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Centinaia di migliaia di persone al corteo di Roma
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1. Centinaia di migliaia di persone al corteo di Roma
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da Repubblica.it

Centinaia di migliaia di persone al corteo di Roma
"State uniti" gridano i manifestanti ai leader politici

L'Ulivo scende in piazza "Siamo oltre mezzo milione"
A San Giovanni alzabandiera con il tricolore che copriva la bara di Vittorio Bachelet

di MATTEO TONELLI

ROMA - "Ma dov'è la testa del corteo?". Già, dov'è la testa di un corteo che si trasforma in un attimo in un fiume che tracima il percorso stabilito? Dov'è che cominciano e finiscono i cinquecentomila di Roma? Comiciano in piazza Esedra, dove l'Ulivo ha chiamato a raccolta i suoi militanti, sfilano per via Cavour, circondano il Colosseo, invadono le vie vicine. Fanno saltare il protocollo. Sciamano ovunque. Direzione, piazza san Giovanni.

Riesce, è bene dirlo subito, la manifestazione del centrosinistra contro il governo Berlusconi. Riesce perché erano anni che non si vedeva così tanta gente in strada, riesce perché, al di là, del balletto delle cifre sulle presenze (120mila secondo la questura, "forse è solo una stima iniziale" dicono dall'Ulivo, 500mila secondo i manifestanti), il fiume ininterrotto di persone lancia un segnale chiaro ai vertici della coalizione. "State uniti" gridano ai vertici diessini i manifestanti. "Non vi dividete" scrivono su decine di cartelli. Eppoi migliaia di palloncini con il simbolo dell'Ulivo. Striscioni, trombette, bandiere, slogan.

Il protocollo previsto dagli organizzatori salta subito. Il corteo doveva essere aperto dallo dallo striscione con su scritto "Contro la destra che divide, con l'Ulivo insieme per l' Italia", portato da esponenti dei Ds e della Margherita. Ma, all'improvviso, da una via laterale spuntano decine e decine di militanti che, al suono di una banda, prendono la testa e sfilano. "Bandiera rossa" prima, "l'Inno di Mameli" poi.

Il serpentono si muove. Sventolano migliaia di bandiere. Quelle rosse dei Ds, quelle verdi dell'Ulivo, le falci e martello dei Comunisti Italiani. E tocca al partito di Diliberto la palma dello striscione più divertente della manifestazione. Ci sono Vanna Marchi e Silvio Berlusconi abbracciati. Sotto una scritta: uniti nella lotta.

La lunga processione sfila. Dietro lo striscione contro la destra che divide, lo stato maggiore dei Ds. Fassino, Violante, Melandri, Angius, Mussi, Folena, D'Alema. Il popolare Castagnetti e i laburista Spini rivelano inaspettate doti da centrometristi cercando di riguadagnare la testa del corteo. D'Alema sembra godersela. In tanti lo chiamano, lo salutano, lo incitano. Uno gli grida: "Massimo, non andare in America. Se vuoi l'inglese te lo insegno io". E D'Alema alza il pollice, contento. Quelli della sinistra Giovanile sfoggiano magliette con la caricatura del presidente Ds e la scritta "Vado al massimo".

Pochi metri dietro c'è Francesco Rutelli, bottiglia d'acqua in mano e stupore dipinto sul viso: "Siamo immensamente di più di quanto ci aspettassimo. Io ho girato per il corteo, ho sentito anche le voci critiche. Abbiamo imparato questa lezione, è un nuovo inizio". C'è anche Antonio Di Pietro. I suoi lo accolgono con striscioni e bandiere inneggianti a Mani pulite. Più avanti Livia Turco e Rosy Bindi si sgolano: "La destra le donne le vuole cancellare, Silvio Berlusconi ti devi vergognare".

Roma accoglie la manifestazione con un sole caldo. Dalle finestre sventolano, di tanto in tanto, bandiere diessine e dell'Ulivo. Applausi per lo striscione dei Ds di Arcore. In strada tanti nasi di Pinocchio, per "diventare Berlusconi in quattro mosse" e 3 mila matite rosso e blu per dare un voto al governo. Alle 16 piazza San Giovanni è piena, via Cavour lo stesso.

In piazza comincia il comizio. Ma prima le note dell'inno di Mameli accompagnano un'alzabandiera carico di suggestioni. L'idea è venuta a Giovanni Bachelet, in memoria del padre, ucciso nel 1980 dalle Brigate Rosse. La bandiera italiana issata è quella che copriva la bara al funerale del genitore.

(2 marzo 2002)


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Date: 03 Mar, 2002 on 10:25
Centinaia di migliaia di persone al corteo di Roma
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