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Onu, Usa e Ue spaccati sui diritti dell´infanzia
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1. Onu, Usa e Ue spaccati sui diritti dell´infanzia
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da La Stampa
Domenica, 12 Maggio 2002

MARATONA NEGOZIALE PER RAGGIUNGERE UN COMPROMESSO
Onu, Usa e Ue spaccati sui diritti dell´infanzia
Washington, appoggiata dai paesi arabi e dal rappresentante vaticano, è riuscita ad ottenere l´esclusione dal documento finale di ogni riferimento all´aborto. Polemiche anche sul divieto di condannare a morte i minorenni

NEW YORK - Evitiamo di usare la parola battaglia, per una conferenza dedicata ai bambini. Ma c'è voluta una maratona negoziale di quasi 30 ore, per arrivare venerdì notte al compromesso che ha chiuso la sessione speciale dell'Assemblea Generale dell'Onu sull'infanzia. Come capita spesso in questi casi, molti sono rimasti insoddisfatti, ma a giudicare dalle reazioni dei protagonisti l'Unione Europea ha perso il braccio di ferro con gli Stati Uniti. Gli oltre 180 paesi rappresentati a New York hanno trovato l'intesa su 21 obiettivi, da raggiungere per migliorare la vita dei due miliardi di bambini che popolano il mondo. Tra gli scopi principali ci sono potenziare la sanità, garantire l'accesso alle scuole elementari per almeno il 90% degli studenti entro il 2010, ridurre di almeno un terzo la malnutrizione e la mortalità dei piccoli sotto i cinque anni d'età, proteggerli dagli abusi di ogni genere, dalla violenza, dall'impiego nelle guerre, dalla prostituzione, dalla pedofilia e dallo sfruttamento sul lavoro, e tagliare del 50% entro il 2010 il numero dei bambini infettati dall'Aids. La direttrice dell'Unicef, Carol Bellamy, ha definito positivi questi risultati e ha minimizzato i contrasti, aggiungendo che «quando si tratta della salute e del benessere dei bambini, le differenze tra le nazioni sono davvero piccole». Ma il rappresentante canadese Gilbert Laurin e l'ambasciatore spagnolo Inocencio Arias, che parlava a nome dell'Unione Europea, hanno definito la conferenza un passo indietro, mentre l'osservatore permanente della Santa Sede, l'arcivescovo Renato Martino, si è detto «moderatamente soddisfatto», anche se ha aggiunto una dichiarazione al documento finale per riaffermare le posizioni del Vaticano sull'aborto e la famiglia. Le discussioni principali sono avvenute proprio tra la delegazione americana, allineata con la Santa Sede e sostenuta in certi casi dai paesi arabi, e quella dell'Unione Europea, appoggiata invece dalla maggior parte delle nazioni del Sud America. L'amministrazione Bush voleva eliminare ogni potenziale riferimento all'aborto tra gli strumenti sanitari offerti agli adolescenti, ed è riuscita a modificare in parte il linguaggio della dichiarazione finale, togliendo l'accenno ai «servizi per la salute riproduttiva» che considerava un sinonimo dell'interruzione di gravidanza. Poi chiedeva di mettere l'enfasi sulla famiglia basata sul matrimonio tra l'uomo e la donna, e sull'educazione dei giovani all'astinenza sessuale per evitare le malattie infettive, ma qui ha raggiunto solo risultati parziali. L'Unione Europea invece voleva difendere l'aborto e allargare il riconoscimento della famiglia a tutte le forme di unione non tradizionale, ma alla fine ha accettato un testo di compromesso. Washington è riuscita anche ad eliminare i riferimenti più vincolanti alla Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, che non ha ancora ratificato in compagnia della Somalia, per evitare il divieto di condannare a morte i minorenni. L'ultimo vertice sull'infanzia era avvenuto nel 1990, ma i progressi sono stati lenti, visto che 150 milioni di bambini sono ancora malnutriti, 11 milioni muoiono prima del quinto compleanno, 120 milioni non vanno a scuola, e oltre 300.000 sono forzati a combattere come soldati. La speranza è che l'incontro appena concluso al Palazzo di Vetro, nonostante il braccio di ferro politico che interessava soprattutto gli adulti, serva ad accelerare i rimedi per i più piccoli.

Paolo Mastrolilli


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Date: 12 May, 2002 on 10:27
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