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Riforma della scuola: ecco le regole
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1. Riforma della scuola: ecco le regole
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da La Stampa
Sabato, 10 Agosto 2002

L´EDUCAZIONE SESSUALE DIVENTERÀ UNA DELLE MATERIE DI INSEGNAMENTO PER LE QUINTE CLASSI
Riforma della scuola: ecco le regole

ROMA - All´asilo a due anni e mezzo, alle elementari a cinque anni e mezzo. Riforma della scuola: al via da settembre la sperimentazione. Sul sito del ministero (www.istruzione.it) è apparso ieri il provvedimento con le indicazioni del progetto sulla scuola dell´infanzia e il primo anno delle elementari. Alla sperimentazione in ambito nazionale possono partecipare un numero limitato di istituti statali. Non più di due circoli didattici per ogni provincia oltre a due scuole paritarie per ogni capoluogo di regione. «Il progetto per il 2002/2003 - spiega il ministro Letizia Moratti - è mirato a favorire laboratori di ricerca sui temi attinenti alla riforma degli ordinamenti scolastici. Negli istituti in cui esistano le condizioni, potrà essere sperimentata l´anticipazione della frequenza». I documenti in bozza sono stati sottoposti all´esame del Consiglio nazionale della pubblica istruzione per il necessario parere. «Ai nostri uffici - spiegano al ministero dell´Istruzione - stanno arrivando numerosissime richieste di adesione alla sperimentazione, ossia al progetto che verrà attuato da settembre in vista della riorganizzazione del sistema scolastico». Le richieste provengono da uffici scolastici regionali e provinciali, circoli didattici, singole scuole e amministrazioni comunali. «Anche molte famiglie si sono rivolte direttamente a noi - precisano al dicastero di viale Trastevere - ci contattano per dare la disponibilità ad iscrivere i loro bambini alle classi sperimentali, condividendo in pieno lo spirito e gli obiettivi del progetto». Per il segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini, invece, le crescenti adesioni al progetto di sperimentazione annunciate dal ministero sono fantasie estive prive di fondamento. «Siamo ad istituti chiusi e a famiglie in vacanza - osserva il leader della Cgil scuola - gli unici sentimenti che si registrano fra i cittadini sono sconcerto e delusione. D´altronde solo pochi giorni fa venne annunciata l´assegnazione di circa l´80% delle supplenze da parte degli ex provveditorati e in poche ore verificammo che si era a malapena arrivati al 50%». La sperimentazione della riforma Moratti, secondo la Cgil, si basa su risorse economiche incerte e sull´autosufficienza delle risorse umane. Per quanto riguarda gli insegnanti, infatti, «non affiora affatto l´intenzione di potenziare il corpo docenti». Un punto-chiave della riforma, infatti, è costituito dal fatto che verranno utilizzati i docenti in grado di insegnare inglese e le nuove tecnologie. Dunque, a giudizio della Cgil, la sperimentazione si potrà avviare solo negli istituti dove ci sono insegnanti specializzati per le lingue straniere e per le materie tecnologiche. «E´ gravissimo che nel decreto non vengano specificate entità e locazione delle risorse che il dicastero dice di aver accantonato - sostiene Panini - quanto si evince dal provvedimento è che in materia di finanziamenti le scuole dovranno usare quello che già hanno. Si fa cenno ad eventuali risorse in più da parte delle Regioni e rimane il buio su fantomatiche risorse ministeriali». Le novità, però, non si limitano all´ingresso anticipato. I programmi di studio includeranno l´educazione sessuale. La nuova materia, denominata «educazione all´affettività», sarà insegnata nelle quinte classi, insieme con altre materie di carattere dichiaratamente sociale, quali l´educazione alimentare, quella ambientale, stradale, alla cittadinanza, alla salute. Se il piano Moratti non subirà modifiche, per la prima volta nella storia dell´ordinamento scolastico l´educazione sessuale entrerà a pieno titolo fra le materie di insegnamento, superando le polemiche e i contrasti che hanno diviso l´opinione pubblica per decenni.

Giacomo Galeazzi


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Date: 10 Aug, 2002 on 10:32
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