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Seimila manager pubblici in cerca di conferma
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1. Seimila manager pubblici in cerca di conferma
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da La Stampa
Mercoledì, 7 Agosto 2002

DA 60 A 90 GIORNI PER RESTARE O ESSERE SOSTITUITI.
LA CGIL AVVERTE: VIGILEREMO SULLE SCELTE

Seimila manager pubblici in cerca di conferma
In vigore lo «spoil system» voluto da Frattini

ROMA - Si annunciano ore difficili per molti alti burocrati dello Stato. Scatta lƎ agosto l'entrata in vigore della legge Frattini di riordino della dirigenza pubblica: il famoso «spoil system», in base al quale entro i prossimi due mesi i dirigenti pubblici di prima fascia (535 persone) se non confermati dal governo decadranno dall'incarico. Per altri 5.861 manager di seconda fascia invece ci saranno novanta giorni di tempo nei quali potrà essere attribuito loro un nuovo incarico; in assenza di comunicazioni, si intenderanno confermati nel loro ruolo. Si annuncia quindi un ampio repulisti nelle massime cariche della pubblica amministrazione, con la sostituzione annunciata di molti dirigenti considerati sgraditi dai ministri, perché nominati dal centrosinistra o per altre ragioni. Anche i sindacati hanno espresso preoccupazione sul rischio di abusi in questi spostamenti, e hanno annunciato che «vigileranno» sul corretto uso della legge. L'ultimo adempimento formale per il via libera al valzer dei dirigenti, che potranno essere rimpiazzati in parte anche con assunzioni esterne, è la circolare del ministro della Funzione pubblica pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ieri in edicola. «La legge - si legge nel provvedimento - valorizza le responsabilità politiche degli organi di vertice delle amministrazioni nella scelta dei dirigenti ritenuti maggiormente idonei ad attuare gli obiettivi definiti in sede programmatica» dal governo. La durata degli incarichi non può superare i tre anni per i dirigenti di prima fascia, e di cinque anni per quelli di seconda fascia. La legge sopprime il ruolo unico della dirigenza e punta alla costituzione di ruoli dirigenziali delle singole amministrazioni. Le nuove norme valgono per tutti i dirigenti statali mentre per gli enti pubblici vigilati dallo Stato la norma incide solo sugli incarichi di direttore generale.
Per i circa 1.000 dirigenti di più alto livello gli incarichi attualmente ricoperti «cesseranno il sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della legge» quindi il 7 ottobre 2002. A quel punto l'amministrazione dovrà adottare un provvedimento sulla posizione del singolo dirigente attribuendogli lo stesso incarico o un incarico funzionale equivalente o «un incarico di studi con il mantenimento del trattamento economico precedente della durata massima di un anno». In questi due mesi comunque i più alti dirigenti potranno esercitare soltanto l'attività di ordinaria amministrazione. La circolare ricorda che in questi incarichi è «accentuato il rilievo del profilo fiduciario e dell'accertamento delle specifiche qualità professionali dell'interessato», e che quindi va valutata la coerenza dell'incarico «con i nuovi obiettivi delineati dall'organo di direzione politica dell'amministrazione». Per gli incarichi dirigenziali di seconda fascia lo «spoil system» può scattare entro 90 giorni. Se non c'è nessun provvedimento, l'incarico si intende confermato. Quanto alla possibilità infine che gli incarichi possano essere affidati a manager esterni all'amministrazione (comunque di comprovata qualificazione professionale) la quota massima è del 10% per la prima fascia e dellƎ% per la seconda. La norma non piace affatto ai sindacati, anche perché per Cgil-Cisl-Uil potrebbe di fatto paralizzare l'attività amministrativa nei prossimi mesi, portando di fatto all'ingovernabilità degli uffici pubblici. Questa è la tesi del segretario confederale Uil Antonio Foccillo: «con le norme precedenti si potevano spostare solo 60 altissimi dirigenti, quelli legati strettamente alla funzione politica come il capo di gabinetto e quello dell'ufficio legale. In questo modo rischiano il posto o comunque di dover cambiare incarico circa 3-400 dirigenti per ogni amministrazione. Se poi si rifiuta il nuovo incarico si può essere licenziati».
«Vigileremo - afferma il segretario generale della Fps Cisl, Rino Tarelli - perché ci sia un uso corretto della legge e non ci siano abusi o allontanamenti arbitrari». La Funzione Pubblica Cgil parla di «licenziamento di massa»: il segretario nazionale Carlo Podda annuncia una «raccolta di firme per una petizione al presidente della Repubblica. Nel frattempo sosterremo per le vie legali tutti i dirigenti che decideranno di fare causa contro queste norme. Secondo noi ci sono profili di incostituzionalità, a partire dalla possibile assunzione di manager esterni».

r. gi.


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Date: 07 Aug, 2002 on 09:16
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