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Se ami un libro, affidalo al vento: è tempo di «bookcrossing»
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1. Se ami un libro, affidalo al vento: è tempo di «bookcrossing»
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da Il Corriere della Sera
Giovedì, 22 Agosto 2002

MODE Dalla Groenlandia al Perù, c’è chi abbandona volumi dovunque perché siano letti e scambiati. E su Internet si aggiorna la catena dei lettori

Se ami un libro, affidalo al vento: è tempo di «bookcrossing»

Se ami un libro, lascialo libero. Non costringerlo negli spazi soffocanti di uno scaffale: leggilo, e poi abbandonalo sulla panchina del parco, in metropolitana, al caffè, in spiaggia, al cinema. La libreria più bella è il mondo intero, e qui i libri non costano un centesimo. Il bookcrossing è nato nell’aprile 2001 grazie a un 36enne di Kansas City, Ron Hornbaker, e oltre 30 mila persone in tutto il mondo hanno già trovato la sua idea tanto geniale e romantica da partecipare per puro amore della letteratura. Dal sito Bookcrossing.com si stampa una speciale targhetta (un libro con gambe in movimento), che viene lasciata tra le pagine del libro da abbandonare. «Buongiorno - si legge sul marchio -, leggimi e abbandonami ancora!». Chi trova il volume capisce così che quell’edizione del Profumo o di Moby Dick non è stata affatto dimenticata, ma lasciata volutamente in un posto pubblico affinché qualcun altro possa godere del piacere di leggere quel libro. La targhetta contiene la preghiera di annotare sul sito giorno e luogo del ritrovamento, con i propri commenti sull’opera. Se la catena non viene interrotta, chi ha appoggiato Il piccolo Principe sul sedile di un aereo può controllare su Internet il percorso del libro amato, di mano in mano, e leggere ciò che ne pensano sconosciuti all’altro capo del mondo.
Gli adepti del bookcrossing sono 21 mila negli Stati Uniti, quasi tremila in Canada, 390 in Australia, ma ci sono segnalazioni da decine di Paesi tra i quali Cina, Ghana, Groenlandia, Filippine, Kuwait, Perù. In Italia in queste ore ci sono 67 libri lasciati in circolazione dai bookcrosser . «Supercat» ha lasciato Il ritratto di Dorian Gray su una panchina della linea verde della metropolitana di Milano. «Tutti lo hanno letto, lo so - ha scritto in inglese sul sito - ma vale sempre la pena rileggerlo». Il giorno dopo Ferragosto il signor Genchi, un libraio di Roma, ha lasciato Non ti muovere di Margaret Mazzantini ai piedi della statua di San Francesco in piazza Carlo Felice. Due giorni fa, nello stesso luogo, Memorie di Adriano . «E’ il mio libro preferito, voglio condividere la mia passione con chiunque lo raccolga», spiega Genchi sul sito.
«Per adesso solo il 15-20 % dei libri vengono presi da qualcuno che ha accesso a Internet e decide di partecipare - spiega il fondatore, Ron Hornbaker -, ma è comunque moltissimo. Bisogna tenere conto che quasi tutti i bookcrosser hanno aderito negli ultimi cinque mesi, e che i libri viaggiano lentamente, c’è bisogno di tempo per leggerli. Comunque sono sorpreso perché la nostra comunità sta crescendo in tutti i continenti. Sul sito la privacy è assicurata, non c’è pubblicità, e tutto è gratuito. Siamo mossi solo dall’ebrezza di donare piacere». Il record dei libri «liberati» spetta a Harriet Klausner, una 50enne di Morrow, Georgia: «Ho lasciato in giro 2.074 libri, mio marito dice che il mio epitaffio sarà "letteratura o morte"».
Finora, solo il gestore di un cinema americano ha protestato per un romanzo lasciato tra le poltrone in sala, guadagnandosi centinaia di email indignate dai bookcrosser . «Tra vent’anni mio figlio potrebbe trovare per strada il mio La commedia umana di Saroyan, e leggere su Internet che cosa pensavo quando l’ho lasciato alla stazione - scrive Khan, un 30enne di Vancouver -. E’ emozionante come un messaggio in bottiglia».

Stefano Montefiori


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Date: 22 Aug, 2002 on 07:59
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