto la sperimentazione e si trovino nel medesimo circolo didattico o istituto comprensivo e, per quanto concerne la materna, nello stesso territorio in cui opera un asilo nido. Sarà insomma una scelta interna. In questo modo si eviteranno i trasferimenti e la riapertura delle iscrizioni.
Il ministro, nel suo intervento davanti al Cnpi, non ha poi mai usato l’espressione «maestro prevalente», ma sempre «maestro tutor» o «maestro di riferimento». La prevalenza, anche in senso orario, non incontra il favore di alcun sindacato. Ha ribadito che «l’elaborazione dei criteri di scelta dell’insegnante tutor sarà rimessa all’autonomia del collegio dei docenti», anche per quanto riguarda la gestione degli orari, come accade già in molte scuole per questa e altre figure di docenti responsabili.
La sperimentazione non comprimerà l’autonomia delle singole scuole ma potrà essere attuata in modo flessibile. Le scuole che saranno coinvolte nella sperimentazione potranno, insomma, aderire al progetto anche parzialmente, soltanto su alcuni punti della riforma, come aveva richiesto il Cnpi. Per quel che riguarda le risorse finanziarie, la Moratti ha ricordato che presso le direzioni generali delle regioni sono già disponibili circa 20 milioni di euro. Le maestre che parteciperanno alla sperimentazione potranno utilizzare dei corsi formativi via Internet.

I SINDACATI - Cgil e Uil puntano il dito contro la sperimentazione, ma con accenti diversi. Snals e Cisl attendono di vedere il nuovo testo del decreto. Per Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola, il giudizio espresso dal Cnpi è «molto negativo» e pregiudicherebbe la vita stessa del decreto, costretto a «un vero e proprio esame di riparazione». Le rassicurazioni del ministro, «con un preoccupante silenzio - ha sottolineato il leader della Cgil scuola - sui punti oggetto delle critiche più rilevanti» non hanno modificato la valutazione «netta e molto negativa su un decreto improvvisato». Più cauto il giudizio del segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna: «I rilievi del Cnpi evidenziano i limiti delle modalità e delle procedure della proposta di sperimentazione».

Giulio Benedetti

IL CONSIGLIO
LA SCHEDA

LA FUNZIONE
La consulenza
Il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione (Cnpi) è un organo di consulenza tecnico-professionale del ministro, che lo presiede. Il parere che esprime è obbligatorio, ma non vincolante. Ha anche compiti di disciplina del personale

I RAPPRESENTANTI
La composizione
I 74 membri sono eletti da 800 mila insegnanti e oltre 200 mila amministrativi, su liste formate da sindacati e associazioni professionali. I rappresentanti sono eletti per categoria, in modo proporzionale; alcuni sono designati da scuole non statali, associazioni professionali, Cnel e Confindustria. Si vota ogni 5 anni. Questo Consiglio designato durante il governo dell’Ulivo è in proroga da un anno

IL PARERE
La discussione
La proposta di decreto di sperimentazione è stata depositata all’ufficio di presidenza del Cnpi il 31 luglio scorso. Il regolamento prevede 45 giorni per la discussione e la redazione di una bozza di parere, su cui l’organismo vota in seduta plenaria

IL MAESTRO
Il maestro «prevalente», cui sarà affidato il compito di insegnare al bambino le competenze fondamentali , cambierà nome e orari Nel suo intervento davanti al Cnpi,
il ministro Moratti lo ha indicato con il termine tutor o con l’espressione maestro di riferimento. Toccherà al collegio dei docenti designarlo

LE ISCRIZIONI
Se condo il ministro Moratti, una delle condizioni necessarie per l’attivazione della sperimentazione è che non vengano riapert i i termini di iscrizione per i bambini che compiranno l’età richiesta (tre anni per l’ingresso alla scuola materna, sei anni per l’accesso alle scuole elementari) entro il 28 febbraio 2003

LE MATERNE
Saranno escluse dalla sperimentazione sull’anticipo dell’età le scuole materne dove esistono le liste d’attesa , come avviene solitamente nei grandi centri urbani. In questo modo non verranno toccati i diritti dei bambini già iscritti e i criteri di iscrizione fissati dai consigli d’istituto

Le scuole che saranno coinvolte nella sperimentazione potranno aderire al progetto anche in maniera parziale, limitatamente ad alcuni punti della riforma
L’adesione sarà quindi gestita in modo flessibile , senza che ne risultino compromesse
le autonomie dei singoli istituti


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Date: 11 Sep, 2002 on 08:45
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