Portali vocali,nuova frontiera
Ecco come riescono a dare voce alla Rete

Usando la voce Poole e Bowman, gli astronauti di 2001 Odissea nello spazio, interagivano con il perfido computer HAL 9000. Oggi con la voce l´uomo del terzo millennio non naviga alla volta di Giove con a bordo tre scienziati ibernati come aveva previsto Stanley Kubrick, ma può navigare nel Web. Con i sofware di riconoscimento vocale i non vedenti superano le barriere virtuali di accesso a Internet, mentre i portali vocali, avvalendosi del telefono come ponte, ci permettono di accedere alla informazioni del Web in ogni momento e da ogni luogo, senza dover dipendere dalla disponibilità di un computer in rete.
«L´ipertestualità implica una percezione eminentemente visiva» spiega il Professor Fabio Levi, ipovedente dell´associazione Tactile Vision, «mentre il modo di procedere del cieco è sequenziale, ricostruisce il tutto mettendo insieme tanti elementi che può acquisire solo uno dopo l´altro». La periferica di sintesi vocale è un ausilio che permette al non vedente di acquisire le informazioni testuali contenute in un sito.
Per essere accessibili con gli strumenti di riconoscimento dei testi, tutti gli elementi ipertestuali di un sito, per esempio i grafici e i link, «devono sempre contenere una stringa di testo di spiegazione, interpretabile dalle nostre periferiche informatiche» spiega Luciano Paschetta, non vedente presidente dell´Associazione Italiana Ciechi di Torino che dice di usare Internet come «finestra sul mondo». I portali vocali permettono all´utente comune di ascoltare via telefono o cellulare informazioni attinte dal Web come l´andamento della borsa, il traffico, o un orario. In Internet oggi la sfida è «la selezione delle informazioni» spiega Giuseppe Castagneri, psicologo della Loquendo, azienda di Torino all´avanguardia nelle piattaforme per la vocalizzazione di siti Internet che ha realizzato anche il portale vocale "Info412" della Telecom.
Nelle piattaforme di nuova generazione esperti di comunicazione e registi radiofonici studiano come rendere più gradevole il servizio e immediata l´interattività acustica con jingles, musiche e voci testimonial. I nuovi sistemi per parole chiave permettono di riconoscere, all´interno di frasi complesse, le esigenze degli utenti, rendendo più "naturale" l´interazione. I sistemi vocali sono multilingue e ogni idioma presenta problemi specifici: «L´Italiano ha molte vocali che rendono facile il riconoscimento ma il problema deriva dalla complessità delle strutture grammaticali», spiega Castagneri, mentre l´inglese ha una grammatica elementare ma sono «l'abbondanza di consonanti e di suoni gutturali» ad affaticare l´orecchio elettronico. «Daisy, Daisy give me your answer true» ripeteva HAL 9000 ormai vicino alla distruzione nel finale di 2001 Odissea nello spazio: «Daisy, dammi la tua risposta vera» implorava il computer impazzito.

Andrea Cairola