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Con il giornale l’ora di lezione è più divertente
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1. Con il giornale l’ora di lezione è più divertente
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da Il Corriere della Sera
Sabato, 11 Maggio 2002

La convention dell’editoria alla Bagnaia promossa dall’Osservatorio. Romiti: nuovi partner per un’iniziativa utile al Paese

«Con il giornale l’ora di lezione è più divertente»

Come i ragazzi vorrebbero i quotidiani: più cronaca, spettacoli, tecnologie e anche un po’ di sesso


DAL NOSTRO INVIATO
BAGNAIA (Siena) - Leggono poco i quotidiani, però hanno le idee chiare su come i giornali dovrebbero cambiare: più spazio alle inchieste sui giovani, meno alla politica e all’economia; linguaggio più intrigante e senza tecnicismi; più fotografie, magari anche a colori. Gli studenti tirano le fila di un anno di studio sui quotidiani letti in classe e quella che ne esce è la fotografia di una generazione: gli amici, il sesso, i luoghi di divertimento, la cronaca della propria città, il cinema, la musica, Internet, i telefonini. E’ quello che vorrebbero trovare scritto nelle pagine dei giornali e nella lista non c’è traccia di politica internazionale, finanza, politica italiana, tutto quello che di solito riempie le prime pagine. E’ per questo che leggono poco: gli articoli raccontano fatti lontani dal loro mondo e dai loro interessi. Preferiscono usare il telefonino (ce l’ha il 91%), o collegarsi a internet (naviga il 74%), mentre il 93% guarda i telegiornali e il 35% ascolta le notizie alla radio. Solo uno su dieci sfoglia ogni giorno il quotidiano, uno su quattro un paio di volte la settimana, uno su tre una volta al mese, quattro su cento non lo leggono mai. C’è rimedio o quella fra giovani e quotidiani è una partita persa? Uno spiraglio arriva dalla ricerca Eurisko presentata ieri alla due giorni dell’editoria che si è aperta alla tenuta della Bagnaia, sulle colline di Siena, presente la padrona di casa Marisa Riffeser Monti. Quando ai ragazzi si mette in mano un giornale e gli si danno gli strumenti per capire e interpretare le notizie, allora la distanza si riduce e il quotidiano riesce persino a divertire, a rendere più vivace il clima in classe, a far parlare di più e meglio. Dopo il pessimismo dei numeri (un milione di lettori persi negli ultimi vent’anni), è quello che gli editori volevano sentirsi dire.
Se n’è dibattuto ieri a «Crescere fra le righe»: da una parte editori e direttori di giornali, dall’altra una delegazione dei 200 mila studenti delle scuole superiori protagonisti della ricerca Eurisko e di «Quotidiano in classe», il progetto dell’Osservatorio giovani-editori che ha portato nelle aule il Corriere della Sera , i giornali del gruppo Riffeser Monti ( Il Giorno , La Nazione , Il Resto del Carlino ), da un paio di mesi anche Il Sole 24 Ore . «Avvicinare i giovani ai quotidiani è una sfida che si può vincere», riassume Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio.
Qualcuno almeno ci ha provato. Il progetto del giornale gratuito in classe ha funzionato, uno studente su quattro e un insegnante su tre vorrebbero addirittura che diventasse materia scolastica. Ma i ministro all’Istruzione Letizia Moratti, pure lei alla Bagnaia, per ora non si sbilancia. «Il nostro obiettivo è rendere il giornale sempre più di casa nelle scuole», spiega Ceccherini. L’iniziativa dunque andrà avanti. Lo dicono gli editori, che ora però cercano rinforzi. Cesare Romiti, presidente della Rcs-Corriere della Sera: «I finanziamenti pubblici non servono, dobbiamo allargare il cerchio degli editori disposti a fare qualche sacrificio per un’iniziativa che è un servizio al Paese». Andrea Riffeser Monti, vice presidente e amministratore delegato della Poligrafici editoriale: «Questo convegno è la casa comune di tutti, dobbiamo allargare le fila». Mauro Masi, capodipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio, dice che occorre «sbloccare gli strumenti finanziari»: «Entro un paio di mesi anche le Fondazioni potranno investire nel rapporto fra giovani e giornali». Oggi altra tornata di interventi e altro giro di direttori. Ieri a dialogare con i ragazzi su quanto si può fare per venirsi incontro sono stati Ferruccio de Bortoli ( Corriere della Sera ) , Marcello Sorgi ( La Stampa ) , Guido Gentili ( Il Sole 24 ore ) , Giancarlo Mazzucca ( Quotidiano nazionale ) e Luigi Bacialli ( Il Gazzettino ) .

Daniela Monti

CIFRE
PROSPETTIVE

LA RICERCA

Cinque gruppi
La ricerca ha diviso i ragazzi in 5 gruppi: il 22% ritiene che i quotidiani vadano bene come sono; il 23% li vorrebbe più legati al territorio, con articoli più brevi; il 17% vorrebbe più foto e gossip; il 19% vorrebbe che il quotidiano assomigliasse ai periodici; il 18% non dimostra interesse

INFORMATI

Guardano i Tg
Il 67% dei ragazzi legge il giornale perché lo comprano i genitori; il 36% lo legge al bar, a scuola o in biblioteca; solo il 20% lo va a comprare Leggono poco però hanno altri canali di informazione: il 93% guarda i telegiornali, il 59% legge i settimanali

PASSIONE

Internet e cellulari
La vera passione sono Internet e i cellulari: il 74% si è collegato alla Rete almeno una volta negli ultimi tre mesi; il 91% ha un telefono cellulare. E quando saranno grandi? Il 35% dice che diventerà lettore di quotidiani


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Date: 11 May, 2002 on 09:10
Con il giornale l’ora di lezione è più divertente
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