Censimento, un’Italia con più donne e stranieri

Rispetto a 10 anni fa gli extracomunitari sono triplicati. Cresce il Nord Est, Roma il Comune più popoloso

ROMA - Parla straniero l’Italia del Duemila. I primi risultati del quattordicesimo censimento Istat 2001 rivelano che nel giro di dieci anni (il precedente censimento è del 1991) la popolazione residente nel nostro Paese non è molto variata nel numero: siamo 56.305.568, solo 472.463 in meno. E nemmeno nel sesso: le donne si confermano la maggioranza, essendo un milione 783.662 più degli uomini. A cambiare è invece la nostra composizione etnica: ormai quasi due residenti su cento sono stranieri. Ma muta anche il nostro modo di vivere: aumenta il numero delle famiglie, diminuiscono i componenti. Cresce la popolazione dei centri di piccole e medie dimensioni, diminuisce quella delle metropoli. Sono questi alcuni dei dati del censimento tratti dai riepiloghi forniti dagli uffici comunali. Quelli definitivi, elaborati dall’Istat, saranno pronti tra nove mesi. Ma lo scostamento non supererà lo 0,50%-1%.

QUANTE DONNE - I residenti in Italia sono 56.305.568. La lieve flessione, rispetto al 1991, potrebbe essere recuperata quasi del tutto nei dati definitivi. Le donne sono 29.044.615. La componente femminile prevale in tutte le ripartizioni, le regioni e le province. In media ci sono 51,6 donne contro 48,4 uomini ogni 100 residenti. Un risultato attribuito alla «maggiore speranza di vita» femminile.

CRESCE IL NORD-EST - La popolazione vive per il 26,2% nel Nord-Ovest, il 18,8% risiede nel Nord-Est, il 19% al Centro, il 24,5% al Sud e l’11,5% nelle Isole. I Comuni del Nord fanno registrare i maggiori incrementi demografici, più netti nel Nord-Est. Cala la popolazione nei Comuni del Sud e delle Isole con punte del 10%.

I CAMPANILI - L’Italia si conferma il Paese dei tanti piccoli «campanili». Il 72% dei Comuni conta meno di 5 mila residenti. Quasi un terzo della popolazione (30%) vive in Comuni tra i 5 mila e i 20 mila abitanti, una tipologia corrispondente al 22% delle municipalità italiane, presente soprattutto nel Nord-Est. Le perdite più alte si registrano, invece, nei grandi centri. Risultato è un rafforzamento delle «cinture urbane».
IL PRIMATO DI ROMA - Roma resta comunque il Comune più popoloso con 2.459.776 residenti, ma anche il più esteso (1285,3 chilometri quadrati), nonostante il distacco di Fiumicino. Il più piccolo (0,15 chilometri quadrati) è Fiera di Primiero (Trento). Il minor numero di residenti, 33, si registra a Morterone (Lecco). Mentre la maggiore densità umana è a Portici (Napoli): 13.032,1 abitanti per chilometro quadrato.

GLI STRANIERI - Gli stranieri residenti sono triplicati: 987.363 contro i 356.159 del ’91, come dire 17 e mezzo su mille. Dieci anni fa erano soltanto sei su mille. Percentuali ancora molto inferiori alla media europea. Il 37% vive nel Nord-Ovest, il 29% nel Nord-Est. Meno dell’8% al Sud, il 3% nelle Isole.

LE CASE - Per la prima volta l’Istat censisce gli edifici che risultano 12.840.800. Le abitazioni sono 26.525.873 (6% in più del ’91; »9,4% nel Nord-Est). In Campania il record degli alloggi di fortuna (4.562) occupati soprattutto dopo il terremoto.

Antonella Baccaro