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Piano anti-rughe per ringiovanire l´Università
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1. Piano anti-rughe per ringiovanire l´Università
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da La Stampa Web (ed. Torino)
Giovedì, 1 Agosto 2002

IL SENATO ACCADEMICO HA FISSATO LE LINEE DI SVILUPPO DEGLI ORGANICI SINO AL 2012. INCENTIVI A CHI LASCERÀ LA CATTEDRA PER FAVORIRE IL RICAMBIO

Piano anti-rughe per ringiovanire l´Università

L´elevata età media dei docenti provocherà un´ondata di pensionamenti

L´età media di docenti universitari sta salendo a vista d´occhio. Si va verso un vero e proprio precipizio che crea allarme in tutta Italia: è in arrivo un´ondata di pensionamenti di massa nei prossimi anni. Ha dato l´allarme, pochi giorni fa, il Comitato nazionale di valutazione delle università del ministero, con la previsione di 25 mila docenti in pensione entro il 2017, e anche all´ateneo di via Po il guaio dell´invecchiamento dei professori è da tempo all´ordine del giorno: entro 15 anni la facoltà di Scienze politiche, la più ricca di docenti in età, perderà il 70% dell´organico, con una media d´ateneo che supera il 45% (la più giovane delle facoltà è Veterinaria: 20%). Per arginare l´emergenza, il Senato accademico ha varato un piano «anti-rughe» che mira a un forte ringiovanimento degli organici entro il 2012. Il Magnifico, il rettore Rinaldo Bertolino, ha in mente anche un altro provvedimento mai visto: una pioggia di prepensionamenti, su base volontaria, dei cattedratici. Bertolino spiega che sul tema «La preoccupazione è forte: la conferenza dei rettori l´ha espressa in più occasioni al ministro Moratti, che ha promesso di adoperarsi per anticipare i risparmi che si otterranno dal pensionamento dei docenti». Tutto deriva dall´ondata di concorsi della metà degli anni settanta, con immissioni in ruolo talmente cospicue da far congelare gli organici per molti anni, a partire dagli anni ottanta. Il risultato è una distribuzione disomogenea delle fasce d´età. L´anomalo invecchiamento dei docenti fa crescere il costo degli stipendi a dismisura («In Italia - dice il Magnifico - i fondi ministeriali per le università sono saliti quest´anno dello 0,75% rispetto al 2001. A Torino, il costo degli stipendi dei docenti è cresciuto del 4,31%»). Ma i guasti non sono di natura solo economica. Si rischiano nuove immissioni di massa nei prossimi anni, svuotamenti troppo rapidi di interi dipartimenti a scapito della continuità delle ricerche, vuoti in corsi di laurea in cui potrebbero non essere disponibili nuove leve. E poi, «L´università ha bisogno di forze giovani, formatesi anche all´estero, capaci di adottare le più moderne metodologie: un giovane porta entusiasmo, progettualità e innovazione che deve amalgamarsi con l´esperienza dei più anziani». Che fare? Il Magnifico proporrà al senato accademico «di facilitare i prepensionamenti volontari. Vorrei incentivare le uscite, proponendo contratti di insegnamento per il periodo di prepensionamento ai colleghi che accetteranno. Con i quattrini risparmiati in stipendi, oltre a pagare questi contratti assumeremo nuovi ricercatori». Per intanto, il Senato accademico e il consiglio d´amministrazione hanno già varato un piano, messo a punto dalla Commissione organico e dal vicerettore Ezio Pelizzetti con i dirigenti amministrativi: «Siamo - spiega Bertolino - la prima università italiana a dotarsi di un tale provvedimento, che fissa lo sviluppo degli organici fino al 2012. Occorre evitare che nel 2006-2007 inizi un crollo abissale che avrebbe conseguenze gravissime». L´ateneo crescerà dagli attuali 2083 docenti «Fino a circa 2300, quota compatibile con gli standard di qualità ministeriali ed europei. Abbiamo però stabilito budget certi per ogni facoltà, in modo che ciascuna possa provvedere al turn-over favorendo la sostituzione di docenti a fine carriera con giovani ricercatori. Perderanno qualche cattedra alcune facoltà, a favore di altre, come Psicologia, cui mancano professori. L´invecchiamento degli organici va assolutamente arrestato: con uno sforzo eccezionale, siamo riusciti a stanziare 2 miliardi e mezzo per far ripartire i concorsi a fine anno, che avevamo bloccato a gennaio, perché le facoltà possano iniziare a mettere in atto il piano». Pur considerando l´Università di via Po alla stregua di una bella e antica signora (compirà 600 anni nel 2004, e della tradizione s´è fatta sempre vanto e blasone), la necessità di docenti giovani è talmente impellente che già nel 2001 s´era premuto il pedale in tal senso: «Lo scorso anno abbiamo assunto ben 98 ricercatori, a fronte di soli 103 nuovi associati - quasi tutti ricercatori promossi - e 89 ordinari». Rispetto alle proporzioni del passato, le cifre segnalano davvero un´inversione di tendenza.

Giovanna Favro


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Date: 01 Aug, 2002 on 06:42
Piano anti-rughe per ringiovanire l´Università
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