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Bill Gates ai Paesi ricchi: salviamo i bimbi poveri
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1. Bill Gates ai Paesi ricchi: salviamo i bimbi poveri
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da Il Corriere della Sera
Venerdì, 10 Maggio 2002

La conferenza Onu sull’infanzia: con appena trenta centesimi di euro si compra un vaccino per il morbillo o per combattere la diarrea

Bill Gates ai Paesi ricchi: salviamo i bimbi poveri

Il fondatore di Microsoft lancia la crociata della «salute globale»: 50 milioni di dollari contro malattie e denutrizione


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - «I Paesi ricchi non combattono queste malattie perché non le hanno. E le industrie non sviluppano i vaccini per i Paesi poveri perché i Paesi poveri non possono comprarle. Ma se riuscissimo a riassemblare il mondo, e mescolare i Paesi ricchi ai Paesi poveri, se noi americani ed europei vedessimo milioni di madri seppellire i loro figli morti di morbillo e di denutrizione, faremmo certamente qualche cosa». Così Bill Gates, il fondatore della Microsoft, il re del software dei computer, ha ieri rivolto alle potenze industriali e alle grandi società private la sfida della «salute globale». Una sfida che comporta non solo l’abbattimento della «ineguaglianza sanitaria» tra Paesi ricchi e Paesi poveri, ha sostenuto, ma anche il varo di un’alimentazione mirata e arricchita con le vitamine. Si possono salvare, ha affermato Gates, fino a 11 milioni di bambini all’anno.


L’IDEA - L’uomo più ricco della Terra ha lanciato la sua crociata in un discorso tenuto alla Conferenza dell’Onu sull’infanzia a New York, a cui ha partecipato anche il ministro del Welfare Roberto Maroni. Gates ha parlato da padre di famiglia. «Non vi è problema più urgente di quello della salute dei nostri figli. E noi non siamo mai stati in condizioni migliori per garantire la salute globale». Gates ha spiegato che bastano 25 centesimi di dollaro, nemmeno 30 centesimi di euro, a pagare il vaccino del morbillo; 33 centesimi a evitare la diarrea; e 4 euro e mezzo, a comprare una rete che protegga i bambini dagli insetti che causano la malaria: «E’ un costo minimo, è assurdo che non lo sosteniamo». E ha proposto un «fondo globale» contro l’aids e la tubercolosi: «In Sud Africa e nello Zimbabwe metà dei quindicenni morirà di aids se non interverremo».


LA FONDAZIONE - Il miliardario americano ha costituito una fondazione con un capitale di 24 miliardi di dollari in difesa dell’infanzia. Partecipano anche alcune delle maggiori multinazionali dell’alimentazione. Gates ha criticato il presidente Bush perché intende condizionare gli aiuti al Terzo mondo alle riforme del libero mercato, osservando che la salute non è un problema politico. E ha annunciato un programma di 50 milioni di dollari, 55 milioni di euro, per un’alimentazione sana dei bambini nei Paesi poveri, Gain (Global alliance for improved nutrition), rafforzata con vitamine. Il suo entourage ha fornito una serie di dati impressionanti: 2 miliardi di persone soffrono di anemia, in maggioranza per mancanza di ferro; alla anemia sono dovute un quinto delle morti di parto; 200 milioni di bambini non ricevono dosi sufficienti di vitamina A, senza cui 250 mila diventano ciechi ogni anno. Dietro di lui, s’era acceso un dibattito sull’astinenza sessuale e contro l’aborto promosso dall’America. La superpotenza minaccia di non firmare il documento finale a meno che l’Onu non approvi le sue posizioni. Oggi, alla seduta conclusiva, si profila un duro scontro con l’Europa.


L’ITALIA - A una conferenza stampa, Maroni ha riferito di avere depositato gli strumenti di ratifica di due protocolli aggiuntivi alla Convenzione sull’infanzia, uno sui bambini soldato l’altro sulla prostituzione minorile. Il ministro del Welfare ha rinfacciato agli Stati Uniti di avere fatto poco in merito, chiedendo all’Ue di procedere da sola: «E’ singolare che il Paese dei diritti civili e delle grandi libertà tenga un atteggiamento così timido. L’Europa deve scrollarsi di dosso il complesso di inferiorità rispetto agli Usa e assumere il ruolo leader che le compete sia per le sue competenze che per le sue convinzioni. E’ ora che sviluppi una politica comune di cooperazione anche per lo sviluppo sociale».
Maroni ha infine asserito che «un mondo a misura di bambino deve garantire innanzitutto la famiglia», osservando che in Italia «la famiglia rappresenta ancora la struttura base dell’educazione di una persona, la protezione del suo benessere e l’avanzamento dell’unità sociale». Il ministro ha terminato con il richiamo all’articolo 29 della Costituzione: «Per famiglia s’intende la famiglia naturale fondata sul matrimonio».

Ennio Caretto


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Date: 10 May, 2002 on 07:28
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