da il Resto del Carlino
26 gennaio 2002Scuola: il telefono di Garagnani è un 'libro bianco'
E' pronto per essere inviato sia al ministro Letizia Moratti sia agli enti locali, così da «aprire una riflessione sulla scuola». E' il libro bianco in cui l'onorevole forzista Fabio Garagnani ha raccolto le segnalazioni giunte al telefono più contestato d'Italia, che non chiude i battenti. Un lungo elenco di scuole (senza nomi di docenti) e di episodi accomunati dall'essere casi di «estrema politicizzazione tra le mura di licei ed istituti». Tre mesi di attività, 1000 segnalazioni tra fax, mail e telefonate, di cui circa ben 700 su Bologna e provincia (tutte i nostri istituti superiori sono stati coinvolti); altrettanti, se non di più, gli insulti arrivati. Ora il bilancio. «Per effetto della mia iniziativa — spiega l'onorevole che incassa il pieno appoggio del suo partito — nelle scuole, c'è un clima meno polemico e politicizzato». Anche se «persistono episodi di propaganda politica e di condizionamento ideologico persistente ed anomalo». Dalle indicazioni emerge che la punta massima di propaganda politica anomala si è concentrata durante le elezioni del 2001. In questo caso, «alcuni docenti — ribadisce Garagnani — avrebbero fatto sfacciata propaganda a favore dell'Ulivo e demonizzazione violenta della Casa delle Libertà». Le ultime segnalazioni riguardano il persistere di questo clima al Galvani ed al Minghetti.
Ma quello che maggiormente affiora, è il «preoccupante venire meno di ogni riferimento alla tradizione giudeo cristiana, come fonte della nostra cultura europea». Non è solo la mancanza del crocifisso in classe, ma una prevalenza, nell'insegnamento della storia, «di una dimensione antireligiosa ed anticristiana».
Federica Gieri
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