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Governo, Cisl e Uil firmano il Patto per l'Italia. Strappo della Cgil
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5/7/2002 18:06

Governo, Cisl e Uil firmano il Patto per l'Italia. Strappo della Cgil

(News2000) ROMA, 5 lug - Governo e parti sociali hanno raggiunto l'accordo sul "Patto per l'Italia". Un documento che vede apposte le firme di Cisl e Uil, ma non della Cgil. Il sindacato guidato da Sergio Cofferati ha scelto la strada della rottura sottolineando una divergenza già evidenziata nei mesi scorsi al tavolo delle trattative. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il segretario generale della Uil Luigi Angeletti hanno dedicato moralmente il risultato raggiunto a Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle nuove Br che aveva partecipato attivamente all'organizzazione dell'accordo.

Con il "Patto", l'esecutivo si impegna a ridurre l'Irpef per 5,5 miliardi di euro, l'aliquota Irpeg di 2 punti e dell'Irap per 500 milioni di euro. Tre punti cruciali per ridurre la pressione fiscale che rappresentano un impegno fissato per il 2003 e che sono già indicate nella delega all'esame del Parlamento grazie a uno specifico emendamento. Sul fronte Irpef, le riduzioni riguarderanno i redditi compresi entro i 25mila euro mentre i pensionati "al minimo" saranno completamente esenti. Per quanto riguarda l'Irap, gli sconti saranno destinati a ridurre la base imponibile escludendo le retribuzioni dal computo fiscale.

L'accordo riguarda anche la controversa questione sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. L'allegato numero 2 del "Patto" affronta il problema e determina la sospensione dell'applicazione dell'articolo 18 soltanto per le aziende con meno di 15 dipendenti. "Ai fini di sostegno dell'occupazione regolare - è scritto nell'allegato - e di crescita dimensionale delle imprese, il governo è delegato a emanare in via sperimentale uno o più decreti legislativi, entro il termine di un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge". Queste misure non potranno essere applicate per i datori di lavoro di aziende con più di quindici dipendenti e, in ogni caso, avranno una valenza temporanea di tre anni fino a nuova valutazione.

Il ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano, ha sottolineato l'importanza dell'accordo «a cominciare dalla parte relativa allo stato sociale e del fisco» precisando che «non sono stati toccati i diritti dei lavoratori». Un coro unanime di soddisfazione è arrivato a più riprese da tutti i rappresentanti della maggioranza oltre che dalle associazioni di categoria. Il segretario della Cisl, Savino Pezzotta ha evidenziato l'evoluzione del confronto tra le parti: «Otto mesi fa eravamo partiti da una situazione che voleva destrutturate i diritti e il governo: ora, invece, la concertazione riparte». Anche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, non ha nascosto la propria soddisfazione: «Questo è uno degli accordi più concertativi nella storia delle relazioni sindacali». Grande delusione, invece, per Sergio Cofferati: «Questo è un pessimo accordo che toglie dei diritti a delle persone e non dà nulla a chi non ne ha».


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Date: 05 Jul, 2002 on 19:07
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