Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
«L’adolescenza? Finisce a 34 anni»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. «L’adolescenza? Finisce a 34 anni»
Reply to this topic with quote Modify your message
da Il Corriere della Sera
Giovedì, 3 Gennaio 2002

Stanziati oltre 3 milioni di dollari per il progetto di «transizione all’età adulta». Una madre: speriamo non sia vero

«L’adolescenza? Finisce a 34 anni»

Usa: studio dell’Accademia delle Scienze. E il mondo degli affari scommette sulla «lunga giovinezza»


DAL NOSTRO INVIATO
WASHINGTON - Prendiamo Brad, Brad Bartucca, che l’altra notte è sceso dal grande aereo a Fort Benning, di ritorno da Kabul: il fucile M-16 più grande di lui, gli scarponi impolverati dal deserto afghano, il pugnale alla cintola, le note personali di lode per aver catturato da solo due miliziani afghani, una figlioletta ad attenderlo sulla pista; lui, Brad, ha 23 anni: e dunque, secondo l’Accademia americana delle Scienze, è «adolescente». Lo sarebbe anche se ne avesse 26 anni, di anni. E se passeranno le nuove norme allo studio, lo sarà anche a trenta.
Come Brandon, il figlio ventenne di Mary Leggett da Eldorado nel Texas, già al fronte con la Marina. E come 80 milioni di altri cittadini americani, quasi un terzo della popolazione totale: tutti fra i 10 e i 30 anni d’età, tutti compresi ormai nella sempre più vasta, sempre più elastica, categoria dell’«età magica».
Forever young , per sempre giovani, come cantava Rod Stewart. Almeno sulla carta. E non solo qui: anche in questo campo, come in tutti gli altri, gli Stati Uniti fanno da battipista dell’Occidente.
Infatti pure in Italia, come riferisce il Washington Post che ha lanciato ieri un «allarme» fra il preoccupato e il divertito, l’età per lasciare il nido di mamma e papà è ormai salita a 34 anni. E altrove va anche peggio. O meglio, a seconda dei punti dei vista. Perché questo fenomeno di costume, e di mercato, suscita insieme entusiasmo e timore. L’adolescenza che si allunga è un dogma teorizzato dai medici, e dai sociologi. Sostenuto dai politici.
Affermato da cantanti ed esperti di moda. Fortemente voluto dalle corporazioni del marketing. E temuto, altrettanto fortemente, da molti genitori: «Fino ai trent’anni adolescenti? Mio Dio, speriamo proprio di no!» ha commentato una madre di tre figli, membro del comitato direttivo dell’Accademia delle Scienze americana, in una delle ultime riunioni sul tema.
La Società americana per la medicina dell’adolescenza proclama di occuparsi delle persone «dai 10 ai 26 anni»; la Fondazione Mac Arthur ha varato un progetto da 3,4 milioni di dollari, chiamato «Transizione all’età adulta», che fissa il termine dell’impervio cammino ai 34 anni; i giovani si sposano oggi 4 anni più tardi di quanto non facessero nel 1970; e sono aumentati di un terzo gli studenti che vivono con i propri genitori prima dei 25 anni d’età.
Le ragioni del terremoto, almeno per quanto riguarda l’America, si sanno tutte, o quasi. Intanto, gli affitti crescono più dei prezzi alimentari e dei costi delle assicurazioni: dunque per un ragazzo, specie nelle classi medie, è sempre più difficile staccarsi dal marsupio. Poi, c’è quello che è successo in ogni famiglia negli ultimi 50-100 anni: sempre più bambagia, dicono gli esperti, e sempre meno difficoltà da superare.
Cent’anni fa, un ragazzo a 16 anni poteva già essere in miniera, e a 25 anni un vecchio consumato dall’artrite e dalla silicosi: basta fare un giro nei cimiterini della Pennsylvania per vedere mille lapidi con un cognome irlandese, un’età da «Tempo delle Mele», e una parola secca: «minatore». Oggi, negli stessi paesini e altrove, l’impiego più comune per un diciottenne è quello nelle catene del fast food ; o l’attesa del futuro, semplicemente. Da qui le accuse dei sociologi: ragazzi irresponsabili, demotivati, che vogliono il sigillo di «giovani adulti» e non sanno meritarlo.
Ma c’è anche uno come John Biegel, citato dal Post , che a 25 anni cura i portafogli di 400 clienti in una finanziaria; e vive ancora con i genitori, «e non mi sento un bambino solo per questo». Poi c’è Christopher Portman, da Mercer in Pennsylvania, il migliore di tutti: ieri ha giurato da sindaco, e ha 18 anni, appena l’età del voto, il più giovane sindaco d’America. Se ne infischia delle statistiche, lui: sarà un «adolescente», ma chissà cosa sono allora i 151 adulti che lo hanno votato.


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 03 Jan, 2002 on 11:09
«L’adolescenza? Finisce a 34 anni»
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne