da Il Corriere della Sera
Mercoledì, 1 Maggio 2002 ARCHEOLOGIA Le rovine di un edificio di 3300 anni fa retrodatano di quattro secoli la nascita della civiltà greca
La storia dei Micenei riscritta da un palazzo
DAL NOSTRO INVIATO
ATENE - La prima reazione è un moto di sorpresa: «Straordinario». La seconda è un invito alla prudenza, suggerito dall’eccezionalità della scoperta. Perché le rovine di un grande palazzo reale di 3.300 anni fa, riportate alla luce dagli archeologi in Tessaglia, potrebbero costringere gli studiosi a riscrivere l’intera storia dei leggendari Micenei, che contrariamente a quanto si è ritenuto fino a poco tempo fa uscirono dal Peloponneso, occupando l’intero territorio dell’antica Ellade.
Negli ultimi mesi le scoperte archeologiche si sono curiosamente moltiplicate. Gli esperti ancora litigano sul presunto palazzo reale di Menelao, scoperto a venticinque chilometri da Sparta. Ieri è stato annunciato il ritrovamento, nelle viscere dell’antico cimitero ateniese del Keramikos, di una statua di un giovanetto, alta due metri, in ottimo stato di conservazione, appartenente al periodo pre-arcaico. La scoperta è della scuola archeologica tedesca. Ma ora la prudenza vacilla davanti all’annuncio che, nel prossimo numero di «Rendiconti», periodico italiano pubblicato dall’Accademia nazionale dei Lincei, verranno raccontati i dettagli del ritrovamento, a Dimini, appunto in Tessaglia, quindi nel Nord della Grecia, dei resti del palazzo reale miceneo.
L’edificio, distrutto da un incendio cento anni dopo la sua costruzione, sarebbe davvero il primo esempio della presenza della cultura micenea in quella regione. Quindi, con quattrocento anni di anticipo rispetto alle costruzioni scoperte finora.
La spedizione, guidata dal professor Vasso Adrimi-Sismani, ha già portato alla luce cinquanta sale del palazzo, riservate a rappresentanza e banchetti, anche se non è stata ancora trovata quella del trono. Gli scavi, cominciati da alcuni mesi, continueranno per anni. Il professor Luis Godart, ordinario di filologia micenea all’Università di Napoli e accademico dei Lincei, incaricato dal ministero greco della Cultura di studiare l’aspetto epigrafico dei reperti, sostiene che la scoperta «consente di allargare alla Grecia del Nord l’intera civiltà dei palazzi micenei».
A.Fe.
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