da Repubblica.itLa Guardia di Finanza ha denunciato i giovani, ritenuti
responsabili di attacchi a centinaia di siti in 62 paesi
Sono 6 ragazzi italiani gli hacker anti-G8
Colpiti fra gli altri Pentagono, Nasa, Rai e molti governi
ROMA - Sono sei italiani i pirati informatici del gruppo hacker degli "Hi-tech hate" che ha infestato Internet durante il G8 di Genova e che ha mandato ko alcuni fra i più importanti siti web del mondo. A individuarli è stato il Gruppo anticrimine tecnologico del Nucleo speciale investigativo della Guarda di Finanza, nell'ambito di una indagine operata con la Procura della Repubblica di Ravenna e il Tribunale dei Minori di Bologna.
Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, il gruppo - costituito da ragazzi dai 15 ai 23 anni - è responsabile di migliaia di attacchi effettuati attraverso Internet in 62 nazioni del mondo. I ragazzi entravano nei siti e inondavano le pagine web di messaggi contro il G8 di Genova e la globalizzazione. Lasciando anche dediche affettuose alle rispettive fidanzatine.
Secondo la Gurdia di Finanza in Italia i sei hackers hanno colpito, fra gli altri, i siti web del Senato, dei ministeri della Sanità e della Difesa, di alcune regioni e province e di importanti gruppi di comunicazione, come la Rai, Mediaset e Ansa. I ragazzi avrebbero attaccato anche i siti dei deputati dei Democratici della Sinistra, del provider Iol e del cantante Claudio Baglioni.
Tra le vittime all'estero spiccano invece siti collegati al Pentagono, e al governo cinese, la Nasa, moltissime corti di giustizia ed università statunitensi, i governi britannico, svedese, portoghese, australiano, boliviano, filippino, ecuadoregno, messicano, venezuelano, pachistano e del Bahrain.
(15 gennaio 2002)
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