LA POLEMICA
«Caro-libri, raffronti scorretti I prezzi sono quasi invariati»
Roberto Gulli, presidente dell’editoria scolastica dell’Aie: questo polverone è infondato

ROMA - «Gli attacchi contro il caro-libro quest’anno mi sembrano più feroci rispetto al passato. Mi viene da pensare ad associazioni di consumatori che vanno a caccia di notizie. Il rischio di rincari esiste, quindi è giusto fare le pulci al mercato. Ma documentandosi: le notizie prive di fondamento creano disagi e negatività». Roberto Gulli, presidente del gruppo dell’editoria scolastica dell’Associazione italiana editori (Aie) e amministratore delegato della Paravia Bruno Mondadori, si difende dal fuoco incrociato di cifre che partono da associazioni di consumatori e associazioni di studenti. Un polverone di numeri e percentuali che portano ad un’identica conclusione: gli editori hanno aumentato oltre misura il prezzo dei libri. «C’è una grande confusione - dice Gulli -. Si tende a disorientare l’opinione pubblica e a gettare discredito sulle case editrici».
Nei mesi scorsi, secondo i dati resi noti dall’Aie, le famiglie hanno appreso che per i testi scolastici avrebbero dovuto pagare un 2,7 per cento in più rispetto all’anno precedente. Poi, man mano che si avvicinava l’apertura delle scuole, quella percentuale ha cominciato a lievitare. «Sì, ma grazie a inesattezze, ad operazioni scorrette - precisa Gulli -. Prendiamo dei titoli citati come esempio del caro-libri da un’associazione di consumatori, l’Acu, con un buon riscontro sulla stampa. Per un manuale di inglese, adottato nelle medie, si parla di un aumento del 24 per cento. In realtà il prezzo di quel volume, proposto in due versioni, una delle quali più economica, negli ultimi tre anni è rimasto quasi invariato. Ma se raffronto la versione economica del 2001 con quella "ricca" del 2002, ecco che la differenza salta fuori. C’è anche un "Purgatorio" , edizioni Bruno Mondadori, curato dal professor Sermonti e destinato al mercato scolastico, che sarebbe aumentato del 43 per cento. In realtà il raffronto è stato fatto con un’edizione destinata al commercio libero e pubblicata da un’altra casa editrice».