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L'ex ministro Luigi Berlinguer stronca la "controriforma"
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1. L'ex ministro Luigi Berlinguer stronca la "controriforma"
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da La Repubblica
Domenica, 13 Gennaio 2002

LA POLEMICA

L'ex ministro Luigi Berlinguer stronca la "controriforma"
"Un vero pasticcio ora ha tutti contro"

MARINA CAVALLIERI

ROMA — «Non chiamiamola riformaMoratti, non chiamiamola controriforma, diciamo piuttosto pasticcio». Il professor Luigi Berlinguer, ex ministro della Pubblica istruzione, grande artefice di una riforma scolastica approvata dal Parlamento e accantonata dall'attuale governo, parla chiaro: «Hanno voluto creare una grande attesa e poi hanno partorito un topolino, un puzzle indecifrabile, un aborto». Non si ferma: «Si sono mossi con un intento catartico, volendo cancellare tutto quello che aveva fatto il centrosinistra, senza nessun senso di responsabilità politica hanno detto: cancelliamo il male».
E ora?
«Ora il ministro Moratti si è messa in un cul di sacco».
Professore, può spiegare meglio?
«La Moratti ha strizzato l'occhio a tutte le corporazioni della scuola che poi le hanno messo i bastoni tra le ruote. Con una pseudo riforma della formazione professionale ha offeso la nuova Costituzione e la vecchia. Con il suo progetto lo Stato si riappropria della formazione professionale, è un'offesa alle Regioni e la Lega si è sentita presa in giro. Copiando il nostro progetto di continuità delle elementari e medie, la sua è solo una timida copiatura, si è messa contro il mondo cattolico e la Cisl. Sempre il mondo cattolico le è ostile per la sua idea di tagliare la scuola materna, anche lì è andata a toccare degli interessi e anche uno dei punti di forza del nostro sistema scolastico».
Ora cosa succederà?
«Parliamo prima di quello che sta già succedendo»
Ce lo racconti.
«In questi mesi, per creare questo gioiello, hanno bloccato il processo di autonomia, hanno bloccato la formazione post secondaria, hanno bloccato il sostegno all'obbligo scolastico, bloccato la riforma dei provveditorati, mentre facevano tutte queste cose hanno anche fermato i nuovi curriculum, la possibilità che i ragazzi imparassero inglese già nei primi anni di scuola, che studiassero musica. Loro che dicono di voler incentivare l'insegnamento dell'inglese nelle scuole lo hanno di fatto bloccato, un insegnamento che era già legge dello Stato. Sono molto preoccupato».
E' più preoccupato per la sua riforma cancellata o per la nuova?
«Sono preoccupato che si torni a prima del ྜ e che si cancelli anche l'obbligo scolastico. Mi sanguina il cuore. L'obbligo scolastico non si tocca, 40 mila ragazzi in più nelle scuole che non si possono mandare a lavorare. Avevamo faticato per fare una riforma profonda, avevamo spianato la strada. Non si può azzerare tutto. Aznar quando è salito al governo non ha fatto piazza pulita. Bush che in campagna elettorale parlava di vaucher e buoni scuola ha fatto poi marcia indietro trovando un accordo con l'opposizione. Da noi invece...».
Non salva niente della riforma Moratti?
«Salvo l'idea di riformare la formazione professionale ma lo devono fare, c'era già ma va colta nella sua ampiezza, condivido l'uscita dalla scuola a 18 anni, una norma che va solo attuata, è già una nostra legge».
Cosa proponete come opposizione?
«Sfidiamo il ministro a non essere ostaggio dei conservatori, mandi avanti le cose che ci sono come legge, sostenga l'obbligo scolastico, faccia partire i nuovi curriculum, dia dignità alla funzione pubblica della scuola, rispetti la competenza regionale nella formazione e non anticipi la scelta della formazione professionale a 14 anni».
Pensa che ci sarà presto un accordo in seno alla maggioranza?
«Non sono io che posso dirlo».
Ma cosa prevede?
«Ci può essere un accordo sul cancellare tutto quello che si era fatto, temo che possa essere questa l'unica intesa».
Crede che il ministro Moratti, se ci fosse qualche rimpasto, possa essere sostituito?
«Quello è un ministero che scotta».


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Date: 13 Jan, 2002 on 11:15
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