Salone di Parigi: visitatori in calo,
boom dell’Italia

Oltre 20 mila i libri venduti nel nostro padiglione

Visitatori in calo, vendite in aumento. Questo il bilancio del XXII «Salon du livre» di Parigi che si è concluso ieri con una flessione generalizzata (stando ai primi dati) del 7,9% nel numero delle presenze, scese dalle 237.686 dell’anno passato alle 219.000 del 2002. Per il presidente del «Salon» Serge Eyrolles, che ha già presentato l’edizione del 2003 che si terrà dal 21 al 26 marzo 2003 e che avrà come protagonista la letteratura di Fiandre e di Paesi Bassi, il calo dei visitatori è stato comunque compensato da «un incremento generalizzato negli acquisti e nella qualità dei lettori».
Ma il boom sembra aver soprattutto interessato il made in Italy . Tra le mura del Padiglione progettato da Pizzi sono stati infatti venduti oltre 20 mila libri (il 35% di titoli in italiano, il 75% in francese) per un valore di 200 mila euro, in pratica il doppio di quanto aveva realizzato l’editoria tedesca «guest star» del 2001. E si è venduto bene anche negli stand dei nostri editori. Il Gruppo Rizzoli, che aveva portato 1.500 titoli, ha così esaurito il Baudolino di Eco, Seta di Baricco, La Rabbia e L’Orgoglio della Fallaci, La nave per Kobe della Maraini, La forza del passato di Veronesi. Da Mondadori-Einaudi vendite sorprendenti per Camilleri, per «I Meridiani» e per Io non ho paura di Ammanniti, che nella versione francese è stato anche il più venduto dell’editore Grasset.
Altrettanto incoraggianti per l’Italia i risultati da Gallimard dove il bestseller in assoluto è stato Montedidio di De Luca (vincitore davanti a Tabucchi del premio dei lettori «A la decouverte de l’Italie») e da Fayard dove è andato benissimo Marcello Fois. Nonostante le contestazioni e le risse tra ministri, il Bel Paese sembra dunque essere uscito bene da questa fiera del 2002. Tanto che Ivan Cecchini, direttore dell’Aie, ha pensato bene di commentare: «Parigi val bene una rissa».

Stefano Bucci