DOMANI A FIRENZE

Docenti in corteo contro il governo

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FIRENZE - Domani l’università di Firenze si mobilita. Non sono gli studenti a muoversi, ma i docenti che in corteo partiranno dal rettorato, in piazza San Marco e, attaversato il centro, si fermeranno davanti al Tribunale, in piazza San Firenze. Con questa manifestazione una parte del corpo insegnante dell’ateneo intende esprimere solidarietà alla magistratura, nello stesso tempo protestare contro il governo Berlusconi e spronare l’opposizione a essere più efficace.
«I professori rimettono l’eskimo», dicono i critici. In effetti alcuni dei manifestanti nel ’68 hanno realmente indossato, come studenti, il simbolo della contestazione. Ma tanti altri non hanno mai partecipato a cortei. «A un certo punto ci siamo guardati in faccia - racconta Francesco Pardi, docente di Analisi del territorio - e abbiamo deciso di fare qualcosa».
In 92 hanno stilato e sottoscritto un breve documento ispirandosi a una frase di Alexis de Tocqueville, lo storico francese promotore della rivoluzione del 1848 contro re Luigi Filippo. «Nei Paesi democratici le persone non possono fare a meno di un forte potere giudiziario e della libera informazione», sono le parole dell’illustre personaggio.
Il documento dei 92 ha avuto una larga eco all’interno dell’Università e fuori. Le adesioni scritte dei colleghi ieri erano salite a 320, oltre ai 92 promotori, su un totale di circa 1200 docenti fiorentini. «Ma il numero aumenta di ora in ora - afferma la professoressa Ornella De Zordo -. Arrivano adesioni anche da altri 15 Atenei, da ricercatori del Cnr e da professori che insegnano all’estero: sono altre 500». Hanno inoltre aderito studenti, sindacati, associazioni e personaggi politici della sinistra, come il presidente della Regione Claudio Martini e il deputato Ds Vannino Chiti. Tra i promotori, il filosofo Sergio Givone, docente di estetica; lo storico Paul Ginsborg; l’astronomo Franco Pacini; Siro Ferrone, direttore del dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo. «Non condivido i toni di Borrelli, ma al corteo ci sarò», ha dichiarato quest’ultimo.

Ettore Vittorini