Riconosciuta la lingua ufficiale

L’italiano nella Costituzione Via libera della Camera «Idiomi locali da tutelare»

Ora dovrà votare il Senato. La Lega è riuscita a far passare l’emendamento sui dialetti

ROMA - «La lingua ufficiale della Repubblica è l’italiano», «la Repubblica valorizza gli idiomi locali». La Camera ha approvato ieri sera in prima lettura un provvedimento che aggiunge due commi all’articolo 12 della Costituzione, secondo il quale «la bandiera della Repubblica è il tricolore: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni». A favore dell’approvazione della modifica costituzionale, che ora passa all’esame del Senato, si sono espressi 225 deputati. Hanno votato contro in 122, tre sono stati gli astenuti: la proposta potrà essere recepita solo dopo quattro voti (due dell’aula di Montecitorio e all’altrettanti di quella di Palazzo Madama), su un testo identico.

IL DIBATTITO - La Camera è stata chiamata a pronunciarsi su un testo che ha preso le mosse da due proposte di legge presentate da Alleanza Nazionale (una dall’intero gruppo e l’altra da Angela Napoli), e da una firmata dai capigruppo dell’Ulivo in commissione Affari Costituzionali. La Lega è però riuscita ad imporre alla maggioranza, prima in Commissione e successivamente in aula, l’emendamento per la tutela degli idiomi. E questa correzione ha fatto sì che parte del centrosinistra votasse per il no: l’opposizione l’ha ritenuto un teso contraddittorio e le minoranze linguistiche hanno prospettato che le modifiche comporteranno difficoltà per le espressioni locali minoritarie. Pur non nascondendo di puntare a qualche «limatura» tecnica a Palazzo Madama, i Verdi hanno sostenuto che le modifiche potranno valorizzare le identità linguistiche e hanno votato a favore delle modifiche.

SODDISFATTA AN - «In tempi in cui si devolvono, giustamente, maggiori poteri agli enti locali, è importante riconoscere la lingua italiana come simbolo dell’unità nazionale ed inserire un esplicito richiamo ad essa nella Costituzione», ha sottolineato il presidente dei deputati di Alleanza Nazionale, Ignazio La Russa. Secondo il parlamentare della maggioranza, il provvedimento risponde anche all’esigenza di «evitare che l’uso della lingua italiana subisca limitazioni con leggi ordinarie ed a scongiurare il rischio che, nelle regioni dove vige il bilinguismo, i diritti della maggioranza di lingua italiana non siano oggetto di restrizioni in nome della tutela, sacrosanta, delle minoranze linguistiche». Per La Russa, «diversa è invece la valorizzazione degli idiomi locali che, difatti, con un emendamento di tutta la Casa della Libertà, abbiamo voluto inserire nel testo della legge».

IL SONDAGGIO - Appena due settimane fa un’indagine dell’Istat aveva svelato come solo il 44,1 degli italiani parlino esclusivamente l’italiano quando si trovano in famiglia. La quota aumenta se il colloquio è con gli amici (48 per cento), e cresce ancora nel caso in cui si parli con estranei (72,7). Il dialetto viene invece utilizzato come unica forma di espressione quando gli italiani si trovano in famiglia nel 19 per cento dei casi, parlano con gli amici (16) o con estranei (6,8).

Flavio Haver