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La sostenibile leggerezza dell´iMac
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1. La sostenibile leggerezza dell´iMac
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da La Stampa
Martedì, 8 Gennaio 2002

STEVE JOBS HA PRESENTATO IERI AL MACWORLD EXPO 2002 DI SAN FRANCISCO LA NUOVA GENERAZIONE DI PC DELLA APPLE
La sostenibile leggerezza dell´iMac
che collega una base simile a una lampada

SAN FRANCISCO Musica di sottofondo: Good day sunshine, dei Beatles. Luogo: Moscone Center, San Francisco. Occasione: il meeting annuale del popolo del Macintosh. Nell'attesa dell'inaugurazione, molte domande: qual è il destino della Apple? Dopo venticinque anni è sempre un marchio leader. Ma di che cosa esattamente? È solo il simbolo di un produttore di meravigliosi personal computer? Un mix di tecnologia e design che cambia la vita di una ristretta cerchia di connesseur dei bit? Per una nuova risposta, 4 mila occhi erano puntati sul palco del MacWorld a San Francisco, ieri 7 gennaio 2002. La scena era ricolma del personaggio che ha creato la Apple nel 1976, l'ha perduta a metà degli anni Ottanta per ritrovarla quasi in fallimento nel 1998 e rifondarla con il suo tocco magistrale. Steve Jobs, un gigante del mondo dei computer, un leader vero, è la dimostrazione vivente del fatto che proprio nel cuore delle tecnologie avanzate e delle macchine intelligenti, un uomo può fare ancora la differenza. E l'uomo non ha deluso. Ha parlato due ore, ha aggiornato il pubblico sugli sviluppi dei prodotti, ha mostrato le demo del nuovo software, ha ricordato, veloce, elegante i successi degli ultimi anni: la goccia di gomma colorata chiamata iMac, il portatile al titanio, i professionali con la marcia in più che sono tornati a convincere i grafici, i creativi dei bit, i produttori di filmati digitali, molti gruppi editoriali. Prodotti che, assieme a una attenta riorganizzazione aziendale e al lancio di negozi specializzati, hanno riportato la Apple a bilanci sani. Ma doveva esserci qualcosa di più. L'iPod, una sorta di walkman per la musica da scaricare via Internet, aveva fatto intuire che si poteva immaginare uno spostamento dell'attenzione verso l'elettronica di consumo: scelta interessante per un'azienda il cui marchio è forte quanto quello della Sony e che non si pone più troppo il problema di battere il sistema Microsoft-Intel ma solo di dimostrarsi "differente". E le indiscrezioni sugli annunci da aspettarsi al MacWorld la grande manifestazione annuale del popolo della Mela, nella prima settimana dell'anno si sono fatte sempre più insistenti e fantasiose. Ma dalla Apple non giungevano né conferme né smentite, solo una frase sibillina: «La realtà va oltre le indiscrezioni. Molto oltre». E la realtà è apparsa: con le sembianze del nuovo iMac. Il suo predecessore coloratissimo aveva restituito la Apple alla sua storia: «Ne abbiamo venduto 6 milioni dal 1998. Grazie a tutti i clienti. Ma era tempo di cambiare». Il nuovo iMac è un finissimo schermo piatto che si muove su un braccio cromato appoggiato a una semisfera bianca di una trentina di centimetri di diametro, che contiene tutta la logica, i connettori e un lettore-masterizzatore di cd e dvd. Ma non è solo un bellissimo un pezzo di ferro. Il nuovo iMac è già un nuovo personaggio della tecnologia, l'incarnazione di una visione leggera, godibile della tecnologia. Lo stile di vita digitale, annunciato mille volte, per Steve Jobs è fare foto e video per editarli a casa e condividerli via Internet, è sincronizzare senza fatica gli strumenti della vita quotidiana e del lavoro, è godersi spettacoli sempre più coinvolgenti con i dvd e le tv connesse allo stereo, è portarsi in giro la musica: è accedere alle informazioni, certo, ma soprattutto creare i colori del proprio mondo. «Ecco un video fatto da un bimbo di 13 anni» mostra Jobs «ecco il mio album di famiglia». Carrellata di foto dei bambini in vacanza: «È questo il motivo per cui facciamo quello che facciamo». Il nuovo iMac ha tutto il software necessario a coordinare tutto questo, è lo hub digitale privo delle complicazioni e le brutture dei vecchi pc. E si conferma in grado di costare poco: da 1300 a 1800 dollari. «Sì» sorride Jobs «pensiamo anche a quel 95 per cento di persone che ancora non usano un Mac». Ed è la leggerezza la strada per affascinarle.

Luca De Biase


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Date: 08 Jan, 2002 on 09:27
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