A TOKYO BLOCCATO UN SUPERCOMPUTER
GRANDE FRATELLO? NO, GRAZIE

LA riforma prometteva la pacchia elettronica, la manna tecnologica, la fine della schiavitù amministrativa e burocratica, ma una mezza dozzina di città giapponesi hanno incrociato le braccia e si sono opposte. La protesta è stata addirittura guidata dal sindaco di Yokohama, seconda città del Giappone. Tokyo infatti ha introdotto ieri una nuova banca dati che concentrava tutte le informazioni sui cittadini oggi divise tra vari archivi locali e ministeriali. Lo scopo era di fornire via computer 93 tipi di funzioni amministrative, in un prossimo futuro le funzioni sarebbero diventate addirittura 16 mila. I sindaci ribelli però hanno spiegato di essere inondati di lettere di protesta perché il governo ha varato il grande fratello elettronico senza una legge sulla privacy. Nella capitale rispondono che la legge si farà e che intanto chi rivelasse informazioni riservate su un individuo rischia già oggi fino a due anni di galera. Ma quali sono le informazioni riservate? Non si sa. Lo Asahi Shinbun, un quotidiano che nelle sue due edizioni giornaliere vende oltre 10milioni di copie, ha rivelato che l´86 per cento dei cittadini si dice preoccupato per la nuova banca dati e il 76 per cento sostiene che il suo lancio andrebbe rinviato. Risposte scontate ovunque, un po´ meno qui dove sin dalle elementari si insegna a restare in gruppo, darsi da fare per non far sfigurare i compagni migliori, ma neppure cercare di eccellere per non far perdere la faccia ai compagni peggiori. Così, anche per questo, dopo il lavoro ci si ubriaca con i colleghi e si va insieme a cantare ai karaoke. Se si è già in gruppo che problema c´è con il super computer che sa tutto? Il problema c´è e grande, perché il gruppo che sa tutto è piccolo, circoscritto ed è senza gli altri, quelli dell´altro ufficio, quelli del palazzo vicino. La manna elettronica invece promette di distruggere proprio questo, l´isolamento dei tanti piccoli villaggi di lavoro, in cui tutti sanno dei vizi degli altri, ma l´individuo è difeso dalla sua comunità, come fosse ancora un paesino di contadini. Allora dietro lo schermo di queste piccole società ci sono montagne di vizi, stranezze, bizzarrie e originalità individuali, parte del carattere dei singoli giapponesi così come lo è la loro solidarietà sociale. Il mega computer appiattisce tutto, abbatte le palizzate tra i vari villaggi e riversa i segreti di ciascuno nel mare magno di uno stato che ne farà quello che vorrà. Le 16 mila funzioni elettroniche sono una violenza al tessuto sociale del Paese come e più di posti dove il mito della privacy individuale è violato a ogni piè sospinto dal vicino curioso, dal collega impiccione e indiscreto. La pacchia elettronica sarà allora anche parte delle riforme che il governo dice servono al Paese in crisi da oltre un decennio, ma non sembra un caso che il sistema sia stato varato a poche ore da quel 6 agosto, anniversario della bomba di Hiroshima, la ferita che più di ogni altra ancora torce l´anima del Giappone.

Francesco Sisci