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Lavoro, stretta finale verso accordo senza la Cgil
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da Repubblica.it

Maratona governo, verso il via libera al "Patto per l'Italia"
Gli impegni: 5 miliardi per ridurre le tasse

Lavoro, stretta finale verso accordo senza la Cgil
Cambia l'articolo 18: meno Irpef per i redditi fino a venticinquemila euro

di RICCARDO DE GENNARO

ROMA - Stretta finale nella notte, come da copione, al tavolo unificato con governo e parti sociali su lavoro, fisco e Mezzogiorno, che dovrebbe sfociare oggi nell'"accordo separato". Nel primo pomeriggio di ieri il governo ha sottoposto alle parti sociali il testo del "Patto per l'Italia - Contratto per il lavoro", una bozza di 16 pagine, allegati compresi, che recepisce i contenuti del Libro Bianco, conferma la deroga all'articolo 18 per le imprese che, assumendo, superano i 15 dipendenti, prevede i primi tagli fiscali per i lavoratori e le imprese, stabilisce interventi a favore del Mezzogiorno.
Il documento, tuttavia, non rispettava le condizioni che Cisl e Uil avevano dettato nei giorni scorsi per una chiusura positiva del negoziato: in particolare, il rientro "automatico" dalla deroga all'art.18 dopo i tre anni di sperimentazione; maggiori garanzie per i lavoratori in caso di cessione di ramo d'azienda; priorità di destinazione dei tagli fiscali ai redditi compresi tra 20 e 60 milioni di vecchie lire. Era, questa, una "scelta" concordata tra governo e Cisl-Uil per poi chiudere nella notte o, al limite, nella mattinata di oggi con le ultime concessioni? Difficile dirlo, sta di fatto che, raccolti gli emendamenti, alle 20.30 i rappresentanti del governo hanno sospeso l'incontro, dando appuntamento alle parti tre ore dopo per dare modo ai "tecnici" di ritoccare la proposta di "Patto", che ora vediamo più nel dettaglio.
Fisco. Il governo si impegna a ricavare, nell'ambito della manovra finanziaria per il 2003, 5-6 miliardi di euro per l'avvio della riforma dell'Irpef - a partire dalle fasce di reddito medio-basse - le risorse per la riduzione di almeno due punti dell'Irpeg e le disponibilità finanziarie per i primi interventi sull'Irap.

Lavoro. È confermata la sospensione dell'art.18 per tre anni a favore delle imprese che, assumendo, superano i 15 dipendenti. Una verifica con le parti sociali dell'efficacia del provvedimento è fissata 24 mesi dopo la sua entrata in vigore. In relazione al rischio di elusione della norma attraverso la possibilità di conferimento di ramo d'azienda anche non funzionalmente indipendente, il governo si limita a collegare "l'eliminazione del requisito dell'autonomia funzionale del ramo d'azienda preesistente al trasferimento" ai "vincoli e alle tutele in materia che derivano dalla normativa comunitaria".

Ammortizzatori. Il "Patto per l'Italia" contiene anche la questione degli ammortizzatori sociali, ai quali intende destinare 700 milioni di euro all'anno. L'indennità di disoccupazione salirà al 60 per cento dell'ultima retribuzione nei primi sei mesi per poi passare al 40 e al 30% nel semestre successivo. La durata massima dei trattamenti di disoccupazione non potrà superare i 24 mesi nel quinquennio (30 al Sud). È confermata anche la privatizzazione dei servizi al mercato del lavoro (incontro domanda-offerta, selezione, formazione, ricollocazione, lavoro in affitto).

Mezzogiorno. Nel "patto" con le parti sociali il governo prevede l'aumento della quota media di spesa in conto capitale per il Mezzogiorno fino al 45 per cento del totale della spesa 2002-2008; risorse ordinarie per investimenti non inferiori al 30 per cento del totale della spesa del settore pubblico (Fs e Anas incluse); un programma pluriennale per l'attrazione degli investimenti nel Mezzogiorno da affidare a Sviluppo Italia.
Inflazione. Dal "Patto" manca l'elemento cardine di quella politica dei redditi che il governo conferma tra i suoi obiettivi: il tasso d'inflazione programmata. I sindacati che, in base a questo dato, dovranno costruire le piattaforme per i rinnovi contrattuali della prossima stagione, chiedevano più certezze (nel Dpef si parla di un'inflazione programmata con una forbice tra lƇ,3 e lƇ,8 per cento). La garanzia di un tetto alto, vicino a quella che sarà presumibilmente l'inflazione reale, sarebbe stato di maggiore conforto per la salvaguardia del potere d'acquisto dei lavoratori, dunque un punto in più da spendere con la base in occasione della firma del "patto".

Nuovi tavoli. Entro l'anno il governo aprirà un confronto con le parti sociali ai fini della definizione di uno Statuto dei lavori e della riforma del processo del lavoro.

(5 luglio 2002)


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Date: 05 Jul, 2002 on 07:43
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