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Ciampi: più figli o ci sarà crisi economica
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1. Ciampi: più figli o ci sarà crisi economica
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da Il Corriere della Sera
Mercoledì, 27 Marzo 2002

Ciampi: più figli o ci sarà crisi economica

Il presidente: «Bisogna sostenere le famiglie. E i giovani papà si dedichino a compiti domestici»


ROMA - Guarda avanti il presidente: «Una società che fa pochi figli è una società che non ha fiducia nel futuro. Dovremo dare ai giovani una maggior fiducia e cresceranno anche le nascite». Carlo Azeglio Ciampi aveva appena letto i dati sconfortanti sulla nascite in Italia, ieri mattina ad Isernia. E si è lasciato andare: «Le statistiche che confermano i bassissimi indici di natalità italiano fanno paura. Sono rari i casi di famiglie con due figli». In realtà sono inesistenti, almeno nelle statistiche dell’Istat. Perché è Bolzano la provincia con il più alto tasso di natalità, ma si ferma ad una media di 1,52 figli per donna (contro l’1,04 della Liguria, il più basso).

PIU’ SERVIZI - Per questo Ciampi non esita ad incitare chi governa: «Si devono aiutare con misure adeguate le donne che lavorano (ed è giusto che lavorino), ad essere madri, tra l’altro potenziando la rete degli asili pubblici o privati, di quartiere o di fabbrica. E’ ora che la nostra società dia prova di maggior previdenza ed attenzione a questo problema». E’ certo, Ciampi : il calo demografico porterà danni all’economia nazionale.


LA PIRAMIDE ROVESCIATA - Spiega, infatti: «Gli economisti e i demografi non lasciano dubbi sul fatto che se le cose continueranno ad andare come è avvenuto finora l’Italia andrà incontro, nell’arco di una generazione, ad una grave diminuzione della popolazione con effetti molto dannosi per la crescita economica e per il benessere di tutti. L’Italia finirebbe per avere l’aspetto di una piramide rovesciata, con una vasta popolazione di anziani che graverebbe, per il suo sostentamento, su una piccola popolazione di giovani».


PADRI PIU’ PRESENTI - Si rivolge anche ai papà novelli Ciampi: «I giovani di oggi potrebbero anche imparare a condividere maggiormente con la compagna della loro vita alcuni compiti domestici, cominciando dalla cura dei figli: questo non comporta alcun sacrificio, ma è un arricchimento della personalità». Ed è un papà relativamente «fresco» a replicare a distanza a Ciampi. Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, papà di un bimba di quattro anni condivide l’appello, ma è scettico: «Credo che sarà difficile alleviare le donne dalla doppia fatica di mamme e di lavoratrici. Certo, l’organizzazione della vita è cambiata molto. Ma sarebbe ipocrita dire che sarà un percorso facile la reale divisione dei ruoli in famiglia. Siamo un popoli di mammoni. E la mamma rimane pur sempre l’elemento centrale della famiglia».


IL FEMMINISMO - E’ Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare, la prima a replicare a Ciampi: «Ha ragione, ma qualcosa sta cambiando». E dopo aver ricordato le politiche per la famiglia del nuovo governo, apre una parentesi: «Rimane il problema di fondo di una cattiva cultura derivante, in parte, dal femminismo degli anni passati, secondo cui avere un figlio era contro la realizzazione personale e professionale». Ma a replicare alla replica ci pensa, subito, Livia Turco, ex-ministro per gli Affari Sociali. «La Sestini è fuori dal mondo delle donne. Anzi, offende molte donne. Farebbe meglio a preoccuparsi della politica della famiglia che questo governo ha completamente accantonato».

Alessandra Arachi

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IL MINISTRO

Prestigiacomo: non si deve essere pessimisti I nuovi asili nido primo aiuto per le donne


ROMA - Stefani a Prestigiacomo, ministro per le Pari Opportunità, ha sentito le preoccupazioni del Capo dello Stato sui bassissimi indici di natalità dell’Italia? «Il presidente Ciampi fa molto bene a preoccuparsi delle nostre famiglie poco prolifiche. Ma forse non si deve essere così pessimisti sul futuro del nostro Paese».
Perché? Il Presidente della Repubblica ha visto le tabelle statistiche e ha scoperto che sono pochissime le famiglie dove si possono contare due figli.
«E’ vero, ma bisogna tener conto di un dato molto importante, nel pur lieve aumento delle nascite che si è registrato nel 2001: è concentrato quasi tutto nel Nord Italia».
E allora che cosa vuol dire ?
« Allora vuol dire che le donne si stanno sempre più affrancando da l concetto sbagliato che emancipazione voglia dire soltanto affermazione nel lavoro. Hanno capito che la parità non si raggiunge diventando simili agli uomini. Non si sacrifica la famiglia per la carriera. Continuano a lavorare, ma conciliano il lavoro con la famiglia».
Il presidente Ciampi ha rivolto un invito molto esplicito , al governo, di occuparsi della famiglia, di creare più servizi per le donne che lavorano.
«Ed è giustissimo , perché senza servizi ausi liari, alla fine è sempre sulla donna che si scarica il peso della famiglia , anche se la donna lavora come o, persino , più degli uomini».
Quindi?
«Ci s tiamo dando da fare. Abbiamo approvato la prima vera gra nde riforma degli asili nido: 300 milioni di e uro in tre anni per potenziare la rete degli asili, ma anche per creare ni di nei posti di lavoro, oltre che nei condomini. Stiamo intervenendo anche nella politica degli orari di lavoro e nelle politiche fiscali. Sebbene c’è una cosa che, purtroppo, quest’anno non abbiamo ancora potuto fare».
Quale?
«Le detrazioni fiscali per l’uso dei servizi sociali. E’ questa la strada, con l’obiettivo di estenderla a tutti, in maniera significativa. Quest’anno, però, non c’erano abbas tanza soldi nella Finanziaria. Ma sono convinta che l’anno prossimo sarà uno dei primi punti dell’agenda del governo. Con altre ipotesi di strategia».
A cosa si riferisce?
«Penso che una soluzione per allargare davvero la rete dei servizi sociali sia la possibilità di estenderli al privato. Stiamo lavorando su questo».
Carlo Azeglio Ciampi ha anche rivolto un appello ai giovani papà, perché diventino più collaborativi all’interno della famiglia.
«Appello sacrosanto».
E secondo lei possibile?
«Spero proprio di sì. Gli equilibri all’interno della famiglia stanno mutando progressivamente e sempre di più. E non sono pochi i papà che già si dedicano ai loro bambini. Ho fiducia: aumenteranno».

Al. Ar


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Date: 27 Mar, 2002 on 08:23
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