I giovani italiani bocciati in ecologia
Al semaforo i ragazzi italiani campioni a «sgasare» con la moto In casa il vizio preferito è dimenticare il rubinetto dell´acqua aperto

ROMA

Viziati, maleducati e, soprattutto, tanto inquinatori. Dalle spiagge alle città nulla sfugge ai ragazzi italiani, non badano a dove gettano i rifiuti, e soprattutto inondano l´aria con i gas inquinanti dei loro motorini. I giovani della penisola, dai 14 ai 21 anni, sono quelli che nell´Unione europea hanno in assoluto meno rispetto per l´ambiente e poco spirito ecologista. Almeno è questo quanto emerge da una ricerca promossa dal Consorzio nazionale per il riciclaggio dell´acciaio (Cna). Secondo lo studio, che ha visto coinvolti duemila giovani, quasi la metà (il 48,9 per cento) ha ammesso di accelerare e «sgasare» con la moto o l´auto al semaforo, mentre nei paesi dell´Unione europea la media è solo del 28,5 per cento; e ancora più di due terzi getta la gomma da masticare per terra (mentre la media dell´Ue si ferma al 38%), la maggioranza ben il 75,1 per cento dei ragazzi intervistati (a fronte di una media europea del 56%) utilizza mezzi a motore per recarsi a scuola o al lavoro, snobbando i mezzi pubblici che inquinerebbero meno l´aria delle città.
Ma non solo in città o per strada anche a casa i giovani sono dei «perfetti inquinatori»: tre quarti (nella Ue sono solo il 52%) dopo bagno o doccia confessa di lasciare aperto il rubinetto dell´acqua anche quando ormai ha finito. Insomma l´educazione ambientale, secondo il Consorzio nazionale per il riciclaggio dell´acciaio, è ai minimi termini. Ma il dato sembra essere tutt´altro che una sorpresa: solo pochi giorni fa l´agenzia nazionale per la protezione ambientale aveva rivelato che l´Italia è all´ultimo posto nelle attività di riciclo degli imballaggi. In Italia c´è solo un terzo (il 31 per cento) di materiale riciclato rispetto all´81% della capofila Germania, del 75% della Svezia, del 57% dell´Olanda. Prima della penisola c´è la Spagna (con il 34 per cento), la Francia e il Portogallo (entrambi al 42 per cento). Da parte loro ben più dei tre quarti dei ragazzi ammettono che «la cura dell´ambiente non è una priorità della mia vita se si scontra con le mie esigenze». Ad esempio il 73 per cento dei giovani si lava i capelli con lo shampoo al mare (lo fa solo solo il 48 per cento dei ragazzi europei). Poi un terzo continua ad usare bombolette spray contenenti Cfc (le hanno abbandonate quasi tutti i Europa, le usano solo il 27%). La maggioranza, l´84 per cento, lascia il motore dell´auto o del motorino acceso durante le soste (contro la media Ue del 42%). Lasciare le bottiglie di birra o bevande vuote in spiaggia è il comportamento abituale di 62 giovani su 100 mentre, per fortuna, nell´Unione europea ammette di farlo solo un terzo degli intervistati. E quanti si preoccupano di lasciare i sacchetti accanto ai cestini destinati alla raccolta urbana? Secondo lo studio del Cna molto pochi meno di un quinto, il 19%, gli altri buttano i rifiuti spesso dove capita (nell´Unione europea il 44 per cento è attento a dove getta scarti e lattine). Ma non tutto è perduto, nel riciclare imballaggi d´acciaio siamo tra i primi in Europa. E c´è ancora una buona notizia in tema di riciclaggio dei rifiuti: grazie a una buona campagna di informazione dei produttori un ragazzo su tre ammette di voler praticare la raccolta differenziata. Un terzo ha risposto che lo farebbe volentieri, ma è la pigrizia che lo blocca, «certo che farei la raccolta differenziata, se però ci fossero i contenitori sotto casa».

r. cri.