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Ciampi firma il decreto: Esteri a Berlusconi ad interim
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1. Ciampi firma il decreto: Esteri a Berlusconi ad interim
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da CNN Italia
6 gennaio 2002 22:22

Ciampi firma il decreto: Esteri a Berlusconi ad interim

Berlusconi: la politica del governo è europeista

ROMA (CNN) -- Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha firmato il decreto con cui vengono accettate le dimissioni del ministro degli esteri Renato Ruggiero e ha affidato l'incarico ad interim al premier Silvio Berlusconi.

Berlusconi in seguito si è recato alla Farnesina per il passaggio formale delle consegne. Di lì a poco, Ruggiero, dopo aver stretto la mano a Berlusconi, ha lasciato la sede del dicastero.

Il premier: agli esteri finché necessario
"Starò agli esteri finché necessario, per ora nessun toto-ministri", ha detto il presidente del Consiglio parlando con i giornalisti all'uscita dalla Farnesina. Il premier ha assicurato che la politica estera del governo continuerà ad essere europeista. Su questo tema, ha detto, "c'è totale sintonia con quanto affermato dal presidente Ciampi". "Nel governo - ha aggiunto - c'è una sola linea di politica estera che non può cambiare e di cui il presidente del Consiglio è garante".

Berlusconi ha accusato l'opposizione di essere anti-italiana e di avere un passato "antieuropeista" e si è detto disponibile a riferire in Parlamento sulla situazione seguita alle dimissioni del ministro Ruggiero, dopo che l'opposizione aveva chiesto un dibattito parlamentare sulla politica estera del Paese. Il presidente della Camera, Ferdinando Casini, ha convocato per lunedì la riunione della capigruppo che dovrà decidere i tempi del dibattito.

Al premier è stato chiesto se esistevano poteri forti in grado di condizionare l'esecutivo; Berlusconi ha risposto che "gli unici poteri forti di cui questo governo è alleato sono gli elettori".

Piero Fassino, leader dei Ds e Francesco Rutelli, dell'Ulivo, si sono detti contrari all'ipotesi di un interim lungo ed hanno annunciato una manifestazione di protesta dell'Ulivo per lunedì alle 17 in Campidoglio.

Il dopo-Ruggiero, una successione difficile
Non ci sono ancora nomi per chi succederà alla Farnesina a Ruggiero, che ha rassegnato le dimissioni sabato sera in seguito all'aspra polemica con lo stesso premier e alcuni esponenti del governo. Berlusconi si è detto tuttavia "sereno" e non ha ancora scelto se affidare l'incarico ad un tecnico o a un politico.

La scelta del successore di Ruggiero, uno degli esponenti più rispettati del governo Berlusconi, molto stimato dai colleghi europei, verrà preceduta dal dibattito parlamentare sulla politica estera e sul ruolo del ministro degli Esteri.

Sul nuovo ministro una scelta verrà presa "con calma", dice Enrico La Loggia, ministro per gli Affari Regionali, ribadendo che il "divorzio consensuale" fra il premier e Ruggiero deve essere visto in modo positivo, "un bene" per l'esecutivo.

La Loggia: il governo è compatto
"Non ci sono problemi nella compagine dopo le dimissioni di Ruggiero, e soprattutto, non esistono voci discordanti sulla vicenda". La separazione, quindi, è "un bene per la coalizione e per la chiarezza della nostra linea in politica estera, di cui il premier è garante", ha detto ancora La Loggia.

L'attività del ministero degli Esteri deve essere reimpostata, ha chiarito ancora il ministro per gli Affari Regionali. "Il nuovo responsabile della Farnesina, a mio avviso, dovrebbe avere una esperienza organizzativa e manageriale" e tenere presenti "gli equilibri e gli indirizzi politici della coalizione".

Anche Alleanza Nazionale ha puntualizzato che la politica estera del governo deve essere collegiale, ed ha aggiunto "è assurdo pensare che il centrodestra non sia in grado di avere una sua politica di continuità europea", ha dichiarato il responsabile degli Esteri di Alleanza Nazionale, Marco Zacchera, parlando a nome del partito. "E' tattica dell'opposizione esasperare i toni", ha concluso.

Con il contributo di ANSA


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Date: 07 Jan, 2002 on 15:37
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