Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
CHI FA L’ESAME (CHI INVECE NO)
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. CHI FA L’ESAME (CHI INVECE NO)
Reply to this topic with quote Modify your message
da Il Corriere della Sera
Lunedì, 17 Giugno 2002

Maturità e vuoti di responsabilità personale
CHI FA L’ESAME (CHI INVECE NO)

di GASPARE BARBIELLINI AMIDEI


Costerà 6 miliardi di euro far arrivare attraverso un ponte automobili e camion da Reggio Calabria a Messina. Bisognerà trovare prima almeno il doppio per un «ponte scolastico», capace di sbarcare in Europa le nuove generazioni. Non si può ritardare la riforma per una stretta ai bilanci. Il «gap» con gli altri Paesi dell’Unione europea non è soltanto questione di competenze e di preparazione professionale. Va messa in conto anche una carenza pedagogica di responsabilità personale. Questo deficit si manifesta perfino nell’esame di maturità, che è un rito di svezzamento mancato. Mercoledì si ricomincia, con almeno due novità. L’eliminazione dei commissari esterni restituisce intera la responsabilità ai singoli istituti, affidando loro il compito di giudicare senza soprassalti di severità e senza ambiguità familistiche. La scuola così si fida di se stessa. Il blocco dell’imbroglio elettronico, con l’ordine ministeriale di sequestrare i cellulari sulla soglia delle aule, spazza via la scopiazzatura via Internet nelle prove scritte, diventate piccolo reato di massa. Questa operazione da una parte snida e chiude i siti telematici, dove si vendevano temi taroccati. Da un’altra invita perentoriamente i ragazzi a non barare nella prova finale della partita. È una partenza sbagliata giocare per la vita con le carte truccate. Negli Stati Uniti questo peccato di gioventù costa poi caro nell’età matura. Scoperti dalla stampa, che fruga nel passato dei candidati, tempo fa due vicepresidenti di probabile elezione alla Casa Bianca hanno dovuto ritirarsi con vergogna.
Proprio per via telematica viene in questi giorni dagli insegnanti un invito alla serietà. Nel Forum aperto sugli esami nel sito della Pubblica istruzione ( www.istruzione.it ), centinaia di professori stanno chiedendo che le prove di quest’anno marchino criteri qualitativi rigorosi. A 24 anni l’80% degli europei si mantiene per proprio conto, l’80% degli italiani resta invece a casa con mamma e papà. Alla radice della differenza c’è anche un errore pedagogico, oltre alle difficoltà sociali. Questo vuoto di responsabilità individuale va riempito dalla scuola fin dalla adolescenza. Ecco perché la nuova strategia di promozioni e bocciature biennali e di voto in condotta, destinato a fare media, si incrocia con la decisione di impedire uno stravolgimento elettronico della valenza di interrogazioni e di esami. I professori non possono lavorare tutto l’anno e poi tirare i bilanci con gli scrutinii e gli esami, se continua la concorrenza sleale di Sms sotto i banchi.
Fra tanti esami ne servirà poi anche uno di coscienza, per la parte più frastornata delle nuove generazioni. Esse possono constatare che il disordine non è pagante. Nel lassismo degli adulti si nasconde l’ultimo imbroglio della gerontocrazia. Viene fatta passare l’idea che non c’è fretta di crescere. Fra finti recuperi e debiti scolastici non onorati, si bloccano per anni nel nido moltitudini che non vengono lasciate volare. Questi ragazzi, nove su dieci forniti di cellulare, ma otto su dieci privi di voglia di studiare, vengono consegnati su posizioni svantaggiate al mercato europeo del lavoro. Da essi non si può pretendere però adesione a un rigoroso progetto di fatica e di esami, se la società non investe su di loro con generosità. Si calcola che un giovane ben preparato valga ai fini del Prodotto interno lordo almeno mezzo milione di euro.
In una stagione di finanza difficile, mentre crescono le preoccupazioni per la prossima legge di bilancio, puntare su un ponte pedagogico fra presente e avvenire è anche operazione di buona economia pubblica. Garantire alla riforma sincronicità fra contenuti e stanziamenti è quindi essenziale, ma è anche in prospettiva un buon affare. Nel giro di una generazione sono soldi che tornano in casse ora esauste.


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 17 Jun, 2002 on 07:38
CHI FA L’ESAME (CHI INVECE NO)
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne