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Il cambio delle lire fino al 30 giugno
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1. Il cambio delle lire fino al 30 giugno
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da Il Corriere della Sera
Sabato, 16 febbraio 2002

Banche, proroga di 4 mesi
Il cambio delle lire fino al 30 giugno

Ci sarà tempo fino alla fine di giugno per convertire in banca le lire in euro. Gli istituti di credito hanno infatti deciso di prorogare di quattro mesi il termine per sostituire allo sportello vecchie monete e banconote. Che comunque non avranno più corso legale a partire dal 1° marzo (il 28 febbraio si concluderà il periodo di doppia circolazione della lira assieme all’euro). La conversione delle vecchie lire sarà effettuata gratuitamente.

Anche le Poste pronte allo slittamento. Dal primo marzo la moneta nazionale perderà corso legale

Il cambio delle lire? Fino al 30 giugno

Le banche prorogano di quattro mesi la conversione gratuita in euro


ROMA - Le banche hanno deciso: continueranno a cambiare le lire anche dopo la fine del periodo di doppia circolazione che terminerà il 28 febbraio. Lo faranno per altri 4 mesi, fino al 30 giugno. La decisione, che si allinea a quella presa dalle banche di Francia, Spagna e Portogallo è stata presa ieri in sede tecnica dai rappresentanti dei maggiori istituti di credito e verrà formalizzata dal comitato esecutivo dell’Abi (Associazione bancaria italiana) mercoledì prossimo e quindi approvata in via definitiva dal comitato Euro del ministero dell’Economia. Anche le Poste hanno preannunciato la stessa disponibilità offerta dal sistema del credito. Dal primo marzo la lira non avrà più corso legale e l’euro sarà l’unica moneta in circolazione e l’unica che potrà essere usata per fare pagamenti e spese. Ma gli italiani che avessero ancora in casa un gruzzolo di vecchie banconote e di spiccioli avranno ancora del tempo per cambiarle, nelle banche o nelle Poste (che devono però ancora formalizzare la data) fino al 30 giugno in banca e presso le sedi provinciali della Banca d’Italia per altri 10 anni, fino al primo marzo 2012.
La decisione presa ieri in sede Abi, nasce dalla constatazione che il change-over è di fatto completato: la previsione, fatta dalla Banca d’Italia, di arrivare entro il 28 febbraio alla sostituzione con l’euro dell’85% delle lire in circolazione è infatti vicinissima. Fino ad oggi infatti sono stati ritirati oltre 100 mila miliardi di lire destinati ad aumentare fino a 110 mila miliardi già entro la metà della prossima settimana. Non c’è dunque più pericolo di invertire la rotta e le banche possono benissimo facilitare il cambio delle lire rimaste senza peraltro rischiare la ressa dei clienti. A parte qualche strenuo fan della lira o le persone più anziane che tengono in casa i propri risparmi, sono i commercianti i più favoriti dalla disponibilità espressa dalle banche. E’ nelle loro casse infatti che da qui al 28 febbraio finiranno le lire ancora in circolazione.
L’Abi ha ieri precisato che le regole rimarranno le stesse previste per il periodo di doppia circolazione: il cambio sarà gratuito. Ma la banca cambierà non più di un milione al giorno al proprio correntista e non più di 500 mila lire ai non clienti. Per cifre maggiori è necessario un breve preavviso.
Anche gli spiccioli saranno cambiati. «Le accetteremo senza limiti. Anche se per le monete le banche hanno qualche problema in più perché le procedure di raccolta, soprattutto in alcune zone d’Italia si sono rallentate», afferma Gian Carlo Spagna, responsabile del progetto Euro per la Banca di Roma. Le vecchie monete pesano e molte filiali, dice, non sanno più dove metterle senza rischiare la tenuta dei solai. «L’importante è che chi porta in banca gli spiccioli per cambiarli li metta in buste di plastica trasparenti, una per ogni taglio di moneta», aggiunge Spagna. Il cassiere infatti non conterà gli spiccioli ma li peserà dopo essersi assicurato, grazie alla busta trasparente, che di spiccioli si tratta. La regola dovrà valere per tutti, non solo per i commercianti. Non ci sono quantità prestabilite: le buste potranno contenere anche poche monete. Fanno eccezione i commercianti che possono chiedere in banca le buste preconfezionate per 200 pezzi o, ma a richiederle è solo la grande distribuzione, per 1.000 pezzi.

Stefania Tamburello


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Date: 16 Feb, 2002 on 08:22
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