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Ora la British Library salva i "siti perduti"
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1. Ora la British Library salva i "siti perduti"
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da Repubblica.it

Non solo libri nella missione della storica istituzione: d'ora in poi conserverà anche i siti Internet "co.uk"

Ora la British Library salva i "siti perduti"


di RICCARDO ORIZIO

LONDRA - Chi può salvare dall'estinzione milioni di pagine web che appartengono a siti falliti, azzerati o modificati? Chi può venire in soccorso di quegli angoli di Internet che rischiano di scomparire per sempre dal cyberspazio? Un buon, vecchio bibliotecario con occhiali, cravatta e una sana passione per i libri. Quelli di carta.

E' quello che sta succedendo in Gran Bretagna, dove la British Library di Londra ha deciso di modificare la propria missione: se da due secoli e mezzo conserva libri (l'anno scorso ne ha acquisiti 100 mila), d'ora in poi conserverà anche siti internet che finiscono con il dominio co.uk. Il compito è stato affidato a un tradizionale bibliotecario, Stephen Bury, e il progetto è stato chamato "Domain Uk". Il governo sta per approvare un finanziamento da 600 mila sterline (quasi un milione di euro) per creare questa biblioteca del web, che dovrebbe presto contenere 10 mila siti giudicati di valore storico e sociale.

Il problema nasce da due diverse esigenze. La prima è quella di conservare i siti che rischiano di scomparire perché le organizzazioni o gli individui che li promuovono non hanno più le risorse necessarie o l'interesse di tenerli in vita. "Naturalmente non possiamo conservali tutti. Dobbiamo fare una selezione. Salvare dalla scomparsi quei siti che, per un motivo o per l'altro, sono stati rappresentativi di un certo momento della società inglese. O che hanno rappresentato una svolta, un'innovazione o aperto un dibattito", dicono i dirigenti della British Library.

Un esempio sono i siti dedicati alle elezioni. Per l'ultimo trionfo di Tony Blair i siti dedicati a quella campagna elettorale erano 79, ma si prevede che alle prossime consultazioni - nel 2005 - i siti specializzati saranno quasi cinquemila. Il loro contenuto rischia di scomparire ad elezioni avvenute. Ma la British Library ha deciso che è nell'interesse comune conservarli.

La seconda esigenza è quella di "fotografare" un sito in continua trasformazione per poter testimoniare alle future generazioni come si è evoluto e che contenuti aveva ai suoi albori. Il sistema consiste nel fotografare un sito due volte all'anno e nell'archiviare le immagini.

Il librario scelto per questo grandioso lavoro di salvataggio è un tifoso della squadra di calcio dei Blackburn Rovers e, con un pizzico di favoritismo, ha per esempio incluso nei primi 100 siti catalogati dalla British Library anche la pagina web della squadra del cuore. Ma tra gli altri c'è cabgallery, un sito dedicato a un taxi di Londra che funziona anche come galleria d'arte viaggiante un sito di letteratura moderna. O i siti "rivali" della Monsanto e della Soil Association, un gruppo che si batte contro i prodotti agricoli geneticamente modificati.

Il materiale meritevole di attenzione, tuttavia, è immenso. "A volte ci pare di nuotare controcorrente", ha ammesso Clive Field, un dirigente del progetto. Ogni mese sono più di 60 mila i nuovi domini registrati in Gran Bretagna con il suffisso "co.uk". Secondo la Digital Preservation Society molte pagine web scompaiono dopo una vita elettronica di soli 60 giorni. Il ritmo di crescita del web è ancora tumultuoso. E la British Library, che è nata dalla fusione della biblioteca del British Museum con altre raccolte minori, fatica a reggere il ritmo di tanta creatività. Il finanziamento del governo dovrebbe fornire le risorse necessarie a evitare che il web finisca nel cimitero.

(29 marzo 2002)


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Date: 29 Mar, 2002 on 08:51
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