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Calano i votanti negli «spareggi» elettorali
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1. Calano i votanti negli «spareggi» elettorali
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da La Stampa
Lunedì, 10 Giugno 2002

OPERAZIONI DI VOTO TRANQUILLE IN TUTTE LE CITTA´

Calano i votanti negli «spareggi» elettorali
Urne aperte fino alle 15, in serata i sindaci e i tre presidenti di provincia

ROMA - Bassa affluenza alle urne per gli spareggi elettorali che questa sera daranno un governo a tre province, dieci capoluoghi e 63 comuni. Umberto Bossi spera di dare il «foglio di via» al centrosinistra, Piero Fassino pensa di vincere i ballottaggi nelle roccaforti della destra come Asti e Alessandria e poi far «decollare» l´Ulivo, Silvio Berlusconi è sceso in campo direttamente più di quanto aveva fatto al primo turno. Gianfranco Fini ha cercato di sterilizzare la valenza politica del voto amministrativo affermando che, qualunque sarà il risultato, non avrà conseguenze politiche nazionali. Comunque, oggi alle 15, con la chiusura dei seggi, si tireranno le somme di una serie di sfide sul filo di lana, ma si farà anche il bilancio delle nuove alleanze a sinistra. Questo passaggio elettorale infatti è servito all´Ulivo per recuperare, fin dal primo turno, le intese con il Prc e l´Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. «Qualcosa è cambiato nei rapporti politici a sinistra», ha titolato ieri «Liberazione», il giornale di Rifondazione comunista. Ecco, questa sera si vedrà se il centrosinistra è tornato ad essere competitivo, soprattutto al Nord. Per quanto riguarda il Sud, invece, già il voto del 26 maggio ha confermato la forza del centrodestra che ha strappato all´Ulivo il Comune e Provincia di Reggio Calabria. Rimane in ballottaggio Cosenza dove l´erede di Giacomo Mancini, Eva Catizone, sostenuta dai Ds, è in vantaggio su Umberto De Rose, il candidato della Casa delle libertà. Se la Margherita riuscirà a fare confluire sulla Catizone i voti ottenuti al primo turno da Salvatore Perugini (17%), Cosenza sarà l´unico capoluogo di provincia del Meridione che rimane nelle mani della sinistra. Occhi puntati su Verona. Pierluigi Bolla con il 45% dei voti dovrà fare i conti con l´ex sindaco di Fi Michela Sironi che al ballottaggio sostiene il candidato del centrosinistra Paolo Zanotto rimasto fermo al 38,7%. Testa a testa a Frosinone tra Nicola Ottaviani, per il quale si sono spesi Silvio Berlusconi e il presidente della Regione Lazio Francesco Storace, e il sindaco ulivista uscente Domenico Marzi. A Piacenza solo 90 preferenze dividono i candidati dei due poli, Gianguido Guidotti (46,4%) contro Roberto Reggi (46,5%). In questa città ieri si è verificato l´unico «incidente» di una giornata di voto molto tranquilla. Migliaia di volantini «diffamatori» di Reggi, candidato di centrosinistra, sono stati abbandonati nella notte nei pressi dei seggi elettorali e lasciati sui parabrezza delle auto in sosta. I volantini riportano una foto di Bertinotti con il pugno chiuso e le seguenti frasi: «Per una Piacenza più solidale e più comunista: più centri sociali per i giovani, diritto di cittadinanza e aiuti economici ad extracomunitari e clandestini, pari dignità per tutte le religioni, solidarietà ai nomadi». Il Comitato per Reggi sindaco ha presentato una denuncia al prefetto contro ignoti: «Si tratta di gravissime violazioni della legge elettorale; e inoltre sono stati commessi i reati penali di falso e diffamazione a mezzo stampa». Per quanto riguarda l´affluenza alle urne, il secondo turno ha fatto registrare un forte disinteresse da parte dei tre milioni di italiani che sono stati chiamati a votare. Nei ballottaggi per l'elezione dei presidenti di tre amministrazioni provinciali (Vercelli, Treviso, Campobasso) alle 22 aveva votato il 36,7 per cento degli aventi diritto contro il 47,8 per cento del 26 maggio. Nel ballottaggio per l'elezione dei sindaci di 74 comuni, alle ore 22 aveva votato il 48,7 per cento degli aventi diritto. Nel primo turno, alla stessa ora, si era recato ai seggi il 57,9 per cento degli elettori. L'affluenza alle urne è stata del 51,2% (57,3% al primo turno, stessa ora) nell'Italia settentrionale, del 52,9 % (59,1%) nell'Italia centrale, del 46,2% (59,6 %) nell'Italia meridionale e del 44,4% (56,5%) nelle isole. La regione nella quale si è recato alle urne il maggior numero di elettori è stato il Lazio con una percentuale del 56,1% (63,6% al primo turno, stessa ora); il dato regionale più basso è stato registrato in Sardegna il 38,1% e Molise 42,4% (al primo turno e alla stessa ora rispettivamente 53,5% e 57,6%).

r. r.


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Date: 10 Jun, 2002 on 07:28
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