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Ombre di Monopolio sulla Rete, ma il «comunismo dei ricchi» ci salverà
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da Il Corriere della Sera
Giovedì, 6 Giugno 2002

NET-ECONOMY Un saggio di Carlo Formenti indaga il «continente dell’iperspazio». E denuncia i rischi legati a un colossale sistema di controllo

Ombre di Monopolio sulla Rete, ma il «comunismo dei ricchi» ci salverà

Il rischio di trasformarci in un esercito di sudditi


Che cosa ci riserva il futuro? Saremo tutti cittadini del «continente invisibile», moltitudine apolide e atomizzata che si scambia liberamente beni e conoscenze sfruttando l'iperspazio virtuale delle reti? Oppure finiremo sudditi-consumatori assoggettati alle leggi di singoli stati e alle logiche dei grandi monopoli? Conteranno ancora i confini e le nazioni, o il mondo sarà piuttosto rappresentato in base a divisioni net-geografiche, alle aree integrate nella Rete globale? E' questa la nuova utopia del futuro digitale? Qualche spia concreta, per la verità, si può già osservare. Il distretto indiano di Bangalore è il secondo centro mondiale di produzione di software. Secondo gli studiosi svedesi Jonas Ridderstrale e Kjell Nordstrom («Funky Business», edito da Fazi), la città di Bangalore non dovrebbe più essere considerata parte dell'India poiché la sua economia e i suoi interessi non coincidono tanto con quelli del subcontinente indiano quanto con quelli degli abitanti del «continente invisibile».
Il tentativo di tracciare l'organizzazione del Nuovo Mondo e di come potrà configurarsi nel corso del terzo millennio è al centro del libro di Carlo Formenti, Mercanti di futuro (Einaudi). Una fenomenologia della Rete analizzata soprattutto dal punto di vista sociale e culturale.
Formenti parte da un assunto difficilmente confutabile: la Net Economy non è morta con il crollo del Nasdaq e con la fine della «bolla speculativa» che aveva infiammato i mercati. I «controrivoluzionari hanno poco da sfregarsi le mani: la «grande trasformazione» è solo all'inizio e non ci sarà alcun ritorno alla normalità. I cambiamenti innestati nell'ultimo decennio dalla «rivoluzione digitale» sono destinati a produrre effetti sulla nuova organizzazione mondiale molto più radicali di quelli provocati fino ad oggi.
In Mercanti di futuro si analizzano i vari campi di battaglia su cui si gioca la guerra - economica, ma anche politica, sociale e culturale - da cui scaturirà il nuovo assetto mondiale. Un confronto-scontro tra le due anime della Rete. Da una parte il «comunismo delle idee» - portato avanti da ricercatori, hacker, professori universitari e scienziati - che è alla base della nascita della Rete in quanto insieme di comunità virtuali, di nuove forme di socialità e di cooperazione solidale fondate sul libero scambio di informazioni, ma anche di beni (le reti peer to peer consentono il trasferimento direttamente tra utenti di file musicali, video e tutto quanto può viaggiare in bit). Dall'altra le corporation, i grandi monopoli (Microsoft in testa) che, dopo l'attacco alle Twin Towers dellཇ settembre, hanno potuto stringere un tacito patto con l'amministrazione Bush (l'impero?) per barattare liberismo economico in cambio di controllo sociale sulla base di un interesse comune: spiare congiuntamente i cittadini-consumatori.
La battaglia è appena cominciata e l'esito è ancora incerto. Potrebbero prevalere gli scenari da incubo della letteratura cyberpunk, con la vittoria di un impero ubiquo e inafferrabile, capace di controllare cittadini spogliati di ogni privacy, ostaggi del «grande fratello» che tutto vede e tutto sa. Oppure potrebbe prevalere il «continente invisibile», dove l'alleanza tra Net Economy, «comunismo delle idee» e «filosofia open source» potrebbe traghettare anche quella parte di umanità (4/5) ancora prigioniera di «mondi locali» dove scarseggiano perfino i beni materiali di prima necessità.
Gli effetti combinati della crisi economica e della guerra al terrorismo - spiega Formenti - indurrebbero a una risposta pessimistica sul mercato del futuro. Ma i «soggetti sociali che si sono aggregati attorno alle ideologie liberal-progressiste che hanno caratterizzato il decennio della Net Economy» non hanno ancora perso l'ultima battaglia. E' presto per dire che non esiste l'«isola che non c'è».

Il libro: Carlo Formenti, «Mercanti di futuro. Utopia e crisi della Net Economy», editore Einaudi, pagine 312, euro 14,50
Marco Pratellesi


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Date: 06 Jun, 2002 on 07:09
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