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Dalla questura alla libreria: poliziotti a caccia di bestseller

di RANIERI POLESE

Visitatori in aumento, e Torino - che come si sa è meglio di Parigi, il cui Salon dette i numeri solo alla fine - comunica subito i dati: mille presenze in più già alla prima giornata. Intanto, gli stand vendono, autori ed editori dibattono, ci sono perfino gli agenti letterari stranieri. Oh, che bella Fiera!

LA POLIZIA INDAGA - Sono loro il vero caso del 2002, i tre poliziotti scrittori che lunedì guideranno le scolaresche alla soluzione di un delitto. Il commissario Piergiorgio Di Cara, di Palermo, ha pubblicato «Isola nera» da e/o. Il bolognese Maurizio Matrone, già consulente di sceneggiati («La squadra»), ha in uscita «Erba alta» da Frassinelli e «Il bolide fantasma», racconto per ragazzi con Topolino protagonista. Infine, Francesca Romana Sabella, ispettrice a Grosseto, è l’autrice di «Angeli dalle ali spezzate», Rubettino. Una polizia vicina alla gente che legge.

DOPPIO ISLAM - Disguidi da venerdì 17. Invitato a parlare del suo libro «L’Islam spiegato ai ragazzi» (Bompiani, 100 mila copie vendute), Tahar Ben Jelloun scopre che sotto il suo titolo è annunciato un altro incontro, con Igor Man e Khaled Fouad Allam, un’ora prima del suo. Momenti di tensione, Igor Man fa il suo dibattito, il direttore editoriale Ferrero si scusa per il contrattempo («sono pronto a essere frustato») e alla fine Ben Jelloun parla dell’«Islam spiegato a tutti noi».

L’ULTIMO DANDY - Presentando il libro di Giuseppe Scaraffia sugli ultimi dandies, edito da Sellerio, Carlo Fruttero dice: «L’unico dandy che ho visto è stato Giulio Einaudi. Aveva una passione infinita per il dettaglio. Lo ricordo in una delle ultime interviste in tv, in campagna, con una giacca di alpaca nera, lisa al punto giusto, come un personaggio di Cechov».

SAVOIA & FERRARA - Discussione storica sulla nascita della Repubblica, che Togliatti definì «un parto pilotato»; doveva parlare il Duca d’Aosta, che però non si è presentato. Massimo Caprara, all’epoca vicinissimo al Migliore, ricorda il giugno del 1946. E ricorda Marcella Ferrara «segretaria di "Rinascita" e futura mamma di Giuliano Ferrara. Nel Pci di allora avevano deciso che doveva essere mia moglie. Avrei potuto essere io il papà di Giuliano; però l’avrei fatto un po’ più magro».