L’accusa dei sindacati

«Pochi i fondi per i commissari della maturità»
Il ministero della Pubblica istruzione: le risorse ci sono, trattative in corso

ROMA - A meno di un mese dall’avvio della prova di maturità fissato per il 19 giugno, i sindacati dei professori hanno scoperto un «buco» nello stanziamento per l’esame di stato destinato ai 120 mila commissari interni e ai presidenti. Per ora non sono state proclamate agitazioni. Ma la minaccia grava sulla conclusione dell’anno scolastico. La sgradita scoperta è avvenuta ieri, durante la trattativa dedicata alle maturità tra Cgil, Cisl, Uil e Snals e Anp e i dirigenti del ministero. Viale Trastevere ha negato l’esistenza del «buco»: «Ci sono ulteriori risorse in bilancio, o comunque attivabili una volta che saranno state quantificate le esigenze». Durissimo il giudizio del segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini, che ha valutato intorno ai 40 milioni di euro la somma mancante. «L’incontro - ha dichiarato - ha segnato una netta e profonda rottura fra il ministero e i sindacati». Secondo i calcoli della Cgil l’ammontare complessivo diviso per la quantità di personale impegnato dà come risultato 316,85 euro, meno dei 366,94 previsti per i membri interni, per non parlare dei 1.153,25 euro destinati ai presidenti.
Più sfumato il commento della Uil e dello Snals che non concordano sul termine «rottura» e attendono le risposte del ministro Moratti prima di decidere eventuali azioni di protesta. Secondo il leader dello Snals, Fedele Ricciato, «il governo non ha previsto con la finanziaria un aumento della spesa per gli esami». «Così come è stata formulata - ha affermato il segretario generale della Uil, Massimo Di Menna - la proposta del ministero è inaccettabile».