da Il Corriere della Sera
Mercoledì, 12 Giugno 2002 Parigi brucia Distrutti tre milioni di volumi
Qualche giorno fa è andato a fuoco l’immenso deposito delle edizioni Les Belles Lettres a cento chilometri da Parigi (a Gasny, in Normandia). Dopo l’incendio degli atelier Migne negli anni Ottanta dell’Ottocento, si tratta del più grande rogo di casa editrice avvenuto in tempo di pace in Europa.
Le cause sembrano accidentali. Un «muletto» per il trasporto automatico dei libri, surriscaldatosi in un momento in cui tutto era incustodito, avrebbe causato il disastro. Circa tre milioni di volumi in fumo. Tutte le copie esistenti della migliore, ormai, collana di testi greci e latini sono distrutte. E ci vorrà tempo per ristampare il tutto. Ma certo le prime edizioni (da archivio) resteranno fuori da questa faticosa opera di recupero.
Ma Les Belles Lettres, celebri per la collana greco-latina, hanno anche meriti speciali nei confronti della cultura italiana. Hanno una collana di classici della nostra letteratura che si impone per la qualità filologica, tanto che alcune delle edizioni lì comprese - per esempio quella di Giordano Bruno - sono state riprese pari pari da editori italiani.
Giordano Bruno è dunque tornato nel fuoco. Questa volta vittima di un incidente, e quando ormai le sue opere, tanto a lungo contrastate e causa delle sua eroica morte, erano al vertice di una lunga fortuna editoriale.
I libri nel fuoco sono sempre una scena sinistra. Essa ci ricorda che la tecnica, di cui andiamo certo giustamente fieri, non ci mette a riparo da quella che era, nel mondo antico, la fine quasi obbligata delle grandi raccolte librarie.
Luciano Canfora
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