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Giornali, radio e tv: le 5 tribù degli italiani
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1. Giornali, radio e tv: le 5 tribù degli italiani
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da Il Corriere della Sera
Sabato, 16 Marzo 2002

Giornali, radio e tv: le 5 tribù degli italiani

Indagine Censis sull’uso dei media. Internet non sostituisce i mezzi tradizionali. La resistenza dei libri


ROMA - La televisione è sempre l’incontrastata regina dei media ma in fondo la vera novità è un’altra: radio e quotidiani (e addirittura i libri) riescono a conservare brillantemente le loro posizioni. Internet, poi, quando si afferma non sostituisce i mezzi più tradizionali bensì si aggiunge. E’ questo il succo di un’indagine portata avanti dal Censis, in collaborazione con l’Ucsi, sull’uso dei media nelle famiglie italiane, indagine che ha permesso di dividere i cittadini del Belpaese, a seconda del loro menù mediatico, in cinque differenti gruppi: «i poveri», «la classe media radiotelevisiva che legge i quotidiani», «la classe media radiotelevisiva che non rinuncia ai libri», «la futura classe dirigente» e, infine, «i pionieri».

SOLO TV - Chi sono i «poveri di media» e qual è la loro dieta? Secondo il Censis in questo raggruppamento si possono collocare 5 milioni di italiani, ovvero il 10,2% della popolazione superiore ai 14 anni. Sono soprattutto donne, per lo più anziane, con un basso o nullo livello di istruzione, nella maggior parte dei casi risiedono al Sud e sono pensionate. Rappresentano il nocciolo duro del popolo televisivo. Infatti usano solo e unicamente un mezzo di comunicazione che nel 90,9% dei casi è la tv. Sono loro, dunque, a fare la gioia di Rai e Mediaset e divorare senza remore quiz, soap opera e fiction.
Il secondo gruppo è stato definito «classe media radiotelevisiva che legge anche i quotidiani». Sono poco meno di 20 milioni di italiani, circa il 40% della popolazione. Le donne sono in leggera maggioranza, l’età media è tra i 45 e i 65 anni, l’istruzione media si ferma alla scuola dell’obbligo, lavorano e sono in prevalenza meridionali. Li unisce l’amore per la carta stampata ma anche per la radio. Anzi i ricercatori del Censis, guidati da Raffaele Pastore, arrivano a suddividere questo gruppo in due sotto-tribù, quella di coloro che preferiscono «mangiare» tv e quotidiani e quella che si ciba prevalentemente di radio e tv. Senza però rinunciare al piacere di sfogliare un giornale. E Internet? In questo raggruppamento fatica ad entrare, solo lo 0,4% lo usa.


ANCHE LIBRI - Il terzo gruppo comprende 16,3 milioni di cittadini (il 33,1% degli over 14). E’ la «classe media radiotelevisiva che non rinuncia ai libri». Ed è proprio la passione per l’editoria libraria il tratto comune. Il loro menù è fatto di quattro o cinque media, ma dopo la tv e la radio sono proprio i libri il mezzo più utilizzato, seguito a un’incollatura dai quotidiani. L’età media è tra i 30 e i 44 anni, sono più istruiti visto che quasi la metà ha un diploma di scuola media superiore e fanno parte della popolazione attiva. La novità da segnalare è che la loro dieta mediatica comprende anche il cellulare.
La «futura classe dirigente» fa gruppo a sé, il quarto. E’ giovane e onnivora di media. Ne utilizza anche sei o sette. Sono in prevalenza maschi, la percentuale degli under 29 è molto elevata, grosso modo uno su sei è laureato ma anche gli studenti sono numerosi. Dal punto di vista territoriale prevale l’area Nord-Ovest. C’è un buon consumo di libri e nel loro menù compaiono anche i settimanali e i mensili specializzati.


GLI AGGIORNATI - Infine, i «pionieri». Sono un gruppo d’élite che viene stimato in 1,5 milioni di italiani. Usano anche più di otto media, per due terzi sono maschi, la percentuale dei laureati sale (27,3%), l’età media è sotto i 29 anni e anche il tasso di occupazione è alto (63,9%). La peculiarità sta nell’uso del computer che arriva subito dopo tv e radio e prima di quotidiani e libri. Nella loro ricchissima dieta è facile rintracciare gli altri new media (Internet e cellulare), i settimanali e mensili e persino il videoregistratore/Dvd.
In conclusione si può dire che oltre allo scontato successo del piccolo schermo la ricerca Censis registra la seconda giovinezza della radio e mostra come il popolo tipografico che ama quotidiani e libri non dia segni di resa. Anzi. I new media, dove riescono, si aggiungono ma non scalzano i loro fratelli più vecchi.

Dario Di Vico


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Date: 16 Mar, 2002 on 08:07
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