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La battaglia è sui nuovi servizi
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1. La battaglia è sui nuovi servizi
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da La Stampa
Martedì, 26 Febbraio 2002

La battaglia è sui nuovi servizi
Proposte accattivanti per «incollarci» al cellulare


Messaggi in bottiglia? No, in un collo di bottiglia. Dopo anni di false partenze, l'Internet mobile potrebbe sembrare un naufrago che punta tutto sui messaggini del futuro, quelli che oltre alle parole dei popolarissimi sms attuali possono contenere anche foto e brani musicali: bella idea, che certamente sarà tra le migliori applicazioni consentite dai nuovi telefonini, ma che per ora aspetta. Il collo di bottiglia è un labirinto di problemi irrisolti. Nel 2002 sarà impostata la soluzione del puzzle e si vedranno le prime novità per gli early adopters, da Hewlett Packard a Samsung, da Siemens a Motorola, da Ericsson-Sony a Nokia, ma per avere terminali e prezzi tali da conquistare larghe quote di mercato si dovrà aspettare almeno il 2003. Nel frattempo si assisterà all'ennesima durissima battaglia per gli standard, nei sistemi operativi, nei chip, nei sistemi per l'interoperabilità dei servizi di messaggistica. Il ritmo innovativo apparirà rallentato perché le compagnie, indebitate e preoccupate dalla congiuntura sfavorevole, lanceranno un minimo di novità senza correre troppi rischi: in Italia ci saranno per esempio i tg sul cellulare della Wind, i gol della H3g, gli m-services della Tim e quelli della Omnitel-Vodafone. Ma dietro l'apparenza relativamente tranquilla si combatterà una battaglia di innovazioni strutturali decisiva.
Lo si è scoperto al 3Gsm World Congress di Cannes, la fiera delle comunicazioni mobili digitali. Che tra l'altro è da sempre anche un festival degli acronimi: è significativo che quest'anno abbiano perso terreno sigle come Wap, Gprs, Umts, mentre il vincitore assoluto nella classifica degli acronimi più ossessivamente ripetuti sia stato Arpu, average revenue per user, cioè fatturato medio per utente. Ebbene l'Arpu è in calo, secondo lo Yankee Group, perché i nuovi abbonati spendono meno e tendono a sostituire le chiamate in voce con gli sms. Così i produttori di tecnologie propongono agli operatori soluzioni tese a rialzare l'Arpu, progettando servizi nuovi e tali da far stare gli abbonati il più a lungo possibile con il telefonino in mano. Ma al vigore innovativo si accompagnano diverse visioni. Chi guida il gioco? Chi fa gli standard? A credere nell'innovazione condotta dagli operatori c'è la Comverse, una società israeliana quotata al Nasdaq, leader mondiale nelle segreterie telefoniche dei cellulari. La Comverse è riuscita a realizzare un sistema di gestione dei servizi di messaggistica multimediali tale da funzionare con qualunque terminale. Una forza che tenderà a estendere visto che per descrivere la propria strategia ha proposto il concetto di «multimodalità»: qualunque messaggio deve essere accessibile con qualunque terminale e utilizzabile con il tipo di interfaccia che più fa comodo all'utente in modo che si possa passare nel corso della stessa interazione dalla voce al testo, dal disegno alla foto, dal video alla musica, oppure usare diverse modalità insieme. Questo piacerebbe a uno come Mauro Sentinelli, il direttore generale della Tim, convinto che la spinta innovativa venga più dagli operatori che dai produttori di terminali. Alla testa di chi condivide il punto di vista opposto, quest'anno si è installata la Microsoft. Ben Waldman, vice presidente che si occupa di palmari e telefonini, osserva: «Non ci sono due Internet, una mobile e una fissa. Gli utenti vogliono poter navigare anche quando si muovono, con la stessa ricchezza di soluzioni cui sono abituati quando sono seduti alla scrivania». E per ottenere questo risultato la strada è chiara, per lo meno a Waldman: i terminali mobili devono diventare nuove aree del già vasto territorio di Windows.

Luca De Biase


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Date: 26 Feb, 2002 on 08:11
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