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da Il Corriere della Sera
Martedì, 21 Maggio 2002

Indagine Netscalibur: nel 2001 inviati 55 miliardi di messaggi. Fra tre anni triplicheranno

Navigo sì, ma solo per le e-mail
Il 90 per cento dei navigatori italiani usa Internet esclusivamente per la posta


La vera rivoluzione dell’Information technology è lei, la posta elettronica, da spedire con un clic del mouse in tutto il mondo alla velocità della luce e da leggere, quando vuoi e dove vuoi, senza stress. Non solo le e-mail hanno invaso il mondo (10 miliardi al giorno nel 2001) e hanno un trend in crescita (nel 2005 ne saranno spedite 35 miliardi al giorno), ma fanno risparmiare le aziende. Quanto? Secondo gli analisti, una media impresa con una cinquantina di dipendenti, può mettere da parte ogni anno fino a 150 mila euro e fino a 170 mila euro se si aggiungono anche gli altri servizi Internet.

RICERCA -Sono alcuni dei dati di un’indagine commissionata dalla Netscalibur all’Istituto di ricerca inglese Ovum. «Uno studio che conferma il ruolo decisivo della posta elettronica nella comunicazione digitale, direi una vera "killer application" - spiega Francesco Caio, amministratore delegato del gruppo Netscalibur (330 dipendenti e un fatturato di 55 milioni di euro) -, ovvero un sistema capace di battere ogni concorrente. Così oggi possiamo dire che le e-mail sono lo scheletro portante delle comunicazioni interne ed esterne di un’impresa e allo stesso tempo anche un sistema di comunicazione sempre più popolare. Se nel 2001 16 milioni di italiani hanno usato Internet (diventeranno 30 milioni nel 2005) la stragrande maggioranza, il 90% circa, (14,5 milioni) lo ha fatto soltanto per utilizzare la posta elettronica».
I motivi? Secondo lo studio un’e-mail ha costi relativamente più bassi rispetto al telefono o al fax, è meno invasiva nei rapporti interpersonali e ha un vantaggio rivoluzionario: garantire il lavoro condiviso.
«Facciamo l’esempio di un file di testo oppure di una presentazione multimediale o di un foglio elettronico - continua Caio -. Bene, il documento può essere spedito in tempo reale a più persone e queste possono lavorare a uno stesso progetto, senza bisogno di pensare a collegamenti in tempo reale o a sistemi sofisticati. Insomma, una reale rivoluzione nel modo di lavorare». I dati sull’uso delle e-mail in azienda e le sue proiezioni in un futuro a breve e medio termine danno ragione a Francesco Caio. In Europa il 78% dei lavoratori usa ogni giorno la posta elettronica. In Italia la percentuale è leggermente più bassa (71%), ma il trend ha una percentuale di maggiore crescita, soprattutto se si riuscirà ad eliminare il divario tra Nord e Sud del Paese.
Ma vediamo quali sono gli altri dati elaborati dalla ricerca promossa da Netscalibur. Lo scorso anno in Europa i messaggi di posta elettronica sono stati 511 miliardi (1,4 miliardi al giorno), una cifra destinata a crescere repentinamente. Secondo le proiezioni, infatti, nel 2005 le e-mail supereranno quota 1.600 miliardi (4,4 miliardi di messaggi al giorno).
L’alluvione della comunicazione digitale toccherà anche l’Italia. Nel 2001 nel Belpaese sono circolate 55 miliardi di e-mail, nel 2005 saranno 170 miliardi, con un incremento simile alla media europea. Interessante anche lo scorporo dei dati su base giornaliera. Lo scorso anno in Italia le e-mail sono state 150 milioni, la stragrande maggioranza spedite per ragioni di lavoro (120 milioni) e il resto (30 milioni) da singoli utenti familiari. Tra quattro anni i messaggi spediti ogni giorno via Internet saranno oltre 500 milioni, 400 dei quali inviati per motivi di business. Insomma, la posta elettronica va a gonfie vele. Senza problemi? No, qualche nodo da risolvere esiste, soprattutto a livello di sicurezza. Spiega ancora Caio: «Se la posta elettronica è ormai un elemento portante della comunicazione, oggi c’è una richiesta impellente di sicurezza. Le aziende hanno bisogno di nuove figure professionali specializzate nella gestione di tecnologie sempre più complesse, studiate apposta per ricevere e inviare informazioni. In pochi anni le cose sono completamente cambiate e si è passati da una gestione un po’ artigianale delle e-mail a una fase industriale. Oggi un sistema di posta elettronica che si "pianta" è un problema gravissimo. Pensate, per esempio, a un sistema digitale di ordini che si blocca. Un’azienda colpita dall’inconveniente subirebbe danni gravissimi».


FUTURO PROSSIMO - Nel futuro prossimo c’è anche il problema della convergenza con i telefonini. Oggi ci sono i messaggini, ma gli sms sono piccole e-mail e, cambiando il protocollo, possono integrarsi perfettamente con la posta elettronica.
Infine la ricerca Netscalibur affronta il problema della crescita dei servizi Ip in Italia. Secondo le proiezioni, nel 2002, questo particolare mercato crescerà del 20% e nei prossimi 5 anni le imprese italiane investiranno nei servizi 6 miliardi di euro. In Europa, infine, nei prossimi cinque anni le imprese investiranno oltre 32 miliardi di euro.

http://www.netscalibur.it

Marco Gasperetti


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 21 May, 2002 on 07:06
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