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Informatica, Italia ultima tra i «big» nell’uso dell’hi-tech
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1. Informatica, Italia ultima tra i «big» nell’uso dell’hi-tech
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da Il Corriere della Sera
Martedì, 5 Febbraio 2002

Secondo il World Economic Forum siamo superati anche da piccoli Paesi come Estonia e Corea

Informatica, Italia ultima tra i «big» nell’uso dell’hi-tech


DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK - Gli Stati Uniti, l’Islanda, la Finlandia e giù, ancora più giù. Per ritrovare l’Italia nella classifica delle nazioni più «tecnologiche» bisogna arrivare alla venticinquesima posizione. È questo il responso del Global Information Technology Report 2001-2002 elaborato dal World Economic Forum e dall’università di Harvard basandosi sui dati forniti da scienziati, accademici, leader industriali di tutto il mondo, a cominciare da economisti come Jeffrey Sachs e Geoffrey Kirkman. Un rapporto che fotografa nel dettaglio il grado di penetrazione e le potenzialità di sviluppo delle tecnologie dell’informazione nei diversi paesi, con un occhio particolare verso Internet e il networking , la connessione a reti digitali. «Questo risultato non mi sorprende - ammette il ministro per l’Innovazione tecnologica Lucio Stanca, anch’egli fra i circa 2.700 partecipanti a questo World Economic Forum che si sta svolgendo a New York -. L’Italia ha un enorme ritardo sul fronte delle tecnologie. Ed è un ritardo grave, perché si riflette sulla produttività del sistema e, in definitiva, sulle possibilità di aumentare il benessere del Paese».
E proprio il collegamento diretto fra hi-tech e sviluppo economico è uno degli elementi messi in maggior rilievo dal rapporto presentato ufficialmente ieri. «Al di là della fine delle illusioni, delle aspettative eccessive create nella seconda metà degli anni ’90 soprattutto dalla speculazione finanziaria, resta il fatto che Internet, il computer e, in generale, le tecnologie dell’informazione stanno cambiando profondamente il mondo intero - recita il Report - sia dal punto di vista economico e industriale, sia da quello sociale».
A guidare la classifica mondiale sono, dunque, gli Stati Uniti. Un risultato persino scontato. Seguono, appunto, Islanda e Finlandia, che tra l’altro è considerata oggi, proprio grazie all’alta penetrazione di tecnologie, il paese «più competitivo» del globo. Vengono poi Svezia, Norvegia, Olanda, Danimarca. Quanto ai grandi paesi d’Europa, la Gran Bretagna occupa la decima posizione, la Germania la diciassettesima, la Francia la ventiquattresima. Poche nazioni di Eurolandia sono finite in posti più bassi dell’Italia: la Spagna è ventiseiesima, il Portogallo ventisettesimo, la Grecia trentunesima. Perfino l’Estonia viene prima, esattamente al ventitreesimo posto. «Certo che finire dietro all’Estonia...» allarga le braccia Stanca. Del resto, lo stesso ministro ammette che proprio il ritardo collezionato dall’Italia su questo fronte è uno dei motivi per i quali il governo ha istituito il ministero per l’Innovazione tecnologica, fra i cui primi obiettivi c’è l’informatizzazione della pubblica amministrazione.

Giancarlo Radice


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Date: 05 Feb, 2002 on 11:11
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