da La Stampa
Martedì, 18 Giugno 2002 Niente ore piccole né «recuperi» sui libri
Stress «ammorbidito» dalla commissione formata dai «soliti prof»... Alla vigilia dell´esame, però, la tensione si fa sentire. Ma tenerla a bada si può. Come? Ecco i suggerimenti della dottoressa Cinzia Verga, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice dello spazio d´ascolto dell´adolescenza «Aria», un progetto del Comune di Torino.
Ci si può autoconvincere a mantenere la calma?
«Bisogna cercare di valorizzare quel che si sa, invece di andare nel panico per quel che non si sa: partiamo dal presupposto che qualcosa abbiamo imparato e che quindi siamo in grado di parlare, di fare dei collegamenti».
E se ci si sente insicuri?
«E´ inutile studiare all´ultimo minuto: meglio fare una bella passeggiata. Sono anche inutili e dannosi i litri di caffé e le notti insonni. Apparentemente servono a tranquillizzarci, in realtà subentra la stanchezza che è dannosa. Suggerisco di fare qualcosa che ricarichi. Ognuno ha un luogo o una situazione che lo tranquillizza: una nuotata in piscina, una corsa, una pausa seduti sotto un albero. Volendo studiare ancora, un sistema utile è il ripetere ad alta voce: è una verifica e un allenamento».
Che cosa pensa dei professori trasformati in "esaminatori"?
«Questa situazione "familiare" è tranquillizzante, salvo per chi si è sentito, o è stato davvero, incompreso o perseguitato».
E per la sera della vigilia...
«Deve essere un momento di grande calma emotiva: va bene vedersi un film, qualcosa che alleggerisca la tensione. Senza fare le ore piccole, altrimenti il giorno dopo l´attenzione ne risentirà».
m.t.m.
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