Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
Dal cilindro di Edison al Compact l´avventurosa storia del disco
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. Dal cilindro di Edison al Compact l´avventurosa storia del disco
Reply to this topic with quote Modify your message
da La Stampa
Giovedì, 15 Agosto 2002

Dal cilindro di Edison al Compact l´avventurosa storia del disco

SENZA il disco la storia della musica sarebbe cambiata. Senza il disco, soprattutto, non sarebbe stato possibile studiarla: tutta la musica della tradizione non scritta, ad esempio, sarebbe letteralmente scomparsa. Il libro di Cerchiari ripercorre con straordinaria efficacia le connessioni che i vari supporti di registrazione, nella loro evoluzione dal cilindro di cera di Edison al brevetto di Berliner, dal microsolco al CD, hanno stabilito con i diversi generi musicali e con il contesto produttivo da cui scaturivano. L'idea del disco, nel senso della forma geometrica e del relativo oggetto, era venuta a Edison già ai tempi del telegrafo (1877); a riprenderla e a sviluppare in modo decisivo l'utilizzazione del disco in luogo del cilindro fu il tedesco Emile Berliner, protagonista assoluto anche del vittorioso sbarco in Europa del disco e del grammofono (nell'ultimo decennio dell'Ottocento). L'opera (con Caruso star insuperata di tutta questa prima fase), il folklore e il jazz furono i primi generi musicali che al disco legarono le loro straordinarie fortune. Nei primi 15 anni del 鯜, Victor, Columbia e Edison si affermarono come le prime grandi case produttrici di dimensioni industriali: e fu allora che ci fu una svolta decisiva, il passaggio, come ricorda Cerchiari, «dal contesto ottocentesco dei valori e degli ambienti borghesi (il salotto, il pianoforte, la voce impostata, i costumi vittoriani) a quello di una vita vissuta in nuovi spazi quali strade alberghi, grandi ristoranti», e l'avvento definitivo di «un'esperienza sonora serializzata, riprodotta, avviata verso una crescente dimensione di massa così come a una inedita fruizione di gruppo». L'avvento del microfono e della registrazione elettrica fece il resto. Il disco scandì il ritmo frenetico degli «anni folli», della tumultuosa affermazione del jazz, di quell'irripetibile stagione che introdusse l'America al rovinoso crollo del 1929. Ma il libro di Cerchiari non si limita a ripercorrere l'intera vicenda cronologica del disco. C'è nelle sue pagine una robusta sottolineatura della capacità del disco di intercettare di volta in volta quello che gli storici chiamano «lo spirito del tempo». Fin dall'inizio quell'oggetto rotante suggeriva intrinsecamente l'immagine del movimento e del dinamismo, segnando fragorosamente l'avvento di un Novecento che si annunciava all'insegna della rottura della staticità dell'Ottocento: «la società europea» - scrive Cerchiari - «stava maturando una saturazione di quell'idea statica dei valori culturali che si era affermata un po' dovunque a fine Ottocento. La cinesi delle danze extraeuropee, l'immagine dinamica del cinema, l'eccitante drammaturgia musicale del jazz, la magia sonora semovente del fonografo di Edison e del grammofono di Berliner contribuirono a metterla in crisi». Proprio in questo senso il disco si presenta come una fonte straordinaria per lo storico contemporaneo; uno storico che non si accontenta più di parole e di scritti, che è ormai abituato a una familiare, assidua frequentazione di sensi come la vista e l'udito e che si muove nella consapevolezza che l'esperienza di una nuova sensorialità cambia il modo stesso degli uomini di entrare in relazione tra di loro e con il mondo esterno. È stato così, ad esempio, con l'irruzione della fotografia nel processo della riproduzione figurativa e la relativa sostituzione dell'occhio alla mano, «un occhio più rapido a afferrare che non la mano a disegnare». E, d'altra parte, l'occhio può essere a sua volta scavalcato dall'orecchio; nel caso dei film, della televisione e dei media audiovisivi in generale si suscita nello spettatore, nel loro «audio-spettatore» «una specifica disposizione percettiva», disposizione che può essere definita audiovisione. Così, gli storici di oggi, oltre a voler studiare i protagonisti delle loro storie, li vogliono soprattutto vedere e sentire. Goethe ha detto in una sua elegia che le mani vogliono vedere, gli occhi desiderano accarezzare; per lo storico lo sguardo vuol diventare parola e viceversa, in un'operazione intellettuale in cui tutti i suoi sensi sono messi contemporaneamente al lavoro.

Giovanni De Luna


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 15 Aug, 2002 on 09:25
Dal cilindro di Edison al Compact l´avventurosa storia del disco
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne