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Internet, il treno è ripartito
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da La Stampa
Martedì, 26 Marzo 2002

NUOVE START-UP NEGLI USA PREPARANO UNA SECONDA RIVOLUZIONE. IL MOTTO: IL CONSUMATORE E´ RE

Internet, il treno è ripartito

Dopo l´esplosione della bolla speculativa adesso le dot com nascono all´insegna del realismo per convincere i finanziatori

Al grande ritorno della Silicon Valley, simbolo di tutta l´industria legata a Internet, Newsweek la settimana scorsa ha dedicato la storia di copertina. Sull´argomento l´autore dell´inchiesta, Steven Levy, ha tenuto una chat in diretta molto partecipata, sul sito www.newsweek.msnbc.com. E venerdì scorso i leade
r di alcune tra le principali società high-tech americane si sono confrontati in tivù (Nbc) e su Internet (sul sito di Newsweek Msnbc), nel forum «Silicon Summit III»: i verbali del vertice tecnologico sono ancora tutti consultabili online (www.msnbc.com/news/siliconsummit_front.asp): c´erano Craig Barrett di Intel, Rob Glaser di Real Networks, Howard Stringer della Sony, Terry Semel di Yahoo!, Rick Belluzzo della Microsoft, Jeff Bezos di Amazon. Il succo? Si è passati dallo slogan «Content is king» (il contenuto è re) a «The consumer is king» (il consumatore è re). Un sano bagno di realismo, per Internet II, la vendetta.
L´esplosione della bolla speculativa delle aziende cosiddette «dot-com» avrà anche danneggiato Wall Street, ma è stata salutare per tutta l´industria high-tech. La Silicon Valley era stata soprannominata Death Valley (valle della morte), per via della morìa di start-up. I venture capitalist nel giro di un anno si sono ritirati, passando da 21 miliardi di dollari di investimenti nel Duemila a soli 6 miliardi di dollari nel 2001. La disoccupazione è salita di colpo alle stelle e sono ricomparsi a prezzi stracciati gli spazi per uffici, un tempo introvabili in tutta la Bay Area, l´area della baia californiana. Eppure, il figliol prodigo della Valley, Steve Wozniak detto Woz (ex co-fondatore della Apple Computer in un garage 25 anni or sono), è di nuovo in pista. Nel servizio di Newsweek, campeggia su tutta pagina con un sorrisone sornione nel suo nuovo ufficio comprato a prezzi stracciati da dot-com fallite, pieno di cavi (ma non eravamo nell´era senza fili?). Pare riceva decine di curriculum vitae via email. Già: perchè ha aperto una nuova start-up, la Wheels of Zeus, pronto per «una nuova rivoluzione». Cosa significa? Secondo gli addetti ai lavori, la Silicon Valley non solo non è morta, ma si è già ripresa. Ed è tornata quella che era nei primi anni Novanta, prima dell´esplosione di Internet: innovativa e grintosa, piena di energia e di voglia di ricominciare da zero.
«Questo è un grande momento per aprire una nuova start-up» dichiara Heidi Roizen della Mobius Venture Capital. La ripresa c´è stata subito dopo i grandi licenziamenti dalle dot-com fallite. Molti manager a caccia di soldi sono tornati nella Old Economy, ma i duri e puri della Silicon Valley, i cosiddetti «geek» (secchioni computerari) che sono poi quelli che contano, sono rimasti. Tornati in proprio, dopo una pausa di vacanza per ricarsi su qualche isoletta esotica, hanno subito ripreso l´attività di sempre: trasformare l´high tech in magia. Come agli esordi, si incontrano nei caffè o a casa, mostrano i nuovi progetti con «demo» ad hoc, presentano idee geniali a incontri semi-formali. E prima o poi trovano il modo di far arrivare le loro idee sul mercato. La differenza, rispetto al boom di Internet degli anni Novanta, è che oggi non ci sono più i venture capitalist di allora. Sono tutti guardinghi e tengono ben stretto il portafogli. Per cui, la difficoltà è riuscire a raccogliere i finanziamenti per le nuove start-up. Ma questo ostacolo è una garanzia per chi ce la fa: vuol dire che è stata vagliata bene e che promette bene. «Per due anni è stata finanziata qualsiasi azienda che mettesse come iniziale una "e" ("elettronica"), anche se era una schifezza» sintetizza Mike Edelhart, che sta raccogliendo i finanziamenti per Zinio, una start-up di editoria digitale. «Oggi questo non è più possibile». Le nuove start-up sono più realistiche, non pensano più troppo in grande in termini di spese, si mantengono leggere e flessibili, presentano ai finanziatori analisi tecniche e commerciali ben ponderate. Tra le emergenti, Newsweek ne segnala in particolare quattro: due nuove, Linden Lab (ambienti virtuali tridimensionali) e Foveon (microchip superpotente per la fotografia digitale), e due vecchie che hanno saputo innovarsi, Intel (microprocessori che hanno superato la legge di Moore in termini di sempre maggiore velocità e minori costi di produzione) e Google (il motore di ricerca più veloce del Web). E in Europa? Le novità da tenere sott´occhio sono soprattutto nel mondo dei nuovi telefonini multimediali, e dei servizi per la banda larga. Tenendo sempre presente il nuovo motto: «il consumatore è re».

Anna Masera


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Date: 26 Mar, 2002 on 09:16
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